Pescate. “Sospendete Redaelli”, Tore Rossi scrive anche al ministro

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Roberto Redaelli
Roberto Redaelli consigliere comunale di Pescate ed ex dirigente della Gilardoni

 

 

PESCATE – Roberto Redaelli si autosospenda o venga sospeso, in attesa che la magistratura si pronunci in maniera definitiva: lo chiede di nuovo Tore Rossi e non è il solo, altri 242 cittadini hanno firmato la petizione promossa dallo stesso Rossi per chiedere provvedimenti nei confronti del consigliere comunale di Pescate.

Lo stesso Redaelli ex capo del personale della Gilardoni Raggi X di Mandello che presto dovrà affrontare un processo, insieme alla titolare Maria Cristina Gilardoni, per le vassazioni denunciate dai dipendenti dell’azienda.

Tore Rossi, ex sindacalista e oggi alla guida del progetto sociale Cesea, che si occupa di adulti disoccupati e in difficoltà, continua la sua crociata contro Redaelli e questa volta punta ad interessare non solo la Prefettura, ma anche il governatore Roberto Maroni e il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Tore Rossi

Per Rossi, viste le accuse mosse all’ex dirigente Gilardoni, “sulla base dell’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana, il ruolo ancora attuale del Consigliere Redaelli è quantomeno moralmente incompatibile con una carica pubblica, che deve essere ricoperta con disciplina ed onore”.
“Nemmeno, naturalmente, desidero sostituirmi in alcun modo all’Autorità Giudiziaria, di cui ho il massimo rispetto e la massima fiducia. Non mi sono mai permesso di chiedere le dimissioni del Consigliere Comunale di Pescate, che peraltro è anche Capo Gruppo di Maggioranza, ma di chiedere un provvedimento, speravo spontaneo, di autotutela di una organismo Repubblicano, procedendo ad una autosospensione in attesa dello svolgimento dei processi – prosegue Tore Rossi – Mi sarei aspettato quantomeno una netta presa di distanza da parte del Signor Sindaco – che non è avvenuta – che pubblicamente ha addirittura, e mi è parso anche una punta di denigrazione, dichiarato il più totale sostegno al “proprio” Consigliere, rivendicandone la scelta iniziale”.

Come anticipato, Tore Rossi ha promosso anche una petizione rivolta al sindaco De Capitani e al prefetto per chiedere “che si proceda nella direzione della tutela di una Istituzione repubblicana, con un provvedimento, mi auguro spontaneo da parte dello stesso Consigliere o se necessario d’imperio, di autosospensione o sospensione in attesa che la Magistratura si pronunci in maniera definitiva. In questo modo – conclude Rossi – sarà adempiuto il citato articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana. Mi riservo diversamente di attivare tutte le iniziative, individualmente o associandomi ad altre persone con cui dovessi condividere le motivazioni, atte a perseguire gli scopi indicati”.