Nuova rete viaria: la Provincia cede km di strade a Regione e Anas

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La  rete viaria lecchese: in rosso le strade che diventeranno di competenza statale, in verde quelle regionali

 

LECCO – Buche da coprire, asfalti da rimettere a nuovo, segnaletica da rifare, frane e messa in sicurezza non saranno più un problema per la Provincia, almeno per gli oltre cento chilometri di strade che Villa Locatelli si appresta a cedere a Regione e Stato.

La novità, discussa lunedì in consiglio provinciale, è frutto di un protocollo di intesa (siglato lo scorso marzo) tra il Pirellone ed Anas per la gestione unitaria della rete stradale in Lombardia,  che  si realizzerà attraverso un unica società, una newco partecipata da entrambi gli enti che si occuperà sia delle strade di interesse nazionale (850 km in Lombardia) e sia di quelle che entreranno a far parte della Nuova Rete Regionale (750km), acquisite dalle Province lombarde. Un percorso che si dovrebbe concludere entro la fine dell’anno.

Nel lecchese, sono quasi 40 chilometri quelli che verranno ceduti dall’ente provinciale alla Nuova Rete Regionale: ne fanno parte la SP72 nel tratto tra Pescate e Brivio, la SP74 tra Calolzio e Olginate, la 342 D1 escluso il tratto nel comune di Merate, la SP583 Lecco-Bellagio ad esclusione del tratto dall’incrocio tra la SP639 a Malgrate e lo svincolo della SS36 di Pescate che sarà di competenza statale, infine la SP639 la Lecco-Como, da Cesana allo svincolo di Suello.

Sono circa 66 i chilometri di strade provinciali che diventeranno parte della nuova rete statale: si tratta della SP62 nel tratto bellanese dalla SP72 alla SP73 che diventerà anch’essa competenza di Anas, la SP65 di Esino e in Brianza la SP342 Briantea per la sua intera estensione, la SP583 tra Malgrate e Pescate, la SP639 tra lo svincolo di Civate e Malgrate e da Lecco verso il confine con la provincia di Bergamo, escluso il tratto nel territorio di Lecco e Calolzio.

“Non cediamo tutte le strade – ha precisato il consigliere provinciale Mauro Galbusera, delegato alla viabilità – si tratta di circa il 20% delle arterie a maggiore percorrenza. Una grossa fetta di strade resterà in capo alla Provincia”.

Dall’opposizione, il leghista Stefano Simonetti l’ha definita “una scelta di buon senso, conseguenza della mancanza di risorse e dell’incapacità manifesta da parte di questo ente nel far fronte ai piani viari, anche se perderemo il centralismo di certe decisioni”.

D’altronde “per assolvere alle competenze occorrono le risorse – ha riferito Antonio Pasquini di Lombardia Popolare – oggi le Province non  sono in condizione di gestire le strade e fare investimenti”. Sempre dell’opposizione, il collega di partito, Mattia Micheli ha chiesto che la Provincia continui a vigilare sulla situazione delle strade lecchesi quando subentreranno i nuovi gestori

“Una riorganizzazione” l’ha definita Mauro Galbusera, “si fa quello che la legge prevedeva già da diverso tempo, strade regionali non le abbiamo mai avute e la Regione è un ente superpartes che può avere una visione più complessiva per ragionare sugli assetti viari. Certo, anche la nuova Lecco Bergamo avrebbe potuto essere gestita da un ente superiore e, in un momento in cui comuni e province non hanno fondi, si sarebbero potuti destinare fondi ad essi per la manutenzione delle strade anziché affrontare un operazione costosa come la creazione di questa nuova società”.