Riqualificazione sentieri Ballabio. Goretti (Alpini): “Lavoraccio e accordi non rispettati”

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BALLABIO – “I lavori di riqualificazione dei sentieri non sono stati eseguiti come concordato e nel rispetto del computo metrico. E’ stato fatto un lavoraccio”. 

Tanto schietto, quanto diretto, il capogruppo degli Alpini di Ballabio Cesare Goretti che lancia una dura critica agli interventi di “Manutenzione e Riqualificazione dei Sentieri” effettuati dal Comune di Ballabio dopo aver ottenuto circa 20mila euro dall’apposito bando regionale del 2016.
Bando per il quale il Comune ha potuto accedere grazie all’avvallo di quattro realtà ballabiesi: Cai Ballabio, Gruppo Antincendio, Sezione Cacciatori e Gruppo Alpini. 

Il tavolo dalla vista elettrizzante

 

Una critica, quella di Goretti, che entra subito nel merito della questione: “Partiamo dal fatto che non sono stati rispettati gli accordi. Avevamo individuato, insieme all’allora assessore Celestino Cereda (dimessosi nell’agosto del 2017, ndr), due aree pic-nic dove installare un tavolo con panchine, ma a lavori terminati i tavoli sono stati posizionati altrove ed uno è stato piazzato persino davanti ad un palo dell’alta tensione! Non solo, ma negli accordi c’era anche il ripristino della parte di sentiero che dal 13° tornante – lungo la strada che sale ai Piani Resinelli – passa sotto l’azienda agricola e va a congiungersi con il sentiero della Valcalolden e porta al rifugio Sel Rocca – Locatelli. Di questo nulla è stato fatto con il sentiero che termina al 13° tornante e risalendo uno scolo dal’acqua sbocca sulla strada asfaltata”.

Le frecce di indicazione

 

Per Goretti non è tutto: “Sono stati effettuati dei lavori ‘non a regola d’arte’. Per esempio, le frecce di indicazione installate sono leggerissime e sono state fissate con dei rivetti anziché con apposite staffe al palo portante come vuole il regolamento regionale. Sono così leggere che le sposterebbe anche un bambino. Stiamo parlando di 30 pali e quindi di ben oltre 30 frecce, visto che in alcuni punti ne sono state installate più di una”.

La lista di Goretti continua: “Si doveva sistemare e rendere accessibile il posteggio, circa una decina di auto, raggiungibile dal 12° tornante, sempre lungo la strada che sale ai Resinelli, anche in questo caso lavori non effettuati. E ancora, non sono stati effettuati i lavori di sistemazione e ripristino di alcune canaline di scolo e per quanto riguarda il rifacimento del ponticello in legno lungo il sentiero 68 che dalla Valgrande porta al 12° tornante non è stato usato castagno come da computo metrico ma legno meno pregiato”.

I moschettoni

 

Infine Goretti ammonisce: “Su quanto è stato fatto in località Campo in Valgrande, voglio dichiarare pubblicamente che non ci riteniamo responsabili di eventuali incidenti e ci chiamiamo fuori da ogni tipo di manutenzione futura. Questo perché sono stati posati cavi e moschettoni nel punto più ripido del sentiero per i quali non ci è stata fornita alcuna certificazione nonostante le nostre reiterate richieste. Non solo, ma da un sopralluogo possiamo dire che non sono stati utilizzati moschettoni di ancoraggio certificati, a tal punto che uno si è già arrugginito”.

Il ponticello in legno

 

Quindi Goretti conclude: “Non capisco perché si è giunti a questo epilogo, tenuto conto che più e più volte sia in forma privata che in forma ufficiale come nell’ottobre 2017 tramite una lettera protocollata in Comune abbiamo chiesto un incontro al sindaco Alessandra Consonni per discutere di questi aspetti, senza aver mai avuto un riscontro. Trattandosi di soldi pubblici e in secondo luogo trattandosi dei nostri sentieri e del nostro territorio, ritengo doveroso esprimere la nostra contrarierà al modo in cui sono stati effettuati gli interventi”.