Protesta e ironia a Chiuso, i residenti inaugurano le “strisce”

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Gli abitanti di chiuso "festeggiano" le nuove strisce pedonali
Gli abitanti di chiuso “festeggiano” le nuove strisce pedonali

 

LECCO – Si stappa lo spumante a Chiuso: sono gli abitanti del rione che ‘festeggiano’ le strisce pedonali nella zona della rotatoria, finalmente ridisegnate sulla strada come più volte richiesto dai residenti e spuntate praticamente alla vigilia dell’annunciata protesta per le sorti della nuova Lecco-Bergamo.

Un particolare che non è sfuggito al comitato dei cittadini, tanto da sottolinearlo con uno striscione appeso all’ingresso del cantiere del tunnel che in futuro dovrebbe collegare Lecco con la zona del Lavello di Calolzio. Quando? Chissà. Il futuro dell’opera è sempre più incerto visto il contenzioso tra la Provincia e l’impresa costruttrice, che fa capo al Gruppo Salini (vedi articolo).

C’è chi dice ci vorranno addirittura altri dieci anni, se Villa Locatelli deciderà di sciogliere il contratto e affidare l’appalto ad Anas e se quest’ultima volesse rivedere la progettazione del tunnel. Si ripartirebbe dal principio insomma, non vale lo stesso per i disagi che gli abitanti della zona patiscono ormai da anni con la presenza del cantiere. Tra questi la viabilità, di una delle strade più trafficate della città, è sicuramente uno dei problemi maggiori e non a caso, proprio per attenuare le difficoltà di chi vive nel rione e dare maggiore sicurezza ai pedoni, il comitato aveva chiesto che venissero di nuovo tinteggiate delle ‘zebre’, che ormai erano consumate e invisibili,  in corrispondenza della rotatoria.

La piccola Martina taglia il nastro ‘inaugurando’ l’attraversamento pedonale

 

‘Zebre’ tracciate venerdì dagli operatori della Provincia, sul lato di corso Bergamo e sulla rondò stesso, per garantire l’attraversamento di chi percorre il sovrappasso che congiunge Chiuso a Rivabella. Per festeggiare l’atteso evento, gli abitanti ne hanno inscenato una goliardica inaugurazione, un taglio del nastro che fa il ‘verso’ alle tante celebrazioni che hanno visto, al posto dei cittadini, i rappresentanti delle istituzioni locali.

A tagliare il nastro è stata la piccola Martina, in quale modo simbolo di una battaglia che i suoi genitori e la gente del quartiere stanno portando avanti anche per lei, per il futuro di questo angolo, spesso dimenticato, di città.

Bicchieri di spumante offerti agli automobilisti in coda

 

“Le strisce pedonali sono sono un pretesto, è la situazione che nel suo complesso non è più tollerabile, la gente di Chiuso è stanca e delusa – dice Luca Dossi, referente del comitato – Era un epilogo preannunciato, lo abbiamo detto più volte e spesso la risposta è stata il sorriso beffardo di qualche politico. Ora le istituzioni dimostrino di avere più coraggio e quelle aree che oggi si possono riqualificare si facciano”. Il riferimento è alla strada che scorre accanto al nuovo viadotto e che consentirà il passaggio del traffico che da Vercurago viaggia verso Lecco. Mancano asfaltature e opere accessorie che potrebbero rendere meno impattante la vista del cantiere ma, con i lavori bloccati nella disputa con l’impresa, la Provincia pare abbia le mani legate.

Le strisce realizzate in prossimità della rotonda per il sovrappasso di Rivabella

 

“Quella ‘bretella’ deve essere aperta, è finita allora la aprano – dice Afredo Marelli, residente della zona ed ex presidente del Consiglio Comunale – è la prima delle cose da fare. La Provincia deve dire alla Regione e al Governo che non ha la forza di proseguire la gestione di questa opera e che non venga lasciata sola. Anas è una soluzione, sui tempi dipenderà da quanto istituzioni, popolazione e forze politiche di questo territorio sapranno essere unite nelle loro richieste”.

Il momento dell’affissione dello striscione di protesta

 

Tra i manifestanti anche il consigliere comunale Antonio Pattarini: “Il Comune ha chiesto alle province di Sondrio e Bergamo di aprire un confronto perché quest’opera interessa non solo i lecchesi ma ha un respiro più ampio. Un’altra dimostrazione della vicinanza al rione è la firma dell’accordo che impegna le ferrovie per la realizzazione del sottopasso, anch’esso molto atteso dal rione. E’ una cosa importante. Riguardo alla galleria, non ci sono risposte certe. Anas, avrà le sue tempiste, ma è sicuramente una garanzia”.

Luca Dossi portavoce del comitato di Chiuso