Mangioni, punto nascite: dipendenti verso il licenziamento

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MangioniLECCO – Non sono buone notizie quelle emerse a margine dell’incontro tra i sindacati e la direzione generale della clinica “G.B. Mangioni Hospital” di Lecco nei giorni scorsi: a fronte della chiusura del punto nascite prevista per fine anno, “a breve, partirà la procedura per la messa in mobilità delle lavoratrici e quindi il licenziamento collettivo”.

E’ quanto sarebbe stato riferito ai rappresentanti sindacali dell’amministratore delegato della Casa di Cura , il dott. Simone Buda.

Ai sindacalisti di FP Cgil, FP Cisl e Uil FPL, quest’ultimo avrebbe spiegato che la chiusura del punto nascite è “ineludibile”, che la direzione aziendale “non conosce i contenuti del progetto messo in campo dall’ASL per la riorganizzazione del punto nascita e approvato dalla Regione Lombardia in seno alla delibera di chiusura” e che la direzione starebbe ancora trattando con l’ASL per la riassegnazione del budget tagliato con la chiusura dell’ostetricia.

Se dalla clinica non sembrano esserci margini per evitare la mobilità per i dieci dipendenti, i sindacati ricordano ora all’ASL l’impegno, che l’azienda sanitaria avrebbe manifestato in una comunicazione agli stessi sindacati, non solo di evitare disagi alle partorienti ma anche di farsi carico di una progettualità che potesse coinvolgere gli operatori interessati alla chiusura del reparto.

Peccato che il progetto non lo conosca ancora nessuno – denunciano i segretari, Tramparulo (Cgil), Bodega (Csil) e Bonacina (UIL) – Le lavoratrici non possono aspettare le lettere di licenziamento , il sistema sanitario PUBBLICO deve tradurre in atti concreti tutte le dichiarazioni di disponibilità fatte sin ora. Chiediamo pertanto un incontro urgentissimo alla Direzione dell’ASL per conoscere i contenuti del progetto sulla chiusura del punto nascita di Mangioni al fine di mettere in campo il prima possibile tutte le azioni per scongiurare la perdita di dieci posti di lavoro”.

Nel frattempo prosegue l’iniziativa di protesta delle mamme che con una raccolta firme puntano a scongiurare la chiusura della struttura che ha quasi toccato le mille adesioni e un presidio che si terrà il prossimo 9 novembre.