Migranti, ancora scontro. La Lega invoca le dimissioni del prefetto

Tempo di lettura: 3 minuti
Il gruppo della Lega Nord: Cinzia Bettega, Giovanni Colombo, Andrea Corti, Stefano Parolari
Via Ferriera e lo spaccio di droga ad opera di alcuni migranti ospiti del Ferrhotel

 

LECCO – “Se il prefetto non è in grado di mantenere l’ordine pubblico, allora si deve dimettere”. L’affondo, pesantissimo nei confronti della rappresentante del governo territoriale, Liliana Baccari, arriva dalla Lega Nord per voce del consigliere Giovanni Colombo nella riunione del consiglio comunale di giovedì sera.

Il tema è ancora quello di via Ferriera, dell’operazione antidroga scattata nei giorni scorsi che ha messo fine allo spaccio lungo la stradina pedonale alle spalle della stazione, un giro di droga che ha coinvolto alcuni migranti del vicino Ferrhotel, centro di accoglienza, perquisito dalle unità cinofile della Polizia.

“Si spacciava ai nostri ragazzi, agli studenti, a cinquanta metri dal Comune. Io a suo tempo ho denunciato tutto ma nulla si è mosso – ha continuato Colombo – possibile che le cooperative del centro, che prendono soldi pubblici, non se ne siano accorte? Andrebbero denunciate anche loro”.

I consiglieri della Lega Nord: Cinzia Bettega, Giovanni Colombo e Andrea Corti

Gli ha fatto eco Cinzia Bettega, capogruppo del Carroccio in municipio: “Ora si chiude via Ferriera e si mettono le telecamere, si interviene sempre dopo. Vorremmo capire se il Comune ha contatti con queste cooperative, se sappia cosa fanno le persone ospiti oltre a mangiare, dormire e bighellonare tutto il giorno. Chi controlla quello che fanno?”

Non ha placato la polemica l’intervento dell’assessore Riccardo Mariani che ha ricordato il piano di accoglienza diffusa, scelto dal territorio lecchese, “che disciplina attività e servizi delle cooperative, c’è più di una decina di attività che vengono realizzate anche in collaborazione con il sistema associativo lecchese – ha spiegato l’assessore – ovvio che non siano tutto il giorno in formazione ed abbiano anche del tempo a disposizione loro. Una cosa è certa – ha detto l’assessore – con l’accoglienza diffusa abbiamo creato le condizioni affinché vi sia un’attività di formazione, disciplinata dal bando. Non è tutto rose e fiori, alcune criticità persistono ma è un ‘mantra’ ormai dire che queste persone non facciano niente tutto il giorno”.

“A sentir Mariani pare che va tutto bene – gli ha risposto Bettega – il famoso accordo aveva visto favorevole un numero rilevante di Comuni ma non tutti hanno effettivamente aderito al vostro progetto. Un conto sono le questioni sulla carta, un conto è la realtà”.

Il sindaco Virginio Brivio

Ma è il problema della sicurezza al centro della questione e il sindaco Virginio Brivio si  è difeso dopo le critiche sollevate dal caso Ferrhotel, dentro e fuori dall’aula: “Il Comune non sostituisce le forze dell’ordine a cui compete questo compito. In via Ferriera avremmo voluto intervenire con delle misure ma erano in corso delle indagini a cui abbiamo dato il nostro contributo indiretto che è stato essenziale, ma non si può pensare che il Comune, attraverso la Polizia Locale, possa sostituirsi a Polizia di Stato e Carabinieri. Se anche avessimo un immediato ritorno positivo d’immagine, daremmo un’immagine distorta delle nostre competenze”.

C’è anche chi, come il consigliere di sinistra, Alberto Anghileri, ha voluto avanzare una riflessione rispetto a questa vicenda: “Si alimenta la polemica ma dovremmo analizzare anche perché i nostri ragazzi vanno ad acquistare la droga, se c’è chi vende è perché c’è una domanda. Dovremmo chiederci se facciamo abbastanza per combattere il disagio tra i giovani”.