Presidio in Comune, i lavoratori: una sede idonea e più confronto

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LECCO – Confronto, partecipazione alle scelte e trasparenza: queste le rivendicazioni dei lavoratori del municipio di Lecco che martedì mattina hanno manifestato con un presidio sindacale di Cgil, Cisl e Uil di fronte a Palazzo Bovara.

L’occasione è quella del mobilitazione dei dipendenti pubblici per il rinnovo del contatto collettivo nazionale, scaduto dai sette anni e di cui solo nella serata di lunedì è giunto un primo accordo quadro, che li vedrà impegnati nello sciopero regionale il prossimo 7 aprile. A Lecco, però, la contestazione ha assunto un carattere locale in seguito alla riorganizzazione degli uffici comunali, le nomine dirigenziali e le polemiche lanciate nei giorni scorsi dai sindacati della Funzione Pubblica.

Marco Paleari (FP Cgil)
Marco Paleari (FP Cgil)

“Non critichiamo le nomine in sé ma il metodo – spiega Marco Paleari segretario di FP Cgil – una riorganizzazione che non ha coinvolto i lavoratori e i suoi rappresentanti e un percorso che ha impiegato ben 9 mesi per arrivare a nominare i dirigenti, quasi un parto. Di fronte alle nostre rivendicazioni loro smentiscono, dicono che verranno distribuiti 90 mila euro per la produttività ma oggi non ne sappiamo nulla perché nessun contratto decentrato è stato sottoscritto. I 130 mila euro di risparmi ottenuti con le posizioni organizzative non verranno destinati ai lavoratori ma impegnati per copertura del debito sul fondo mal gestito dalla passata dirigenza”.

Tra le rivendicazioni dei dipendenti c’è anche il bisogno di una sede più idonea al lavoro degli uffici, oggi divisi su più edifici e interessati in questi mesi dagli interventi di messa in sicurezza per criticità riscontrate ai sottotetti.

La proposta di traferire il municipio all’ex sede del Politecnico, in via Marco d’Oggiono, nell’ipotesi di una permuta con la Regione che è al vaglio dell’amministrazione comunale, sembra non dispiacere ai lavoratori.

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“Le criticità nella gestione degli uffici ci sono da sempre e ha pesato l’immobilismo della precedente amministrazione – spiega Enzo Cerri di FP Cisl – come si esce da questa situazione? Bisogna innanzitutto coinvolgere i lavoratori, non solo prendere decisioni su dirigenti e posizioni organizzative senza un confronto con i dipendenti. Sono 330 in tutto quelli del Comune e deve essere creata una sinergia con loro in tutti i settori. Invece non vengono ascoltati e l’esempio è quello delle domande di mobilità che non sono state accolte. La polemica non è con l’assessore Corrado Valsecchi – che si è preso a carico la riorganizzazione degli uffici – ma l’amministrazione comunale, la Giunta e il sindaco Brivio, che ha la responsabilità politica delle scelte”.

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Amministrazione che per ora non ha concesso nemmeno lo spazio per l’assemblea sindacale tra le mura del municipio, come sottolineato dai sindacalisti: “Ci è stato risposto che in municipio tutti i locali erano occupati tranne che per la sala di Maggianico che mi pare sia un po’ pericolante – constata con un pizzico di ironia Paleari – la Provincia ci ha dato disponibilità per la sala consiliare e quindi la faremo lì. Il sindaco, però, avrebbe potuto concedercelo uno spazio”.

Su questo ha replicato il segretario comunale  Michele Luccisano: “Le dichiarazioni del segretario FP CGIL Marco Paleari riportate sono del tutto infondate dal momento che l’amministrazione comunale ha concesso alle OOSS l’utilizzo della sala riunioni del centro civico di Germanedo ed ha anche richiesto all’amministrazione provinciale la disponibilità della sala che poi è stata effettivamente utilizzata per l’assemblea [corrispondenza intercorsa disponibile]. Questa mattina infatti la sala consiliare era occupata da un corso di formazione da tempo programmato e la sede comunale di piazza Diaz non dispone di ulteriori sale di analoga capienza. Colgo l’occasione per aggiungere che, in relazione agli incontri informali da me personalmente proposti alle OOSS e alla RSU e concordati nel corso dell’ultimo confronto con la delegazione trattante per il primo venerdì di ogni mese, proprio al primo di questi incontri, in programma per venerdì scorso, le OOSS e la RSU non hanno partecipato”.

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