Mandello, una mostra ricorda De Battista, pittore “felicemente isolato”

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Un acquerello di Alessandro De Battista. La mostra Ricordo... gocce d'acquae di colore" sarà inaugurata sabato 12 settembre alla "Fondazione Ercole Carcano" di Mandello.
Un acquerello di Alessandro De Battista. La mostra “Ricordo… gocce d’acqua e di colore” sarà inaugurata sabato 12 settembre alla “Fondazione Ercole Carcano” di Mandello.

 

MANDELLO – Di lui Maria Chiara Rosa, sua affettuosa compagna nella vita di ogni giorno, ha scritto sul sito Internet dell’artista: “Vi troveremo poche parole, poche mostre. In pochi hanno scritto di lui, che in verità non cercò né il successo né il consenso”. E ancora: “La sua pittura sobria e severa, non adatta a critiche complesse, lo ha fatto un pittore felicemente isolato, con estimatori fedeli e convinti”.

Lui è Alessandro De Battista, bravissimo artista mandellese troppo presto strappato ai suoi affetti e alla sua pittura.

Non a caso Franco Necchi, che di De Battista era un amico prima ancora che un estimatore, descrivendo il suo percorso umano e pittorico ha scritto: “A Mandello, suo paese natale, Alessandro De Battista era “il pittore”. Ogni mattina, dalla piazza dell’imbarcadero, si attardava a contemplare l’immobile distesa del lago e le montagne che vi si riflettono. Sembrava volesse catturare le tonalità dei colori, ogni giorno diverse, per ricrearle poi nei suoi paesaggi d’acqua”.

De Battista, “il pittore” appunto, rivivrà idealmente nella mostra che sarà allestita da sabato 12 settembre a domenica 4 ottobre presso la “Fondazione Ercole Carcano” in via Provinciale 7 a Mandello.

Alessandro-De-Battista_pittore_MandelloMaria Chiara non esita a definirla “una mostra un po’ particolare”. Di certo, una mostra da vedere perché emozionante, in particolare (ma non soltanto) per chi ha condiviso con l’artista la vita di ogni giorno e per chi gli fu amico, ma in generale per coloro i quali apprezzano semplicemente la pittura. E appunto le emozioni che la stessa sa trasmettere.

La mostra di De Battista – significativamente denominata “Ricordo… gocce d’acqua e di colore” – potrà essere visitata tutti i giorni (lunedì esclusi) dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.

Piace allora ricordare quanto il già citato Franco Necchi ha scritto di questo artista e della sua pittura, da lui definita “scabra, ostinata e rigorosa, come la sua decisione di diventare pittore quando vendette la bottega e si trasferì a Milano alla scuola del pittore Augusto Colombo”.

“La sua pittura – aggiungeva Necchi – riflette la tranquilla testardaggine di un uomo che, dopo il fecondo apprendistato milanese, non si lasciò irretire dal miraggio della città, delle mode, del mercato, della notorietà e della fama, ma scelse di “seppellirsi” nella clausura del suo paese, fra acque e montagne. Qui lavorò senza subire condizionamenti,  senza mai scendere a compromessi”.

Sempre a giudizio di Franco Necchi “la pittura di De Battista se da una parte riflette il suo carattere duro e intransigente dall’altra manifesta l’esigenza di indagare l’uomo e la natura. Nascono così figure e ritratti che sono solide costruzioni con peso e volume e, dentro, un’anima; nascono così nature morte essenziali, ove i piani larghi e corposi respirano come i paesaggi più ariosi e fermi”.

Poi un pensiero che delinea appunto anche il percorso umano di Alessandro De Battista: “Nel lungo percorso di questo artista anomalo, appartato e superbo, discreto e prepotente, fa capolino a un certo punto un fatto nuovo e importante: un bel giorno De Battista, forse ispirato dalla sua compagna, scopre i fiori. Scopre la felicità di sprofondare, lui sempre controllato e parsimonioso, nella melodia di tanti colori nuovi e nell’intrico leggero di foglie e filamenti. De Battista confessa così la sua felice contraddizione, ammette che ci si possa lasciare andare a una pittura di pura gioia, a una pittura che libera l’artista dai problemi e sgorga senza impedimenti come una sorgente di acqua fresca”.