“Natale in famiglia” per i profughi, i racconti dei lecchesi

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La famiglia di Marina (in centro), di Lecco, con i due ragazzi del Mali ospitati a Natale

 

LECCO – Sono storie di solidarietà e di accoglienza quelle che si rincorrono sulla pagina facebook dell’evento “Natale in famiglia”, il progetto lanciato dai volontari del campo profughi del Bione a cui hanno aderito un’ottantina di famiglie lecchesi, che dal 23 dicembre fino al termine delle festività natalizie si sono messe a disposizione per accogliere gli ospiti del campo per un pranzo o una cena, al fine di condividere un momento di solidarietà e di scambio culturale.

180 i profughi “gemellati” con oltre 80 famiglie: coinvolti i 150 ragazzi distribuiti a Lecco tra Bione, Ferrhotel, Maggianico e Ballabio, più altri 30 del campo di Airuno.  “La cosa bella – ha raccontato Marta Casalone, volontaria – è che siamo riusciti a dare ad ciascun profugo una famiglia dove stare e nonostante ciò continuiamo a ricevere messaggi dalle famiglie che si prestano all’ospitalità. Questo vuol dire che c’è apertura, non possiamo che esserne felici”.

 

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Tra le famiglie ospitanti anche quella del consigliere comunale Pd di Lecco Agnese Massaro

 

Già numerose le famiglie che hanno ospitato i ragazzi nei giorni di Natale e di Santo Stefano, i cui racconti sono stati raccolti sulle pagina facebook del progetto creata dai volontari, con tanto di fotografie. “Sta andando tutto bene, per ora non ci sono state difficoltà o contrattempi, le famiglie sono felici dell’esperienza e i ragazzi grati dell’ospitalità – ha spiegato Alice Bianchi, coordinatrice del progetto – l’idea che ha sostenuto questa iniziativa è quella di un’adozione a distanza di questi ragazzi da parte di Lecco e del suo territorio, e come abbiamo piacere di vedere in questi giorni, sta funzionando. In tante famiglie ci hanno già fatto sapere di voler mantenere i contatti coi ragazzi che hanno ospitato”.

Non solo famiglie di Lecco ma anche dei comuni limitrofi, come Calolziocorte, Mandello, ma anche più in alto sul lago, a Lierna. “Stiamo chiedendo ad ogni famiglia di condividere la propria personale esperienza di questi pranzi o cene: a gennaio vorremmo fare un incontro proprio con tutti coloro che si sono resi disponibili all’accoglienza per entrare nel dettaglio dell’esperienza e quindi sapere cosa ha funzionato e cosa magari no”.

Le brevi storie raccontate fino ad ora lasciano trasparire gioia, emozione e curiosità, tutti elementi che hanno contribuito a superare gli inevitabili imbarazzi iniziali. Ne riportiamo qualcuna:

Carola, di Mandello del Lario, ha ospitato il giorno di Santo Stefano due ragazzi pachistani di 20 e 24 anni. “E’ stato tutto molto bello – ci ha raccontato – il ragazzo più grande parlava bene inglese ed è riuscito ad intendersi coi miei figli e nipoti, il più giovane era molto timido e riservato, poi durante la giornata si è aperto di più. Ci hanno raccontato di venire da Lahore e di aver viaggiato per due lunghi mesi prima di arrivare in Italia. E’ qui che vorrebbero vivere. Dopo pranzo i giovani del tavolo li hanno portati a fare una passeggiata a Mandello, sono tornati entusiasti. Devo dire che è stata davvero una bellissima esperienza, soprattutto quando il più grande ha chiamato i suoi parenti su Skype e ha parlato con loro in diretta dal Pakistan, presentandoci”.

Marina, di Lecco: “Mamadou e Diakaridia (soprannominato Jack) dal Mali ieri ci hanno portato sorrisi, timidezza, cortesia e riflessione grazie alla loro duttilità e a parte della loro difficile storia. Un’esperienza senza pari e di crescita per tutti! Grazie!”

 

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Gli ospiti di Alice a Lierna

 

Alice, di Lierna “Vi racconto la nostra cena…Due famiglie con 5 bambini in tutto e 7 ospiti per 4 paesi diversi: Nigeria, Gambia, Costa D’Avorio e Senegal. Piatti: trote e polenta e a sorpresa, un piatto tipico della Costa d’Avorio, riso bastati con carne e un sughetto buonissimo, che mi sono fatta preparare da un’amica Ivoriana. I ragazzi hanno gradito molto, li ha fatti sentire un po’ a casa. Ma allo stesso modo hanno gradito la cucina locale! Finita la cena con frutta e panettone abbiamo giocato a tombola, ovviamente in italiano. E lì ci siamo scaldati perché in palio c’erano ambiti premi . Alla fine tutti hanno saputo dire i numeri, anche Sylvester che bigia a scuola, e, tra scherzi e risate, tutti hanno vinto abbondantemente! I bambini hanno imparato in un attimo tutti i loro nomi, si sono fatti selfie con loro e, in particolare Lorenzo, volevano adottare Wisdom. Finita la serata Massimo con il suo pulmino 9 posti li ha caricati tutti e abbiamo lasciato Lierna per ritornare al campo. In macchina fortunatamente sono riuscita a far partire la chiavetta che avevo preparato con canzoni ivoriane, senegalesi, gambiane e Nigeriane, oltre all’immancabile Bob Marley. E abbiamo concluso in bellezza! Let’s get together and feel all right!”

 

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La tavolata immortalata da Eleonora

 

Eleonora, di Lecco: “Dovevamo essere in 8, siamo arrivati a essere 14. Pizzoccheri, Pollo, verdure, pandoro e… Just Dance. Sei etnie diverse in una sola casa: una delle serate più belle di sempre”.

 

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Il Natale di Elisa

 

Elisa, di Lecco: “2 famiglie con 5 bimbi, due nonni aggiunti per caso all’ultimo momento, e due ospiti: Karifa, che parla spigliato in un francese un pò troppo elevato per noi, racconta la sua storia difficile e coraggiosa, sorride e assaggia i cibi (anche il caffè che è “bon bon!”), e Oumar, un ragazzino di 18 anni taciturno, riservato, serio…che però svela la leggerezza della sua età nella competizione del gioco della tombola e poi si divora i dolcetti vinti con la cinquina! Tante parole ascoltate, dette, tradotte, perfino mimate, di cui l’ultima è, da parte nostra, semplicemente Grazie!

Tra le famiglie ospitanti anche quella dell’avvocato Agnese Massaro, consigliere comunale del Pd a Lecco, che ha così commentato l’esperienza: “Eccoci! Grazie davvero per questa bella esperienza, che speriamo di ripetere al più presto!
Ibrahima e Bakery sono stati una presenza essenziale per il nostro Natale”.

Questo l’appello lanciato dai volontari ideatori del progetto “Natale in famiglia”:

Che tu sia credente o no, Natale è sinonimo di famiglia, calore, festa. Tutte cose che ai nostri 120 amici, che da tre mesi dormono al freddo, al Bione, mancano. Per loro lanciamo questo appello alle famiglie lecchesi e dei paesi vicini: durante le vacanze natalizie accogliamo in casa, a pranzo o a cena, uno di questi ragazzi. Togliamolo dal fango, facciamolo sentire a casa, anche se solo per un giorno.  Noi li conosciamo, uno per uno. Sono tutti ragazzi rispettosi, educati, dolci.  La data, il 23, è indicativa. Può essere il giorno di Natale o la vigilia, o quello dopo, dipende da voi. Raccogliamo le adesioni per dare una famiglia a ogni ragazzo.

Per info e contatti facebook Lezioni al Campo, mail lezionialcampo@gmail.com