“Passi scolpiti nel vento”, il film dedicato al grande Ciapìn

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LECCO – Un gruppo di amici, un sentimento profondo verso una cara persona che non c’è più e l’idea di ripercorrere la sua incredibile vita attraverso un cortometraggio.

Lui, il protagonista, scomparso a soli 56 anni nell’agosto del 2008 è stato sì, un amico, ma anche un padre, un marito, un compagno, un soccorritore, un innovatore, un esempio per molti, una guida per altri e ancora, un alpinista (di quelli forti), un montanaro, un virtuoso, un uomo dal cuore grande… Questo e molto di più è stato Daniele Chiappa, per gli amici “Ciapìn”, alpinista prima e figura di spicco del Soccorso Alpino poi.

Ed è a colui che ha lavorato spesso “Nell’ombra della luna”, per rubare il titolo al suo meraviglioso libro, che i registi Nicoletta Favaron di Lecco e Maurizio Camponovo di Como hanno voluto dedicargli il film “Ciapìn, passi scolpiti nel vento”.

“L’idea ci è venuta al termine di una messa celebrata nella chiesetta dei Piani Resinelli – spiegano Favaron e Camponovo – è lì, che abbiamo avvicinato il fratello di Ciapìn, Roberto, presentandogli l’idea. ‘Siete matti’ è  stata la sua riposta, ‘ma se volete provare fate pure’, ha aggiunto. E così ci siamo messi al lavoro. Per noi era una sorta di debito di riconoscenza nei confronti di un amico speciale”.

Preparazione esclusa, ci sono voluti quattro mesi di duro lavoro per i due registi che hanno rimbalzato tra Lombardia e Trentino effettuando circa 30 ore di riprese, 100 ore di montaggio e coinvolgendo una quarantina di persone, arrivando a confezionare un corto di circa 19 minuti. Tra i numerosi set utilizzati, spicca la baita del Falco di Pino Perossi, situata sul monte San Martino. Ed è lì, in quel luogo recondito, che davanti al focolare mani segnate dal tempo sfogliano il libro di Ciapìn, filo conduttore del cortometraggio.

“Non è stato facile reperire immagini e video di Daniele e quelle che ci sono, sono davvero poche – proseguono i due registi – Per questo abbiamo dovuto trovare un modo diverso per raccontare Ciapìn e la sua vita, alternando alle immagini interviste e riscostruzioni simili a fiction”.

Il titolo, ‘Ciapìn, passi scolpiti nel vento’ è invece venuto da sè. “Una sera – spiegano i registi –  durante la ricostruzione di un intervento di Soccorso in mezzo alla neve, a -15 gradi, si è alzato il vento, mentre in cielo ha fatto capolino la luna che ci ha illuminati e con noi le orme che abbiamo lasciato nella neve… è così che è nato il titolo”.

Alla serata di chiusura lavori, in occasione della quale sono stati invitati tutti coloro che hanno dato man forte nella realizzazione del corto, Favaron e Camponovo hanno sottolineato: “Siamo riusciti nell’impresa solo grazie alla disponibilità e alla partecipazione di famigliari ed amici, ai quali va il più sentito ringraziamento”.

E infatti, a condividere il progetto sono stati il figlio e il fratello di Ciapìn: Federico e Roberto, gli amici Claudia Milesi, Cesare Mauri, Paolo Schiavo, Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami, Gian Attilio Beltrami, Pino Perossi, Sandro Pellegatta, Mario Landriscina, Franco Foti, Marco Bonanomi, Giorgio Molteni, Fabio Valseschini, Alberto Benini, il comandante Sergio Ainardi del Sar e il comandante Paul Frei.