Poste, dalla Regione una proposta di modifica al piano dei tagli

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posteLECCO – La Lombardia formalizzerà nel giro di poche settimane la propria proposta di modifica del Piano di Poste Italiane – al momento sospeso – che prevede la chiusura di 61 uffici, soprattutto nei piccoli Comuni e l’apertura a giorni alterni di altri 121.

E’ quanto emerso nel corso del Tavolo regionale convocato ad hoc martedì  pomeriggio a Palazzo Pirelli e che è stato presieduto dal sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava.

“Abbiamo cominciato a discutere dei criteri sui quali basare la nostra proposta che saranno approfonditi e condivisi nei prossimi giorni – ha spiegato Nava – Nel frattempo si completerà la raccolta dei dati da Comuni e Province con l’obiettivo di avere, entro breve tempo, una proposta unitaria da sottoporre a Poste Italiane. Dobbiamo trovare, con pragmatismo e realismo, le soluzioni possibili per il bene del territorio, evitando battaglie di retroguardia, già perse in partenza. Dire che non si deve toccare nulla non ha senso, perché il Piano di Poste Italiane applica un decreto Ministeriale del 2008, aggiornato da una recente delibera dell’Agcom (2014)”.

Per evitare le chiusure, criteri determinanti saranno: assenza di sportelli bancari nello stesso Comune, distanza elevata rispetto a un altro ufficio postale, assenza o scarsità di linee di trasporto pubblico locale.

Per quanto riguarda le razionalizzazioni (ossia le aperture a giorni alterni), si terrà conto di due principali elementi come base di confronto: la non concomitanza delle chiusure nei Comuni limitrofi; la salvaguardia di situazioni particolari come, ad esempio, giornate di mercati comunali con presenza di molte persone e i periodi estivi nei comuni turistici. Una nuova riunione del Tavolo è prevista per la metà di aprile.

Il Tavolo, previsto da una risoluzione del Consiglio regionale del 3 marzo scorso, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Comuni e Province e delle loro associazioni Anci e Upl.  Presenti anche i Consiglieri provinciali  lecchesi Bruno Crippa e Ugo Panzeri. 

Ugo Panzeri
Ugo Panzeri

“L’intervento di Regione Lombardia – commentano i Consiglieri provinciali Crippa e Panzeri – ha aperto uno spiraglio per una rivisitazione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane, che al momento è sospeso, anche se siamo ancora in attesa di conoscere i termini di questa sospensione. Durante l’incontro, sulla base delle osservazioni dei vari soggetti istituzionali presenti, sono stati stabiliti alcuni criteri generali da sottoporre a Poste Italiane a tutela del servizio: assenza di sportelli bancari, distanza da un altro ufficio postale, mancanza del trasporto pubblico locale, numero di abitanti e utenti serviti dallo sportello. Il tavolo aperto da Regione Lombardia si riunirà nuovamente martedì 14 aprile: nel frattempo a livello provinciale Regione Lombardia con la sede territoriale, Provincia e Comuni interessati dovranno elaborare delle proposte concrete da sottoporre a Poste Italiane che facciano sintesi tra le esigenze dell’azienda e quelle della collettività; per far questo è quanto mai necessario avere da Poste Italiane quei dati oggettivi concreti relativi a ogni sportello già richiesti dalla Provincia e non ancora ricevuti. Dall’incontro di oggi abbiamo avuto la conferma che il piano di realizzazione di Poste Italiane è stato stabilito a livello centrale, senza alcun confronto con le realtà territoriali. Infine abbiamo nuovamente evidenziato la preoccupazione degli amministratori che l’attuale ipotesi di razionalizzazione aggraverà i carichi di lavoro e abbasserà ulteriormente la qualità del servizio degli uffici postali che si ritroveranno ad assorbire l’utenza degli uffici postali che verranno chiusi totalmente o parzialmente”.