“Più sicurezza e decoro”, Brivio difende l’ordinanza anti-bivacco

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Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

 

LECCO – “Queste misure che non sono figlie dell’emergenza, ma più semplicemente aggiuntive e mirate a risolvere problemi che via via si manifestano”. Il sindaco Virginio Brivio prede parola e risponde, nella sua newsletter settimanale, alle critiche sul divieto anti-bivacco e anti-accattonaggio emanato nei giorni scorsi.

Un provvedimento che interessa alcune zone del centro (la biblioteca comunale e il Vallo delle Mura, i passaggi pedonali da piazza Affari a via Tommaso Grossi fino all’area di via Cornelio, la zona della stazione):

“Sono stati individuati da tempo luoghi sensibili in città, su tutti cito l’area esterna (e non solo) della biblioteca, spesso trasformati in bivacchi sgradevoli quando non ostili agli utenti. Va da sé che i compiti in materia di ordine pubblico sono distinti tra Polizia locale e Forze dell’ordine tout-court, ma va anche detto che il confine è labile al punto che solo una collaborazione fattiva e quotidiana garantisce risultati concreti. Una città come Lecco deve avere garantiti il decoro e la sicurezza, perciò chi compie questo “attentato” alle persone deve essere fermato e “espulso” dalla città. Non è la logica dell’avvertimento, non proprio nelle nostre attitudini, ma un’azione preventiva che eviti misure più drastiche e necessariamente repressive”.

Misure che, spiega il sindaco, non sono contro il mendicante in genere ma verso “chi invece, col pretesto dell’obolo, fa in qualche modo ‘violenza’ ai cittadini e alle persone anziane in particolare. Ora io credo che la carità, specie in un Paese con forti radici cristiane, sia ancora un valore fondamentale soprattutto nell’epoca della responsabile accoglienza. E tuttavia, se ciascuno con i propri comportamenti risponde individualmente alle richieste di aiuto, quali che siano, è chiaro che le Istituzioni debbano mettere in campo risorse e le sensibilità necessarie per poter iscrivere Lecco al rango delle città civili”.

“E’ fondamentale – prevista il sindaco – non confondere certi comprensibili fastidi con manifestazioni di palese intolleranza che sono la benzina per sbocchi magari inaccettabili e comunque assai lontani dal creare quella cultura dell’integrazione sulla quale dovrà misurarsi, già da oggi, la società del domani. Provo ad usare, in chiusura, lo stesso stile sintetico dei commentatori di professione per dire che ‘non vogliamo fare piazza pulita, ma rendere pulite le piazze’,  le strade, i luoghi pubblici nel  segno di un’azione che non si risolve con un provvedimento , ma con una strategia coerente e permanente!”