Micheli (Canottieri Guzzi): “Sono altri a doversi vergognare, non io”

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MANDELLO – “Prima di tutto non mi vergogno affatto, ma affermo con forza che mi sento orgoglioso e fiero di essere presidente della Canottieri Moto Guzzi da oltre 20 anni, 24 per l’esattezza. Orgoglioso perché l’essere entrato nella storia di questa società è stato e sarà sempre un onore per me. Fiero perché, senza tema di smentite, ritengo di aver contribuito a mantenere viva questa stessa società fino ad oggi, adempiendo ai dettami del suo statuto e perpetuando la memoria di tutti coloro che hanno contribuito a scrivere la sua gloriosa storia”.

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Il presidente Livio Micheli, a sinistra, a una cerimonia di premiazione.

Dopo le polemiche scaturite in particolare da un’interrogazione presentata dal consigliere comunale di minoranza Francesco Silverij, con severe critiche mosse dallo stesso esponente di “Mandello del Lario al Centro” alla gestione della Canottieri Guzzi, a intervenire è ora il presidente Livio Micheli.

“Nell’ultima settimana – dice – si è fatto un gran parlare, in modo negativo, della Canottieri Guzzi e, a tutela di tutti coloro che invece amano questa società, non posso rimanere in silenzio. E’ un dovere che sento nei confronti delle tante persone che in questi anni sono state vicine alla Canottieri e che con il loro sostegno le hanno dato la possibilità di andare avanti. Il mio primo pensiero va a Giuseppe Barlassina della Reale Mutua Assicurazioni di Lecco, un vero amico personale oltre che della Canottieri, che in questi giorni mi ha espresso la sua piena solidarietà”.

“In tutti questi anni – osserva Micheli – sono passati dalla Canottieri e hanno appreso i  sani princìpi dello sport agonistico tanti ragazzi e ragazze. Non tutti sono diventati campioni. Tutti, però, hanno avuto la possibilità di accarezzare il sogno di poterlo  diventare. E molti ci sono riusciti. La stagione agonistica appena conclusa è lì a testimoniare la fondatezza delle mie affermazioni. Sono riconducibili alla nostra Canottieri la partecipazione di due mandellesi alle Olimpiadi di Rio 2016, un campione del mondo e sette nuovi campioni d’Italia”.

Il presidente specifica poi: “Potrei elencare tutti i successi di questi anni, ma appartengono alla storia dello sport del canottaggio e tutti, se lo vogliono, possono cercarli negli annuari dedicati. Il merito di ciò va attribuito, oltre che alla volontà e alla determinazione degli atleti, alla dedizione disinteressata dei nostri allenatori e ai tanti dirigenti che mi hanno affiancato in questi anni, animati dalla sola passione verso il canottaggio e dall’amore disinteressato verso la nostra Canottieri”.

canottieri_moto-guzzi_mandello-4“Numerosi – osserva ancora Micheli – sono stati anche i riconoscimenti e le benemerenze che ho ricevuto per la mia attività di dirigente sia da parte della nostra Federazione sia dalla Federazione Internazionale e anche dal Coni. Non saranno certo le critiche di qualche personaggio, animato da non so quali rivendicazioni personali, a farmi provare sentimenti diversi dall’orgoglio per ciò che ho fatto. Quelli che si devono vergognare sono proprio questi personaggi, mossi soltanto da cattiveria e volontà di far male con azioni diffamatorie esercitate con premeditazione e per le quali saranno chiamati a rispondere nelle sedi opportune”.

Il presidente specifica quindi: “Spiace costatare che tali azioni dispregiative, oltre che alle persone, fanno molto male anche alla Canottieri. Ma occorre trovare la voglia di continuare e per questo guardiamo al domani. E il domani ci dice che in Canottieri ci sono ragazzi molto motivati e determinati, pronti a ripagarci per l’impegno di tempo e denaro che dedichiamo a loro. Si è parlato di etica morale legata alle vicissitudini del pontile al Lido. Io ritengo che per parlare di etica e di morale le parole debbano essere pesate con molta attenzione e soprattutto con cognizione di causa”.

canottieri_moto-guzzi_mandello-3Livio Micheli entra poi nel merito proprio della vicenda del pontile. “Mi sembra corretto – afferma – dare il nostro contributo di informazioni sulla questione, prima di tutto per sottolineare che i dirigenti della Canottieri Guzzi intendono rispettare le disposizioni dell’amministrazione comunale. Infatti il nostro consiglio direttivo, nella riunione che si tenuta sabato 3 dicembre, ha preso atto dell’ingiunzione di demolizione del pontile realizzato davanti alla palestra  al Lido pervenuta in data 21 novembre 2016 da parte della Struttura 7 del Comune di Mandello”.

“Le ragioni del provvedimento – specifica il presidente – riguardano la realizzazione del manufatto simile, ma non uguale al progetto inizialmente approvato. Trattandosi di opera in ambito ambientale, a nulla sono valse le giustificazioni addotte dalla Canottieri Guzzi in merito alle difformità riscontrate. Anche se queste sono state dettate dalla necessità di rendere la struttura dell’opera sicura contro i possibili forti venti. E non è stato neanche possibile promuovere una pratica in sanatoria in accordo con il Comune. Per questo la demolizione è diventata la diretta conseguenza”.

canottieri_londraMicheli continua: “Il consiglio direttivo ha espresso profondo rammarico per quanto accaduto. Soprattutto per aver fatto scadere i tempi di presentazione delle opportune varianti al progetto iniziale in corso d’opera. Ma sono cose che possono capitare a chi lavora e soprattutto a chi, per compiere ogni tipo di adempimento, deve sempre fare affidamento sulla disponibilità di qualche volontario. E quando si sbaglia si paga. Ma non credo che un errore possa fare insorgere dubbi di carattere etico-morale, soprattutto se i denari che sono andati in fumo appartenevano ad alcuni degli attuali dirigenti”.

“Questo particolare, da solo, dovrebbe far vergognare tutti quegli individui che hanno sproloquiato su questa vicenda senza conoscerne i veri contenuti – attacca Micheli – L’altruismo è una virtù troppo rara in questi momenti e certe persone non ne conoscono neanche l’esistenza. Altro che mancanza di etica morale! Vedere andare in fumo circa 30.000 euro non fa piacere a nessuno, ma dopo la montatura costruita su questo caso la soddisfazione di non dover rendere conto a nessuno, se non alle proprie coscienze o alle rispettive famiglie, è grande. Per concludere l’argomento pontile, nei prossimi giorni concorderemo con il Comune le modalità dell’intervento di demolizione”.

canottieri_moto-guzzi_mandello-2Livio Micheli interviene altresì nel merito delle pesanti critiche mosse alla gestione della sede della Canottieri. “Le cattiverie, la denigrazione e le calunnie – dice al riguardo – non si sono limitate al pontile del Lido ma hanno preso di mira anche la nostra sede. In questa vicenda traspare la precisa volontà di far chiudere la Canottieri per colpa o dolo del sottoscritto. Si è parlato di gestione fallimentare della società. E’ una cosa assurda e incomprensibile se si pone anche solo attenzione alla ragione giuridica della Canottieri, società no profit senza fine di lucro, che si regge quasi esclusivamente  sul volontariato dei propri soci. Le stesse cose erano già state dette oltre 10 anni orsono, dagli stessi personaggi, in occasione della realizzazione della passerella pedonale che collega la Canottieri con la zona di Pramagno e, francamente, mi è difficile comprenderne il significato”.

Osserva Micheli: “La nostra società non ha la proprietà della casina della Canottieri, che appartiene alla Piaggio che ce la concede dietro la corresponsione di un affitto simbolico. L’immobile, come tutti sanno, è stato realizzato ante 1967 e si erge quale icona storica intrisa di gloria nella sua configurazione originaria vista e vissuta da schiere di campioni che hanno fatto di Mandello uno tra i comuni più medagliati d’Italia. Dalla sua origine sono stati adeguati gli impianti tecnologici (luce e gas) nel rispetto delle attuali norme di sicurezza”.

“Quanto alla sede, per la memoria di coloro che non hanno una informazione a 360° – afferma ancora il presidente – faccio rilevare che il sottoscritto, nella storia della sua dirigenza in società, ha promosso di sua iniziativa ben due nuovi progetti per la realizzazione di una nuova sede della Canottieri sul terreno comunale adiacente la casina. Entrambi i progetti sono naufragati, ma non per colpa nostra. L’ultimo, di pochi anni fa, è abortito addirittura perché il ministero, dopo avere emanato un bando che ci poteva favorire, ha dovuto ritirare questo stesso bando per un ricorso della Regione Veneto accolto dal Tar. Questo l’ho voluto ricordare per affermare quanto sia sempre stato presente nei nostri intendimenti il rinnovamento della sede, che sappiamo essere oggetto di osservazione da parte di molti soci”.

canottieri_moto-guzzi_mandello-1Livio Micheli pone quindi un interrogativo: “Perché allora tutta questa acredine?”. E il presidente ritiene di dover rispondere così: “Ci auguriamo con tutto il cuore che lo scopo non sia quello di fare chiudere la Canottieri. Ma se così fosse, lotteremo perché ciò non avvenga. Per concludere, non si può non prendere coscienza che non stiamo attraversando uno dei nostri  momenti migliori, ma abbiamo individuato anche possibili soluzioni. Ci sentiamo come in una gara difficile quando, arrivati ai 1.000 metri, la fatica sembra voler prendere il sopravvento. Ma, come insegniamo ai nostri atleti, questo è il momento di reagire e reagiremo. Perché, come insegnano  i nostri allenatori, le gare durano 2.000 metri. Certo, reagiremo con il sostegno di chi ci vuole aiutare a riposizionare il nuovo pontile presso la sede e continueremo a inseguire e a sognare tanti momenti di gloria per i nostri ragazzi”.