“Mandello, una rivelazione”. I colori di Clarissa Beattie in sala civica

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Clarissa-Beattie_Mandello_2016 (2)MANDELLO – “L’ombra contiene tutte le sfumature che aspettano di essere illuminate, rivelate. L’ombra non è mai semplicemente il nero… il buio, l’oscurità”.

Così viene introdotta la mostra che sarà inaugurata alle ore 18 di oggi, domenica 21 febbraio, presso la sala civica di via Dante a Molina. A esporre è Clarissa Beattie e “Rivelazioni” è il titolo della rassegna, che rimarrà poi allestita fino a domenica 6 marzo e che potrà essere visitata dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle 21, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 21.

L’iniziativa può contare sul patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Mandello.

“Rivelazioni , perché? Rivelazioni è per me una parola densa di significati – osserva Clarissa Beattie – Prima di tutto perché amo Mandello e ancora oggi, dopo quasi nove anni qui, mi riscopro spesso turista, sensazione che spero non mi abbandoni mai. Amo i vicoli, i cortili. Mi piace esplorare questi spazi e scoprirmi nuovamente vacanziera. Sì, Mandello resta per me una rivelazione”.

“Rivelazioni – spiega – perché il mio personale viaggio durante quest’ultimo anno è stato un continuo rivelarsi di parti di me che ancora giacevano all’ombra. Rivelazioni perché una tra le più grandi è il momento in cui il nostro lago si mostra in tutto suo splendore uscendo dall’attraversamento quando si proviene da Lecco. La serie di quattro quadri della statale in quel punto porta, infatti, lo stesso titolo della mostra”.

L’artista aggiunge: “E’ il panorama che ogni volta, anche dopo aver passato del tempo in luoghi altrettanto belli, oppure tornando a casa dopo una lunga giornata, stupisce ancora. Credo che esso abbia lo stesso effetto sia su chi lo ammira per la prima volta sia su chi, come noi, lo vive quotidianamente come la propria realtà bellissima”.

Ma non è tutto. Spiega ancora la Beattie: “Infine, e soprattutto, Rivelazioni perché la luce rivela ciò che aspetta nell’ombra  di essere scoperto, o ancora l’ombra che rivela ciò che siamo disposti a vedere. Ho cominciato questo percorso esplorando proprio i colori, le sfumature, i dettagli nascosti nell’ombra. Ci esaltiamo nello stare al sole (in senso fisico e metafisico), ma io ho sempre personalmente notato, ovvero percepito, che il sole, soprattutto quello italiano, realizza ciò che soprannomino “l’effetto candeggina”. Come se invece di far risaltare i colori li abbagliasse, accecasse”.

Poi le ultime considerazioni: “L’ombra contiene più dettagli. Paradossalmente essa è più viva e ricca. Questo concetto mi riporta a una citazione di James Thurber, scrittore e fumettista: vi sono due tipi di luce, la luce che illumina e il bagliore che oscura. E’ proprio ciò che intendo. E’ anche ovvio che se c’è molta ombra ciò significa che il sole è alto, è forte: la luce ci circonda”.

“Vedo quindi, conseguentemente anche nell’ombra – osserva infine Clarissa Beattie –  la stessa gioia, sicurezza e ottimismo. Come potremmo mai apprezzare la luce se non fossimo stati anche all’ombra? Come potremmo sperimentare il riparo e la freschezza dell’ombra se non avessimo percepito il calore, a volte schiacciante, del sole? Con tutto questo nella mia mente ho iniziato questo percorso. Poi la ricerca del colore in tutto, anche in ciò che appare scuro, ha fatto evolvere i miei dipinti in qualcosa di diverso… Sicuramente la celebrazione di un paese speciale. In seguito il contrasto che man mano è divenuto meno importante lasciando il posto al più essenziale colore presente sia di giorno sia di sera. I colori di questo bellissimo paese, la bellezza di questo paese coloratissimo. Delle volte di sera durante un temporale, oppure in una giornata uggiosa, i colori, che ci aspetteremmo più tenui, sono invece accentuati… Dobbiamo soltanto guardare ai dettagli, i particolari che rendono questo luogo ogni giorno per noi una rivelazione”.