Piazza Affari, ostello e nuova viabilità: parla l’assessore Valsecchi

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L'assessore Corrado Valsecchi
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L’assessore Corrado Valsecchi indica in bacheca gli obiettivi che intende raggiungere

 

LECCO – Opere pubbliche e patrimonio, manutenzioni e decoro urbano, viabilità e Risorse umane: sono le deleghe che il sindaco Brivio ha affidato a Corrado Valsecchi, uomo di punta di Appello per Lecco, direttore di Eco Nord, oggi assessore nella squadra del riconfermato primo cittadino.

Un compito non semplice quello che Valsecchi dovrà assolvere nei prossimi cinque anni al governo della città: cantieri da sbloccare, scuole da rimettere in sesto prima dell’inizio dell’anno scolastico, questioni viabilistiche da risolvere come quella del Ponte Vecchio e del progetto della terza corsia sul Ponte Kennedy ed una riforma dell’apparato organizzativo degli uffici comunali da lui stessa annunciata dopo aver accettato l’incarico in Giunta.

Assessore Valsecchi, iniziamo da una delle questioni che più sta a cuore ai lecchesi, ovvero Piazza degli Affari e il Palazzo di Giustizia. Nei giorni scorsi avete siglato il verbale di cantierabilità che segna il tanto atteso riavvio dei lavori. Quando vedremo l’opera finalmente conclusa?

“La fine lavori per questo terzo lotto, ovvero la torre del tribunale,  penso che possa avvenire prima dell’estate del 2017. Piazza degli Affari verrà conclusa prima perché è stata data precedenza ai lavori per realizzare il parcheggio, anche se non sarà disponibile tutta la piazza perché servirà una parte da destinare al cantiere per i lavori al Palazzo di Giustizia. Ci siamo dati un cronoprogramma: il 4 di agosto abbiamo sottoscritto la cantierabilità, ad inizio settembre verrà installata la nuova recinzione ed ho voluto che sui pannelli venisse stampata qualche bella immagine di Lecco, per accogliere sul lungolago il turista che entra in città. Con la fine di settembre inizieranno i lavori edili, a primavera 2016 ci sarà la piazza e per l’estate del 2017 dovrà essere concluso tutto il terzo lotto. Nel frattempo abbiamo iniziato a mettere la testa, su progetto e costi, riguardo a Palazzo del Cereghini, l’ex edificio del Palazzo di Giustizia, che sarà il quarto lotto”.

Piazza degli Affari e il palazzo del tribunale
Piazza degli Affari e il palazzo del tribunale

Nei mesi scorsi si è parlato della possibilità che il tribunale non torni in centro ma che continui a fruire della struttura in Corso Promessi Sposi. Se così dovesse essere, a cosa verrà destinato il nuovo Palazzo di Giustizia?

“Questo è prematuro dirlo. Il tribunale ha la titolarità ad utilizzare il palazzo di Piazza Affari, vedremo quando sarà terminato quali saranno le valutazioni del Ministero e dei responsabili del Tribunale. Nel caso in cui non dovesse esserci da parte del Tribunale la necessità di un’occupazione immediata, ci sarà un piano B”.

Un’altra opera incompiuta è l’ostello della gioventù: riprenderanno i lavori?

“Sono assessore al Patrimonio e mi sto occupando di tutti questi beni e di tutte le opere incompiute in pancia al Comune, un’enormità, e mi sto muovendo in una direzione precisa: alcuni beni vanno alienati, altri vanno permutati e altri vanno dati in gestione in comodato d’uso, in cambio del loro completamento. Quest’ultima opzione la vedrei bene per l’ostello della gioventù, coinvolgendo il privato che dovrà completare i lavori per fare di quel posto un albergo economico, un ostello della gioventù o comunque una struttura legata all’accoglienza. Chi si prenderà l’incarico di completare l’opera avrà anche la possibilità di utilizzarla per qualche decennio in comodato d’uso gratuito. La proprietà resterà del Comune, la gestione sarà invece della società o associazione che prenderà in carico i lavori, per il periodo che andremo a stabilire”.

Ha parlato di alienazioni, tra gli immobili che il Comune in passato ha tentato di vendere figurava via Roma 51, una volta sede di alcune associazioni cittadine. Ne riproporrete la vendita?

“E’ in arrivo un nuovo bando di alienazione per via Roma 51 perché quello è il percorso già avviato. Probabilmente ci sarà la riduzione dell’atto periziale perché le scorse gare non hanno avuto partecipazione. E’ evidente che questo ulteriore decremento sarà l’ultimo. Se i soggetti privati sono interessati bene, altrimenti dovremo guardare ad un utilizzo diverso”.

Quale futuro invece per Villa Ponchielli?

“Abbiamo avuto degli incontri con un soggetto privato e c’è una possibilità che stiamo valutando: attraverso la permuta di un terreno, che sarà destinato alla realizzazione di un edificio scolastico, il soggetto beneficiario di questa cessione si prenderebbe in carico i lavori per sistemare l’intera villa. Stiamo valutando la fattibilità di questa strada. La mia idea su Villa Ponchielli sarà quella di trasformarla in una struttura museale, con uno spazio ristoro, che possa riprendere il tema della Scapigliatura, perché quello è il tempio di questa corrente culturale. E’ ancora prematuro pensare ad un progetto, questa è per ora la mia idea personale che discuterò con l’assessore alla Cultura e con la Giunta”.

Tra le opere più attese dai cittadini c’è il nuovo Centro Sportivo del Bione.

“La delega del Bione è interamente e volutamente nelle mani dell’assessore allo Sport. Abbiamo voluto fare una scelta molto precisa come Amministrazione, affidando a Stefano Gheza non solo la parte sportiva ma anche quella relativa alla realizzazione del nuovo centro sportivo. Evidente che ci sarà una collaborazione con l’assessorato ai Lavori Pubblici ma è un percorso che in questo momento sta gestendo l’assessore allo Sport”.

Quanto era rimasto del controsoffitto  crollato alla scuola T. Grossi
Quanto era rimasto del controsoffitto crollato alla scuola T. Grossi

Parliamo invece di edilizia scolastica. Lo scorso anno si è verificato un grave episodio: il crollo del controsoffitto alla scuola Tomaso Grossi. Avete in programma interventi per garantire la sicurezza degli edifici scolastici?

“La prima cosa che ho chiesto, assumendo l’incarico da assessore, è stato se le scuole fossero sicure per l’inizio dell’anno scolastico. Abbiamo 24 plessi a cui stiamo mettendo mano, su sei scuole i progetto è stato portato a termine. A breve giungerà la valutazione tecnica e inizieremo dalle urgenze e dai controsoffitti valutati come potenzialmente da sistemare. Abbiamo già messo in allarme la struttura di Giunta dicendo che i soldi stanno finendo e se non dovessero essere sufficienti ci sarà la richiesta per una procedura di somma urgenza , perché la sicurezza dei nostri figli viene prima di tutto”.

Passiamo ora alla viabilità. Uno dei temi che più hanno creato dibattito nella politica e nell’opinione pubblica dei lecchesi è stata la chiusura del piazzale della stazione agli autoveicoli. Quali sono le vostre intenzioni al riguardo? Pensate di riaprire la piazza o di preservarne la chiusura?

“In questo momento non ho in programma nessun tipo di intervento di riapertura per la piazza. Ritengo che, per un viaggiatore come lo sono io, quando si va in una stazione di solito non trova l’automobile ad attenderlo sotto la scalinata. Gli anni passati si è fatto un intervento che ha privilegiato ordine e trasporto pubblico. Stiamo lavorando con le Ferrovie dello Stato per far sì che l’utenza possa accedere ai binari direttamente da Piazza Diaz, dove è stato realizzato il nuovo parcheggio. Stiamo valutando anche lo spostamento del capolinea dei bus, insieme all’assessore ai Trasporti. Voglio essere sincero, per ora questa non è la priorità. Oggi stiamo asfaltando le strade, rifacendo la segnaletica orizzontale, stiamo facendo ripartire i cantieri, stiamo spurgando i pozzetti…”

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Valsecchi mostra la bozza del progetto che ridisegna la viabilità lecchese, dal ponte Kennedy al lungolago

Un altro tema ad aver scatenato le polemiche, anche con altri amministratori dei comuni vicini, è quello della viabilità sul Ponte Vecchio: resterà il senso unico in uscita dalla città? Riguardo al Ponte Kennedy, invece, verrà realizzata la terza corsia?

“Per il momento sì, perché non siamo noi i titolari della partita ma la soprintendenza. Stiamo parlando di un bene storico e c’è una maggiore rigidità nel poter intervenire. Il ponte avrà una valorizzazione dal punto di vista illuminotecnico e stiamo comunque valutando alcuni accorgimenti di carattere viabilistico. Stiamo rivendendo l’intero asse d’ingresso e di uscita da Lecco, quindi il Ponte Kennedy, via Leonardo Da Vinci fino a viale Costituzione; è stato abbozzato un progetto e si stanno valutando le varie opzioni. Ci sarà un progetto di fattibilità per una rotatoria davanti a Piazza Manzoni, sul lungolago davanti al Larius e all’incrocio tra viale Da Vinci e viale Costituzione. Siamo disponibili a versare le cifre che saranno da pagare per il rifacimento di via Roma a Malgrate con due corsie in direzione di Lecco, ma vogliamo avere una visione complessiva della viabilità, per risolvere i problemi dei Comuni vicini, senza dannare la circolazione in città”.

Una novità viabilista degli ultimi anni sono state le “Zone 30” istituite in alcuni rioni del capoluogo, suscitando anche alcune critiche da parte dei residenti. Proseguirete su questa strada, istituendone anche in altri rioni?

“Si tratta di aree sperimentali. Nei giorni scorsi ho incontrato un comitato di Olate, a settembre andrò io stesso ad Olate per parlare con tutti i cittadini, mentre tra ottobre e novembre conto di incontrare i cittadini di Germanedo per valutare come sta procedendo la questione delle soste e della viabilità. Raccoglieremo un primo consultivo e a quel punto faremo le valutazioni di merito”

strada chiusaLungolago. Con quale metodo deciderete le chiusure?

“Questa deve diventare una città turistica. La ‘mission’ di questa amministrazione e delle prossime sarà quella di mettere assieme il glorioso passato manifatturiero di Lecco con questa nuova vocazione. Tenere assieme passato e futuro per creare l’identità di Lecco. Quindi, se l’orientamento è questo, le decisioni che si prenderanno riguardo anche sulla chiusura sul lungolago saranno propedeutiche a rafforzare questa idea di turismo, per favorire la crescita di questa nuova mentalità, che Lecco non ha ancora acquisito pienamente”.

Ci saranno percorsi alternativi maggiormente delineati rispetto ad oggi quando il lungolago verrà chiuso al traffico?

“Assolutamente sì. Io procedo per visioni strategiche, quella di una città che deve essere ordinata, disciplinata, che deve avere pazienza perché non sono progetti che si realizzano da un momento all’altro, ma dietro alla cultura viabilistica ci deve essere la realizzazione di un progetto turistico. Qualcosa di ben diverso rispetto al passato quando veniva privilegiata invece una politica a favore dell’automobilista. La città deve essere più fruibile per tutti, automobilisti e turisti”.

Risorse umane. In cosa consiste la riforma della macchina organizzativa comunale da lei annunciata?

“Consiste nel riordino complessivo dei settori e in una nuova visione organizzativa del Comune di Lecco. Il mio mestiere è l’organizzazione strategica e voglio mettere al servizio della comunità la mia esperienza, cogliendo le possibilità di miglioramento che esistono e che vanno raggiunte. Mi auguro che i frutti di questa mia impostazione arrivino presto”.