Ponte Vecchio: studi in corso, attesa la lista dei lavori

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Ponte Azzone Visconti

LECCO – C’è una grande incognita sul Ponte Azzone Visconti e che potrebbe pesare come un macigno sia sulle casse comunali che sulla situazione viabilistica: quali sono i lavori che dovranno essere compiuti per rimetterlo in sesto?

Già lo scorso maggio infatti, nei sopralluoghi degli esperti per valutare l’installazione della nuova illuminazione sul Ponte Vecchio nell’ambito del progetto “Lecco città medioevale”, erano emerse numerose criticità: il deterioramento delle travi e delle lastre che reggono le passerelle pedonali, già nella lista per essere sistemate, ma anche il solettone sarebbe in pessime condizioni, come ha riferito in Comune il prof. Claudio Di Prisco del Politecnico di Milano.

travi passerelle Ponte VecchioSarà il team messo a disposizione dell’ateneo a realizzare i rilievi anche sulle parti strutturali, mai effettuati dal 1960 ad oggi, che dovranno decretare l’effettivo stato di salute del ponte.

Gli esperti sono già al lavoro e nelle scorse settimane si sono susseguite diverse riunioni al Politecnico che hanno coinvolto anche i tecnici comunali; si studiano i dati degli ultimi sopralluoghi ma presto si dovrà operare in loco con sondaggi e carotaggi, ispezioni subacquee per verificare le fondazioni delle pile del ponte, prove di carico, indagini radar e verifiche sismiche; operazioni che al momento non sarebbero state ancora calendarizzate e che, per essere effettuate, potrebbero comportare chiusure temporanee del ponte. Oltretutto sotto le travi sono appese tutte canalizzazioni del metano e quelle elettriche che collegano Lecco a Malgrate e rischiano di dover essere spostate.

“L’auspicio è che le operazioni siano le meno invasive possibili e che non creino troppi problemi alla viabilità” si è augurata l’assessore ai Lavori Pubblici, Francesca Rota.

Travi passerelle Ponte Vecchio (3)L’assessore ha anche annunciato i lavori di sostituzione dei guardrail che dovrebbero avvenire già nelle prossime settimane: le nuove protezioni, scelte accuratamente per rispettare le prescrizioni della Soprintendenza e preservare il valore storico del bene, dovrebbero venire agganciate sulla struttura del ponte e non sulle passerelle così come è attualmente.

La speranza dell’assessore è anche che quanto riveleranno gli studi del Politecnico sulle condizioni del Ponte Vecchio, quindi sui lavori da eseguire, non comporti spese esagerate per le casse comunali: “Quello che sarà da fare si farà” ha commentato Rota, ma si sa che il ‘piatto piange’ ed anche l’aiuto da parte del Ministero dei Beni Culturali non sembra poi così scontato vista la doppia “buca” data dal ministro Bray che per ben due volte ha annullato la sua visita in città.

Tubature sotto il ponte vecchio