Ponti e strade: tanti lavori e pochi soldi, si pensa al limite dei 30km/h

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Il ponte di Premana mostra i segni di deterioramento sui giunti

 

LECCO – Una lista sempre più lunga di interventi e risorse decisamente insufficienti per realizzarle, quanto basta per mettersi le mani nei capelli e in Provincia si è alla ricerca di soluzioni per far fronte alla complicata situazione.

Solo qualche giorno fa, così come le altre province lombarde, Villa Locatelli aveva reso pubblico l’elenco di manutenzioni urgenti su tredici infrastrutture viarie, tra cui sei cavalcavia e ponti da dover abbattere e ricostruire (quelli sulla Briantea di Nibionno /Lambrugo e di Bulciago, il cavalcavia sulla ex statale a Olgiate Molgora, il ponte sulla provinciale a Cortenova e un ponte a Brivio). In tutto 35 milioni di euro.

Eppure si tratta solo di una distinta dei lavori che prima di altri necessitano di essere effettuati, altre due liste raggruppano interventi per una trentina di infrastrutture lecchesi, sparse su tutto il territorio provinciale. Lavori meno urgenti ma comunque prioritari.

Tra queste c’è il ponte di Premana che scavalca il torrente Varrone. Alcuni cittadini ci hanno segnalato, con tanto di foto, i segni del tempo sui giunti e della corrosione causata dal sale gettato durante l’inverno. Il personale della Provincia, effettuando i controlli, ha preventivato lavori di rinforzo alle fondazioni e di rifacimento di spalle e giunti, per un totale di circa 800 mila euro.

Un’altra immagine del ponte di Premana

 

Complessivamente sono 14 le opere inserite nella lista di Priorità 2 (che segue per importanza l’elenco di Priorità 1 già reso noto dall’ente provinciale) e 17 quelle invece collocate tra gli interventi con meno precedenza sugli altri. (Priorità 3). I lavori al ponte di Premana sono inseriti nella seconda delle tre liste.

“Alcuni interventi sono assolutamente prioritari – spiega il consigliere provinciale Giampietro Tentori, delegato ai Lavori Pubblici – in altri casi interverremo con limitazioni di peso ai mezzi in transito e limiti di velocità, in base alle valutazioni dei tecnici. Il problema non è legato solo ai ponti, ma anche alla manutenzione delle strade, delle scuole, la coperta è corta e le Province hanno funzioni ma non le risorse per renderle attuabili. Bisognerà capire quale ente potrà prendersi a carico gli interventi a queste opere. Se non ci vengono date risorse, noi non possiamo intervenire”.

Riguardo ai lavori di sistemazione degli asfalti e del fondo stradale “oggi riusciamo a stanziare solo il 25-30% del fabbisogno, i cantonieri fortunatamente li abbiamo e le buche le possiamo sistemare, ma opere più consistenti mettono l’ente in difficoltà e su alcune strade bisognerà mettere il limite dei 30 km orari”.

Una possibilità drastica, per cercare di garantire la sicurezza su strade sempre più insicure. “E’ una proposta su cui si sta discutendo” spiega Tentori. Il tutto potrebbe avvenire attraverso una determina dirigenziale che imporrebbe tale limite di velocità su alcuni tratti di strade a competenza provinciale.

“Il problema vero è il ruolo che lo Stato vuole dare alle Province, che io credo fondamentale – aggiunge Tentori – Per ciascuna opera che si realizza servirebbe un piano di manutenzioni programmate, ma lo si può fare solo se si ha certezza delle risorse a bilancio. L’unica cosa certa, oggi, è che non sono sufficienti”.