Referendum Costituzione: il PD lecchese schierato per il “sì”

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Da sinistra: Federico Furlan, Raffaele Straniero coordinatore della serata, Emanuele Fiano, Giulio Enea Vigevani, Vittorio Addis
Da sinistra: Federico Furlan, Raffaele Straniero coordinatore della serata, Emanuele Fiano, Giulio Enea Vigevani, Vittorio Addis

 

LECCO – Una serata informativa per spiegare ai cittadini perché votare si al referendum sulla riforma costituzionale in programma ad ottobre, “per scrivere, insieme, una pagina di storia”: è questo lo spirito della serata organizzata dal Partito Democratico federazione provincia di Lecco, che si è svolta venerdì sera presso un’affollatissima sala conferenze di Palazzo Falck.

Un incontro aperto a tutta la cittadinanza, dove diversi esperti sono intervenuti per illustrare i punti di forza della riforma costituzionale (che gli italiani saranno chiamati a votare nel mese di ottobre attraverso un referendum) provando a scacciare le ombre che le opposizioni hanno gettato su di essa.

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“E’ necessario, secondo il mio punto di vista, iniziare a chiedersi se esista o meno la necessità di intervenire in maniera profonda sulla seconda parte della Costituzione italiana – ha esordito Giulio Enea Vigevani docente di Diritto Costituzionale presso l’Università degli studi Milano Bicocca – A mio parere si, mai come ora c’è la necessità di apportare alcune piccole modifiche alla seconda parte della costituzione italiana, toccando alcuni temi fondamentali come il bicameralismo ,il procedimento legislativo e

Giulio Enea Vigevani
Giulio Enea Vigevani

l’assetto regionalistico che, secondo me e altri studiosi, sono punti cruciali che necessitano cambiamenti importanti, come dimostrato dalle questioni politiche degli ultimi anni.

Grazie alle modifiche previste  si garantirà al cittadino il potere di determinare, oltre alla rappresentanza parlamentare, anche la scelta dell’indirizzo politico. Inquesti giorni mi è capitato di leggere alcuni articoli in cui si riteneva che questa riforma, dando l’immunità ai senatori, consentisse ai membri delle classi dirigenti regionali di diventare senatori, potendo godere dell’immunità, ma tutto ciò non è vero: l’autorizzazione a  processare un parlamentare è stata abrogata 20 anni fa, tutti consiglieri provinciali quindi che sono sotto processo e divengono senatori continuano ad essere processati, l’immunità  infine riguarda solo gli arresti e le intercettazioni”. Oltre a questi due punti fondamentali il professor Vigevani ha voluto sottolineare come, grazie a questa riforma, “si abbassi il quorum per il referendum, si garantisca al governo più stabilità e alle opposizioni poteri di controllo che scongiurino ogni possibilità di assolutismo”.

Federico Furlan, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università degli studi Milano Bicocca, ha illustrato l’impatto regionale e provinciale della riforma costituzionale: “ Con questa riforma il senato perde la sua funzione di legislatore per assumere delle funzioni diverse: non da più la fiducia, partecipa solo ad alcuni procedimenti legislativi e solo per un numero esiguo di leggi ha diritto di veto rispetto alla camera; si creerà quindi un bicameralismo imperfetto dove camera e Senato avranno funzioni diverse;  dal punto di vista del

Federico Furlan
Federico Furlan

regionalismo si assisterà ad una riduzione delle potestà legislative attribuite alle regioni, facendo così tornare energia, infrastrutture e promozione turistica in mano allo stato; le province invece verranno abolite: nel 2011 una lettera proveniente dalla Bce (Banca centrale europea) ci indicò di abolire le province per risparmiare, 3 anni dopo, nel 2014, le provincie hanno subito una forte riduzione delle competenze, delle risorse e del personale, mantenendo però alcune importanti funzioni come la costruzione e la manutenzione delle strade –  ha concluso Furlan – con questa riforma le province perderanno copertura costituzionale e verranno sostituite  dagli enti di area vasta. Continueranno ad esistere invece le città metropolitane.

Dopo l’intervento del professor Furlan, la parola è passata all’onorevole Veronica Tentori cha  sottolineato i punti di forza della nuova riforma quali la “creazione di contrappesi per l’opposizione, l’addio al bicameralismo paritario, eliminando il ping pong infinito delle leggi tra camera e senato, garantendo tempi certi par approvare le leggi”.

A chiudere la serata è stato Emanuele Faino, deputato, componente I Commissione Affari Costituzionali e relatore Pd al Ddl di riforma costituzionale  :” Con questa riforma costituzionale scriviamo una pagina di storia che richiama un po’ quella dei nostri avi, stiamo percorrendo uno strada che ridà senso alla politica, poiché fare

Emanuele Faino
Emanuele Faino

politica significa anche studiare e cambiare le regole generali. Con questa riforma inoltre cercheremo di dare una maggiore democrazia e dare voci alle singole regioni: sappiamo tutti che le istituzioni rappresentano una cultura locale che è diversa da quella centrale, e questa differenza si vede, molte volte a Roma i rappresentanti locali capiscono che si prendono delle decisioni che non sono sufficientemente consone alle esigenze locali, con questa riforma daremo ai rappresentanti locali potere reale di intervento in senato. È una riforma quindi per nulla assolutista – ha concluso il deputato Faino –  che dal punto di vista della forma parlamentare del governo non apporterà modifiche, garantendo stabilità e partecipazione”.

Una serata informativa quindi che ha raccolto una grandissima partecipazione da parte della cittadinanza interessata ad approfondire la questione della riforma costituzionale, serata che non dovrà essere un evento solitario, ma  bensì  l’inizio di un programma di informazione per i cittadini: “Mi auguro che il nostro partito divenga un partito dell’attacco, che spieghi ai cittadini i motivi che stanno alla base di questa riforma costituzionale – ha commentato il deputato e membro della IV

Gian Mario Fragomeli
Gian Mario Fragomeli

commissione Finanze Gian Mario Fragomeli –  questa sera abbiamo incominciato a farlo, ma siamo solo all’inizio, dobbiamo continuare su questa linea  per far comprendere agli italiani che vogliamo semplicemente un governo che governi questo paese”.

E proprio per far fronte a questa esigenza di informazione che a Lecco si è formato un comitato provinciale per il si con lo scopo di scendere in piazza e dimostrare ai cittadini l’importanza della riforma costituzionale, seguendo in pieno lo spirito del partito democratico poiché “siamo un partito che guarda avanti per lanciare una sfida all’Italia e ripartire” ha concluso il presidente del comitato provinciale per il Si Vittorio Addis .