Moschea: la sentenza del Tar apre la strada anche a Lecco

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moschea lecco

LECCO – Il “caso” moschea a Brescia fa riflettere anche a Lecco : nei giorni scorsi, il TAR della Lombardia ha bocciato il PGT del Comune bresciano “perché non prevede spazi destinati al culto non cattolico”, accogliendo il ricorso presentato da un’associazione islamica.

Dopo la decisione dei giudici, il Comune di Brescia dovrà rifare il proprio piano di territorio, prevedendo aree edificabili dove far sorgere nuovi centri di culto non legati al cattolicesimo.

Una sentenza che apre così le porte ad eventuali altri ricorsi di gruppi musulmani nelle altre città lombarde, tanto che le associazioni islamiche milanesi hanno già fatto sapere di volersi appellare al Tribunale Amministrativo se dal Comune di Milano non riceveranno una risposta sulla realizzazione, entro il 2015, di un centro religioso che possa accogliere i turisti di fede islamica che giungeranno in occasione di Expo.

nuova moschea Chiuso (1)Anche a Lecco i musulmani pensano alla propria moschea: proprio in un intervista al nostro quotidiano, il coordinatore del gruppo “Assalam”, Moez Samti, aveva annunciato il progetto per trasformare l’attuale capannone di Chiuso, luogo di ritrovo per i musulmani della città, in moschea moderna, con tanto di cupola dorata e di un minareto alto 14 metri (vedi articolo).

Il clamore della notizia avrebbe spinto i responsabili del centro culturale ad un passo indietro ma non è detto che, visti gli ultimi sviluppi, possano ripensarci.

La situazione a Lecco sarebbe però diversa da quella di Brescia: dopo aver tentato invano di contattare l’assessore alle Politiche del Territorio, Martino Mazzoleni, sulla questione ci ha risposto Alberto Invernizzi, consigliere comunale di Appello per Lecco:

Nel nostro PGT non è stato inserito alcun nuovo luogo di culto perché non ci sono arrivate richieste in merito – ha sottolineato il consigliere – per questo nel piano sono contemplati solo gli edifici religiosi già esistenti e non sono tutti esclusivamente cattolici”.

Come spiegato dallo stesso Invernizzi, l’area di Chiuso dove oggi si ritrovano i musulmani lecchesi avrebbe come destinazione d’uso principale quella produttiva e sarebbero ammessi, per meno della metà della sua superficie, pubblici esercizi con sale ricreative. Da capire quindi se il semplice progetto di un centro culturale sia effettivamente realizzabile, per la moschea, invece, servirebbe un cambio di destinazione all’uso dell’area.

In attesa di capire come si evolverà la questione nel capoluogo manzoniano, c’è chi in Lombardia ha già fatto le barricate: il governatore Roberto Maroni ha infatti bollato come “sentenza vergogna” quella espressa dal TAR. “La Regione – ha scritto il presidente su Twitter – sta già studiando ricorsi e rimedi per impedire la diffusione del virus”.