Medico lecchese parte per il Sud Sudan: dirigerà l’ospedale di Cueibet

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Egidio Bosisio

LECCO – Egidio Bosisio, chirurgo lecchese ,ma che da diversi anni vive e lavora a Padova presso l’ospedale Sant’Antonio, partirà venerdì 1 settembre alla volta del Sud Sudan, che per sei mesi lo vedrà impegnato come direttore medico dell’ospedale di Cueibet. Là si unirà a Medici con l’Africa Cuamm, con cui aveva collaborato già negli anni passati.

Il dr. Bosisio ha alle spalle una lunga esperienza in Africa: con la moglie Bettina Simoncini, ginecologa anche lei originaria di Lecco, e i quattro figli, ha passato in tutto quasi 9 anni tra Kenya e Mozambico, sempre con Medici con l’Africa Cuamm.

“La cosa più complessa del Sud Sudan – spiega Egidio Bosisio – è il dover gestire la provvisorietà. È uno stato giovane, dove le tensioni interne tra gruppi rivali sono all’ordine del giorno e, appunto, tutto sembra provvisorio. Io penso però che questo sia anche un bene, una sfida per noi che, vivendo nella società in cui viviamo, un po’ tendiamo ad adagiarci nelle nostre comodità, a dare troppe cose per scontate o a farci spaventare dal futuro incerto”.

“Quando sono partito per la prima volta per il Kenya, nel 1982, non pensavo a tutto questo – continua il chirurgo – io e mia moglie Bettina non ci facevamo problemi per il dopo, confidavamo nella provvidenza. Ogni tanto fa bene tornare a questo modo di pensare. Ormai da qualche anno volevo riprendere la strada dell’Africa, andare a lavorare “nell’ultimo miglio”, come dicono i medici del Cuamm. A Cueibet lavorerò in un piccolo ospedale rurale, dove c’è bisogno di tutto e le nostre competenze sono sempre utili: organizzare i servizi, formare lo staff, fare attività clinica, non sai da dove iniziare a lavorare e non c’è niente che tu possa fare che possa non essere utile”.

La famiglia di Egidio non lo accompagnerà questa volta: resterà a Padova, dove nel 2000, dopo il ritorno dall’Africa, si sono trasferiti per continuare a collaborare con Medici con l’Africa Cuamm. “Ci eravamo trasferiti da Lecco per continuare a lavorare con l’Africa – continua Bosisio – e per alcuni anni, oltre che lavorare in ospedale, io ho seguito come volontario da Padova i progetti del Mozambico, mentre Bettina ancora oggi è responsabile delle risorse umane di Medici con l’Africa Cuamm in partenza per l’Africa. Siamo una famiglia unita in questo impegno per la salute in Africa: anche i nostri figli, che lì per un po’ sono cresciuti, sono abituati all’idea: l’ultima volta che abbiamo parlato della partenza mi hanno detto: “È normale che tu debba partire, cosa ci stai a fare qui?”.

 

Il Sud Sudan, il più giovane Stato del mondo – indipendente dal Sudan solo dal 2011 – risente ancora oggi di tensioni interne, dovute alle rivalità etniche e politiche tra la fazione del presidente Salva Kiir e quella del suo ex vice presidente Riek Machar. In questo contesto, il Paese sta attraversando un’emergenza legata alla fame: vista la scarsità di cibo e l’insicurezza di alcune aree del paese, molte persone sono in fuga verso i paesi circostanti e si stima che in tutto il Sud Sudan 7,5 milioni di persone avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2017.

Egidio Bosisio fa parte della lunga lista di medici e professionisti della cooperazione che negli anni sono partiti dalla Lombardia per l’Africa: 22 sono quelli oggi impegnati sul campo e oltre 210 quelli partiti nei 65 anni di storia di Medici con l’Africa Cuamm. Molti di questi continuano ad essere attivi sul territorio animando i gruppi di appoggio in diverse città, come il gruppo “Medici con l’Africa Cuamm – Lecco”.

È possibile sostenere il lavoro dei medici del Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org: con 40 euro è possibile garantire ad una futura mamma il parto assistito; con 150 euro è possibile garantire a un bambino malnutrito un trattamento completo.

L’attenzione per la salute materno-infantile è una costante per Medici con l’Africa Cuamm, che nei sette paesi in cui è presente in Africa (Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) porta avanti il programma “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”, per garantire il parto assistito a 320.000 donne e l’assistenza nutrizionale per loro e i loro bambini nel periodo che va dall’inizio della gravidanza ai primi due anni di vita dei figli, mettendo in trattamento 60.000 i bambini malnutriti.

I risultati del primo anno del programma saranno presentati a Milano (Teatro della Luna, Assago) l’11 novembre 2017, nel corso dell’Annual Meeting 2017 di Medici con l’Africa Cuamm. Iscrizioni su www.mediciconlafrica.org.

 

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 7 paesi dell’Africa sub-Sahariana: Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda.

Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol nello Stato dei Laghi. Allarga poi il raggio d’azione anche all’ospedale di Lui, nel Western Equatoria. Dal 2014 avvia un intervento nella contea di Rumbek Nord, dove lavora insieme all’Ufficio sanitario per attivare le strutture sanitarie esistenti e per promuovere l’erogazione di servizi sanitari di base anche a livello di comunità.

A inizio 2014 Medici con l’Africa Cuamm affronta una situazione di emergenza, causata dalla crisi di fine 2013; decide di rimanere a fianco della popolazione e fornisce agli sfollati provenienti dallo stato di Jonglei assistenza sanitaria e generi di prima necessità. A metà del 2014 il Cuamm avvia inoltre i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cueibet. Nel 2015, il Cuamm espande il suo intervento in ambito di salute pubblica, a beneficio delle Contee di Rumbek Centre, Rumbek East, Mundri East, Wulu. Questa espansione continua nel 2016, con l’avvio del supporto al sistema sanitario delle contee di Yirol East e Awerial e all’Ospedale di Rumbek.

Oggi l’intervento interessa complessivamente: 3 strutture sanitarie periferiche, 4 ospedali (Yirol, Lui, Rumbek e Cueibet) e una scuola per ostetriche locale (annessa all’ospedale di Lui), per un totale di oltre 1.000 persone di staff sanitario locale, supportati tecnicamente da oltre 102 operatori internazionali (europei e africani).

Complessivamente nel 2016, l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan ha interessato una popolazione di circa 900.000 persone e ha permesso di realizzare: 10.522 parti assistiti, 121.944 visite ambulatoriali, 15.063 visite prenatali e 21.148 ricoveri in ospedale.