MANDELLO – Un chiassoso e vociante corteo per le strade del paese, dal “Sacro Cuore” e da Molina fino alla zona a lago e da lì, passando dall’imbarcadero, alla foce del Meria, dove il “ginèe” è stato issato su una catasta di legna e dato alle fiamme, per un rogo che ha voluto simboleggiare il teorico addio all’inverno e comunque certamente a gennaio.
Ieri, in un’altra serata dal clima tutt’altro che rigido, a Mandello è andata in scena la tradizione. E si è rinnovato un “rito” che affascina da sempre non soltanto i bambini e i ragazzi ma anche gli adulti, a cominciare dal frastuono – determinato dalle latte, dalle vecchie pentole e dai barattoli trascinati lungo l’asfalto – che accompagna appunto il corteo.
L’appuntamento con il “ginèe” era per tutti nei pressi della scuola primaria “Sandro Pertini”. Qualche foto di gruppo a ricordo dell’evento, con tanto di “ginèe” in primo piano, poi spazio al lungo corteo prima dell’accensione del grande falò in Poncia, con un gran numero di persone ad assistervi dai giardini pubblici.
DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CLAUDIO BOTTAGISI, LE IMMAGINI DEL CORTEO DEL “GINEE” A MANDELLO E DEL FALO’ IN PONCIA