Nuovo cinema a Lecco: appello agli operatori… e al pubblico

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I relatori della serata sul cinema in città organizzata da Appello per Lecco
I relatori della serata sul cinema in città organizzata da Appello per Lecco

 

LECCO – A quasi tre anni dalla chiusura del Nuovo e del Mignon, Lecco s’interroga sul futuro dei cinema in città e lo fa in una serata pubblica promossa da Appello per Lecco, a Palazzo Falck, a due passi dalle sale che per mezzo secolo hanno regalato emozioni ai lecchesi.

“Perché il cinema è sogno, immaginazione e Lecco ha bisogno di sognare” ha ricordato Ombretta Fortuna, rappresentante dell’associazione cittadina che tanto si sta impegnando per il ritorno del grande schermo in città. Lecco sogna un cinema e la provincia altrettanto, “è l’unica in Italia dove sono assenti operatori privati – ci ha ricordato Stefano Losurdo, direttore dell’Associazione Esercenti Cinema, tra i relatori dell’appuntamento .- esistono solo dieci monosale sul territorio provinciale di Lecco, di cui 8 di comunità e due comunali”.

Una situazione di cui tutti hanno amara coscienza, soprattutto in città dove è rimasto solo il Palladium ad offrire al capoluogo questo tipo di intrattenimento. “Lo scorso anno la sala parrocchiale di Castello ha venduto 40 mila biglietti – ha sottolineato Losurdo – nel 1998, anno di Titanic, le sei sale attive in città ne avevano strappati 320 mila. Lo stesso anno in tutta Italia se ne sono venduti 120 milioni, nel 2016 con Checco Zalone, si sono toccati i 113 milioni. Segno che l’avvento del multisala ha tenuto le vendite, ma non le ha incrementate”.

Il Cinema Palladium

 

Nelle parole dell’esperto è emerso l’interrogativo sul destino delle sale cinematografiche: nel Bel Paese se ne contavano 10 mila negli anni ’80, ora il loro numero è sceso a 1152 per un totale di 3500 grandi schermi. “Internet, le Pay Tv, Netflix.. hanno cambiato le abitudini degli spettatori, ma il cinema resiste perché c’è ancora che lo ama”.

“La voglia di cinema c’è anche a Lecco” ha ribadito Paolo Cagnotto, della Film Commission, guardando al folto pubblico presente in sala. Eppure il calo di spettatori c’è stato, “se siamo rimasti ai livelli del 1998 nonostante con il digitale sia incrementata l’offerta di film, il dato è disastroso – ha preso parola dal pubblico un referente del Palladium – la scorsa stagione è stata ‘dopata’ dall’effetto Zalone, oggi rispetto allo scorso anno siamo in calo del 20%. Il 48% degli incassi sui film va alla casa di distribuzione, ci sono le tasse da pagare, 18 mila euro l’anno di Imu. Se sale come la nostra non fossero gestite da volontari, quindi pagando dei dipendenti, non ci sarebbe margine di impresa”.

La biglietteria dei cinema Nuovo e Mignon, chiusi nel giugno del 2014

 

Una mano la darà il Governo, con due decreti che dovrebbero uscire entro l’estate che prevedono incentivi fiscali fino al 40% di credito di imposta per chi decide di realizzare o ristrutturare una sala cinematografica, oltre a un fondo di 400 milioni di euro a sostegno di opere, start up, giovani e festival. Lo ha spiegato l’on. Gian Mario Fragomeli, prendendo parola dal tavolo dei relatori.

Le condizioni per favorire gli investimenti del privato potrebbero esserci, le proposte pure: il Comune di Lecco già dallo scorso anno ha riscontrato tre interessamenti da parte degli operatori del settore. La prima riguarda la realizzazione di una multisala in un’area industriale di Rivabella, la seconda nella zona del Bione e integrerebbe al grande schermo altre attività commerciali e sportive, la terza è la rinascita del Cinema Marconi.

“Abbiamo ricevuto una richiesta di parere preventivo per la trasformazione dell’ex cinema in multisala, con la riorganizzazione degli spazi interni e la realizzazione di quattro sale per 600 posti, anziché i mille attuali – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Gaia Bolognini – è ubicato in una zona residenziale mista, se l’intervento fosse inquadrabile come manutenzione ordinaria o restauro seguirebbe un iter analogo ad altre pratiche edilizie, altrimenti sarà necessario ricorrere allo sportello unico in variante e spetterà al Consiglio Comunale dare il proprio consenso”.

La vetrata delle locandine dell’ex Cinema Marconi

 

L’amministrazione comunale, ha fatto sapere Bolognini, “è aperta a tutte le ipotesi”. “Nessuno ha intenzione di ostacolare il ritorno del cinema a Lecco, anzi, faremo quanto possibile per favorirlo- ha ribadito l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – Il grande schermo ha perso spettatori ma tutti lo rivendicano, tanto se ne parla sui social. Gli imprenditori del cinema sono comunque imprenditori che guardano a costi e ricavi, se i costi ci sono i ricavi sono un’incognita. Non apriremo però i cinema stando su social e giornali a polemizzare, serve che ci sia incontro e collaborazione tra operatori e pubblica amministrazione”.

Il pubblico dell’appuntamento organizzato lunedì sera a Palazzo Falck

 

La soluzione caldeggiata da Valsecchi è quella di affiancare al multisala delle attività commerciali e di ristorazione che sostengano la prima, affinché l’attività del cinema possa reggersi.  L’assessore ha poi ricordato i due tentativi falliti da parte del Comune, nel 2005 e nel 2011, di rimettere in pista, appellandosi ai privati, lo storico Lariano, ancora oggi in rovina. Una novità riguarda invece la sala di via Ugo Foscolo, appena inaugurata e gestita dalla compagnia Teatro Invito, che ha in programma l’allestimento di un grande schermo e la proiezione di rassegne, auspicando in un finanziamento della Fondazione Cariplo. Sarebbe una nuova opportunità per i cinefili, offerta ancora una volta da una realtà associativa.

D’altronde, soldi propri per un multisala il Comune non ne potrà mettere, “il cinema è importante ma la città ha priorità ancora più importanti, le risorse vanno trovate extra bilancio” ha spiegato l’assessore Bolognini.  “Abbiamo assolutamente bisogno dell’investimento del privato – ha lanciato il suo appello Valsecchi – poi li aiuteremo in tutte le maniere possibili”.