Migranti, l’assessore: “Lecco avanguardia dell’accoglienza”

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Riccardo Mariani, sindaco di Mandello dal 2005.
L'assessore Riccardo Mariani
L’assessore Riccardo Mariani

LECCO – “Nel 2015 circa un milione di persone ha attraversato il Mediterraneo, solo in questi primi mesi del 2016 oltre 3 mila sono morti in mare, tra cui donne e bambini; sono dati che non devono sfuggirci quando parliamo del fenomeno migratorio e del suo drammatico risvolto”.

Inizia così la sua analisi Riccardo Mariani, assessore comunale ai Servizi Sociali, interpellato sulla questione migranti che da oltre un anno coinvolge anche Lecco nel piano di accoglienza ai richiedenti asilo. Il confronto della politica locale sull’argomento rispecchia in pieno il dibattito nazionale, suscitando forti reazioni dei partiti contrari all’ospitalità dei profughi.

“In Italia il numero è stabile a circa 130 mila accolte – spiega Mariani – Il nostro Paese si conferma nella maggior parte dei casi un luogo di transito e tra le nazioni con l’incidenza più bassa di richiedenti asilo ospitati rispetto alla popolazione; non è un peso eccessivo da assorbire se pensiamo che la Francia per esempio ne ospita 250 mila, la Germania 350 mila circa. Per questo crediamo fermamente che con un piano di distribuzione equa dei migranti, in piccoli numeri sul territorio, è possibile superare l’approccio emergenziale, affrontare al meglio il fenomeno in atto e non subirlo”.

Il recente accordo tra Anci e Ministero dell’Interno va in questa direzione, assegnando 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti per Comune. “A Lecco siamo stati precursori di questa soluzione – sottolinea l’assessore – Già a dicembre i sindaci hanno approvato il piano che prevede la distribuzione di tre migranti ogni mille abitanti nei Comuni della provincia – a fine luglio erano 1038 i richiedenti asilo ospitati in provincia (leggi qui)- questo consentirà di eliminare le concentrazioni di richiedenti asilo in grossi centri e suddividendoli in numeri più esigui, rendendo il fenomeno meno impattante sulla nostra realtà, migliorando le possibilità di integrazione dei migranti nelle comunità di riferimento”.

I prefabbricati del centro di accoglienza al Bione
I prefabbricati del centro di accoglienza al Bione

Il centro di accoglienza del Bione resterà? “Un Hub dovrà esserci e sarà il Ferrhotel – risponde Mariani – garantirà il primo livello di accoglienza. Il centro del Bione rispondeva ad una necessità impellente ed ha evitato una deriva che poteva essere drammatica. Ora la priorità è il suo smantellamento e questo avverrà quando il piano di accoglienza diffusa entrerà nel vivo”.

Un progetto che ha visto schierarsi contro i sindaci della Lega Nord e recentemente anche la Regione ha polemizzato con la Comunità Montana della Valsassina per il suo ruolo di ente capofila. “Ho subito preso posizione esprimendo la mia solidarietà al presidente Carlo Signorelli, l’attacco nei suoi confronti è stato insensato e sbagliato, frutto di una non comprensione del problema. La Comunità Montana ha risposto alla richiesta dei Comuni – sottolinea l’assessore – oltretutto dal 1999 è aperto presso questo ente lo Sprar, il servizio di protezione dei richiedenti asilo. Abbiamo agito con lungimiranza e attenzione al problema, tanto che quello lecchese è stato preso a esempio dall’Anci ”.

 

Sullo sfondo il Ferrhotel, centro di accoglienza dei richiedenti asilo
Sullo sfondo il Ferrhotel, centro di accoglienza dei richiedenti asilo

A settembre scadrà il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al bando di accoglienza diffusa da parte di privati ed enti pubblici per ospitare i migranti presso le proprie strutture; avverrà anche in quei Comuni i cui sindaci si erano espressi contrariamente al piano: “Certamente – ci spiega Mariani – Un sindaco non ha titolo giuridico per impedire ad un suo cittadino di mettere in campo operazioni di solidarietà. Su questo fronte, il nostro territorio ha dato prova sia di capacità d’accoglienza che di operosità grazie al mondo del volontariato che ha sempre caratterizzato per il suo importante apporto la realtà lecchese”.

Anche i richiedenti asilo diventeranno volontari: “Sono già state messe in atto iniziative per coinvolgerli in attività utili alla comunità ospitante, come la pulizia di rive e spiagge,  e proseguiranno. Gli stessi migranti hanno dimostrato di essere lieti di partecipare a queste iniziative”.