Ripamonti nella “sua” Ballabio. “Grazie di cuore a tutti”

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Nicola Ripamonti, al centro, martedì 23 agosto a Ballabio con il fratello Davide, la sorella Barbara, mamma Anna e papà Fabio.
Nicola Ripamonti, al centro, martedì 23 agosto a Ballabio con il fratello Davide, la sorella Barbara, mamma Anna e papà Fabio.

 

BALLABIO – Negli occhi ancora le immagini della meravigliosa semifinale del K2 1.000 metri che gli era valsa l’accesso alla finale A, poi chiusa al sesto posto. Nei cuori dei familiari e degli amici il desiderio di riabbracciare Nicola al rientro in Italia dopo la conclusione dei Giochi di Rio 2016. E di organizzargli una festa a sorpresa nella “sua” Ballabio.

Così oggi, martedì 23 agosto, il finanziere ventiseienne Nicola Ripamonti, reduce dall’avventura olimpica in Brasile, è stato accolto in Valsassina e appunto festeggiato per il traguardo di quella splendida finale raggiunta con il compagno di canoa Giulio Dressino, con il quale ha poi disputato anche la regata del K4 1.000 metri, specialità che gli è valsa il quattordicesimo posto.

A dargli il “bentornato”, nel tardo pomeriggio al bar Zapelli di Ballabio, innanzitutto i genitori – mamma Anna e papà Fabio – la sorella Barbara e il fratello Davide. Poi gli amici, che non hanno mancato di abbracciarlo, stringergli la mano e congratularsi con Nicola, ovviamente felice per l’accoglienza ricevuta.

 

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Accanto a Nicola, a destra, il sindaco di Ballabio Alessandra Consonni

 

Era stato lo stesso canoista valsassinese, cresciuto alla scuola della Canottieri Lecco e ora in forza alle Fiamme gialle, a esprimere soddisfazione per la sua avventura… a cinque cerchi. “Finisce la mia prima e spero non ultima Olimpiade – aveva postato Nicola sul suo profilo Facebook – e volevo ringraziare tutti per il tifo che mi avete fatto, per tutti i messaggi che mi avete inviato e per tutti i post che avete condiviso”.

“In questi giorni mi avete fatto sentire importante come non mai – aveva aggiunto Ripamonti – e ciò mi è servito da stimolo in più per le gare. Mi sarebbe piaciuto tornare a casa con una medaglia al collo, ma ahimè al collo rimangono solo le mie fedeli collane. In compenso torno a casa con una valigia piena zeppa di emozioni e di ricordi fantastici di questa esperienza che voi avete contribuito parecchi a rendere così unica. Grazie di cuore a tutti”.

Ma oggi è lo sport lecchese a dire a Nicola: “Grazie di cuore a te!”.