Profughi. Il caso Bione anima la discussione in Comune

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tende bione (1)

LECCO – E’ di nuovo il tema dell’accoglienza ai profughi ad animare il dibattito in Comune a Lecco e di nuovo è la Lega Nord a chiedere chiarimenti all’amministrazione comunale riguardo alla situazione dei migranti in città.

Il Carroccio ha sollevato l’argomento in aula soprattutto per avere delucidazioni riguardo alla notizia dei casi di scabbia che sono stati registrati tra gli ospiti della tendopoli del Bione. “In tutto cinque – come ha ricordato il vicesindaco Francesca Bonacina – avvenuti nei primissimi giorni dell’arrivo”.
In realtà i casi della malattia, già trattati e guariti grazie alla procedura attuata dal personale sanitario in forze alla cooperativa responsabile del campo, sarebbero avvenuti ad inizio settembre, mentre ad agosto non se ne sarebbero verificati. Il punto più grave, secondo il consigliere leghista Stefano Parolari, è stata la mancanza di informazione alla cittadinanza e alla stessa amministrazione comunale.

Il vicesindaco Francesca Bonacina
Il vicesindaco Francesca Bonacina

Lo ha rivelato lo stesso sindaco Brivio di non essere stato notiziato della situazione: “Non ci è stata inviata alcuna comunicazione formale” ha spiegato il primo cittadino.

“E’ davvero preoccupante che il sindaco, prima autorità sanitaria della città, non sia stato doverosamente informato – ha commentato Parolari – significa che qualcuno non ha fatto il suo lavoro. La scabbia non è una malattia mortale ma è contagiosa e queste persone sono libere di girare per la città”.

“Liberi di ‘ciabattare’ per Lecco – ha insisto il collega della Lega, Giovanni Colombo – senza conoscere le minime regole di buona educazione, come il fatto che per la città non si urina sui muri e non si sputa sui marciapiedi. Bisognerebbe parlare con la cooperativa e dire loro di spiegare loro queste cose”.

Dai banchi dell’opposizione, Filippo Boscagli (NCD) ha ribadito la sua proposta di superare gli scogli burocratici, dovuti alla mancanza di documenti, che oggi non permettono ai migranti di essere impiegati in lavori o attività sociali, oltre che sportive come inserirsi in una società di atletica o calcistica.
Dobbiamo convocare un tavolo istituzionale – ha sottolineato Boscagli – e chiedere alla Prefettura di trovare la soluzione migliore, che si dialoghi con le cooperative, con gli insegnanti e con le realtà sportive per capire come poter dare un decoro maggiore alla situazione di questi ragazzi e, in questo modo, anche alla città”.

Stefano Parolari
Stefano Parolari

Un confronto con la Prefettura che nei giorni scorsi si è riaperto, come spiegato dal vicesindaco Bonacina:

Abbiamo chiesto e ottenuto la partecipazione dei Comuni per un piano di accoglienza diffusa dei profughi sul territorio lecchese e attivato un tavolo di lavoro con la Prefettura per capire come poter oltrepassare gli ostacoli burocratici per fare in modo che prima possibile queste persone possano svolgere delle attività, con la collaborazione delle associazioni di volontariato”.

Nel frattempo, secondo le ultime informazioni, sarebbe previsto per oggi l’arrivo dei container che dovranno sostituire la tendopoli al Bione. Il sindaco Brivio, però, ha ribadito il suo “no” al campo di accoglienza nell’area degli spettacoli viaggianti: “Dovrà essere superata questa provvisorietà nella gestione dei profughi, il nostro parere è di contrarietà alla soluzione della tendopoli e dei prefabbricati”.