Migranti: 15 posti a Lecco per i rifugiati, assegnato il bando

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Sullo sfondo il Ferrhotel, quando era centro di accoglienza dei richiedenti asilo

Sullo sfondo il Ferrhotel, centro di accoglienza dei richiedenti asilo

LECCO – E’ stato assegnato alla cooperativa sociale “L’arcobaleno” e al consorzio “Mestieri Lombardia” , unite in un’associazione temporanea di scopo, il bando per il progetto SPRAR, Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati , dedicato all’accoglienza di richiedenti/titolari di protezione internazionale e dei loro famigliari, nonché degli stranieri e dei loro famigliari beneficiari di protezione umanitaria.
Il bando  era stato aperto a fine estate dal Ministero dell’Interno per finanziare complessivi 10.000 posti su tutto il territorio nazionale, Lecco ha deciso di aderirvi per consentire l’ospitalità a 15 richiedenti asilo per un biennio, per un contributo di circa 400 mila euro.

“Si tratta di una fase successiva rispetto alla prima accoglienza – precisa l’assessore ai Servizi Sociali, Riccardo Mariani – è l’ultima fase che riguarda quei richiedenti asilo ai quali è stato effettivamente riconosciuto lo status di rifugiato e che verranno inserti in percorso, non solo di collocazione, ma anche di integrazione sul territorio”.

L'assessore Riccardo Mariani
L’assessore Riccardo Mariani

Insegnamento della lingua italiana, percorsi di riqualificazione professionale volti ad un inserimento lavorativo e soprattutto un tetto sopra la testa per i quindici profughi che, su segnalazione del Ministero, verranno coinvolti nel progetto. Tre gli appartamenti dislocati in città e nelle disponibilità della cooperativa L’arcobaleno che verranno messi a disposizione a tale scopo.

Al progetto co-partecipano anche Les Cultures, l’Arci, la comunità IL Gabbiano e la Caritas. Finora, oltre a Lecco, era la sola Comunità Montana della Valsassina ad essere soggetto di riferimento per il progetto SPRAR nel lecchese con 25 posti disponibili e il Comune capoluogo suo partner.

La partecipazione al progetto, ha ricordato l’assessore, secondo una circolare ministeriale, dovrebbe alleviare il territorio aderente da ulteriori prese in carico di profughi che non rientrano nello SPRAR.

“Abbiamo aderito in tempi celeri al bando per organizzare l’accoglienza sul territorio. Gli enti locali si trovano soli ad affrontare una tematica, quella dei flussi migratori, non programmata in sede centrale – ha constatato Mariani – oneri e fatica ricadono sugli enti territoriali che si trovano concretamente a dover assorbire questi flussi”.