Orti contro la crisi, Lecco in cima alla classifica regionale

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LECCO – Sarà la crisi e il fatto che il costo della spesa continua a livitare costantemente, fatto sta che con 6.000 metri quadrati di orti urbani, assegnati con criterio di precedenza agli anziani, Lecco si laurea tra le città lombarde più attive in questo senso.

Del resto quella dell’agricoltore “fai da te” è una tendenza consolidata sia in Italia che nelle città di tutta Europa: e non è solo la convenienza ad autoprodursi frutta e verdura “a buon mercato” a spingere giovani e anziani a riprendere in mano gli “attrezzi del mestiere”, ma anche una passione autentica, una voglia di “contatto con la terra e i sapori della natura” e indubbiamente il fattore crisi.

Dati alla mano, a livello nazionale si scopre  che quasi un milione di italiani non si accontentano di coltivare l’orto in casa, ma diventano dei veri coltivatori “hobby farmer” al lavoro su appezzamenti di terreni, spesso ereditati, che hanno in media un ettaro di superficie in cui coltivare ortaggi, frutta ed anche vino o olio, (fonte Nomisma).

“Nelle province di Como e Lecco possiamo contare su un microclima particolare, che agevola la coltivazione di diverse qualità di frutta ed ortaggi” sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni.

Oltre all’esempio di Lecco, è infatti possibile citare l’esempio del Comune di Albavilla che ha già assegnato ai cittadini circa 450 metri quadrati di terreno agricolo.

“A essere coltivate non sono solo erbe aromatiche i fiori, ma anche ortaggi e frutta. Per gli appassionati del ‘fai da te’ agricolo quest’anno c’è molto da fare anche perché le gelate che hanno attraversato a febbraio l’intero Paese hanno colpito le piante da fiore, le piantine officinali, ma anche gli olivi se non sono stati idoneamente protetti”, proseguono Trezzi e Renzoni.

Nella sola Lombardia sono quasi duemila gli orti urbani censiti dalla Coldiretti Lombardia che ha compilato la prima “Mappa degli orti pubblici”: ad essi si affiancano un milione di balconi e terrazzi lombardi coltivati e gli innovativi “orti da appendere” che saranno presentati domani (giovedì 12 aprile 2012) alle 15 in occasione del primo concorso nazionale dei “Quadrorti” a Milano negli spazi di Cascina Cuccagna (angolo via Muratori – viale Umbria). Sempre presso Cascina Cuccagna si apre domani anche la prima Bottega di Campagna Amica del capoluogo lombardo: saranno presenti per l’occasione il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e numerose altre autorità tra le quali anche il presidente di Coldiretti Como-Lecco Trezzi e il direttore Renzoni.

“Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori spesso di un passato vissuto in campagna, adesso – dicono ancora Trezzi e Renzoni – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani, ma per evitare delusioni occorre rispettare numerose e precise regole che si possono condensare in un decalogo nel quale si evidenzia l’importanza delle variabili spazio, stagionalità, tempo, terra, materiale vegetale, tecniche, acqua, temperatura e si fornisce una stima economica di un orto di dimensioni “domestiche””.

Un’opportunità non solo per chi dispone di ampi spazi all’aria aperta ma anche di semplici terrazzi grazie all’ ampia offerta di piante adatte alla coltivazione in vaso. Ad essere coltivate non sono solo erbe aromatiche e i fiori, ma anche ortaggi e frutta (39%).

“Per realizzare il mini orto da terrazzo – concludono Trezzi e Renzoni – non basta scegliere il tipo di prodotto, ma occorre tener presente l’esposizione del balcone, perché le piantine necessitano di una buona dose di luce e calore per crescere bene, ma anche il tipo di terra che per una scelta ideale deve essere prelevata da campo incolto di campagna, (la terra incolta si rigenera e si di arricchisce humus) e arricchita comunque da concime organico (letame stagionato)”.

IL DECALOGO PER UN ORTO (QUASI) PERFETTO

1 – SPAZIO GIUSTO: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati;

2 – STAGIONALITA’: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari;

3 – GIUSTO TEMPO: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle.

4 – BUONA TERRA: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale;

5 – SEMI E PIANTINE: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota);

6 – TRAPIANTO: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza;

7 – ACQUA: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante;

8 – TEMPERATURA: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti;

9 – PARASSITI: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive;

10 – COSTI: realizzare un orto in giardino secondo Coldiretti ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per un orto di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.