Rosy e Angelo Bonacina in festa a Mandello per i 60 anni di nozze

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Rosy e Angelo Bonacina con i figli e i familiari domenica 16 agosto nella chiesa arcipretale di San Lorenzo.
Rosy e Angelo Bonacina con i figli e i familiari domenica 16 agosto nella chiesa arcipretale di San Lorenzo.

 

MANDELLO – Una domenica di festa nel ricordo di un anniversario significativo qual è il traguardo delle nozze di diamante. Come dire, 60 anni di matrimonio. A tagliarlo, quel traguardo, sono stati Rosy e Angelo Bonacina, nati entrambi nel 1930 e conosciutisi a Milano nel dicembre del ’54.

Lei, nativa di un piccolo paese della provincia di Udine, era “tata” presso una benestante famiglia milanese. Lui, mandellese d’origine, stava prestando servizio di leva alla VAM – Vigilanza Aeronautica Militare.

Dopo soli otto mesi di fidanzamento i due decisero di sposarsi e il matrimonio venne celebrato il 13 agosto 1955.

L’affiatata coppia si stabilì a Mandello, dove Rosy ha sempre svolto l’attività di casalinga, mentre Angelo ha lavorato come operaio specializzato dapprima alla Moto Guzzi e in seguito presso la “Dbm”, l’azienda rilevata nei primi anni Novanta dal Gruppo Elbe.

Di Angelo Bonacina, cavaliere ufficiale della Repubblica, si ricorda poi l’impegno politico e amministrativo. Eletto per più mandati in consiglio comunale, è stato per anni assessore.

Grande appassionato di sport, ha ricoperto incarichi dirigenziali all’interno del Coni e dedicato tempo e energie in particolare all’atletica leggera. Basti ricordare che Bonacina è stato per anni alla guida della sezione atletica della Polisportiva Mandello, costituita nel 1969 e una tra le prime a svolgere un’attività finalizzata all’avvicinamento dei giovani mandellesi alla pratica sportiva.

Proprio sotto la guida di Bonacina e del professor Gianfausto Balatti la sezione raggiunse importanti risultati e fu per anni anche la più numerosa.

 

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La passione per la poesia ha portato Angelo a scrivere numerose composizioni, in italiano e in dialetto. Nella prefazione alla sua raccolta proprio di poesie dialettali data alle stampe nel 2012 lui stesso spiega: “Attraverso il dialetto laghée vorrei dar voce alla cultura e alle tradizioni del nostro territorio, rispettandone usi e costumi, in particolar modo quelli della terra mandellese”.

“E con questa raccolta – aggiunge Bonacina – provo a descrivere i momenti di gioia o di dolore che hanno caratterizzato il trascorrere del mio tempo, anche per dimostrare una volta di più il rispettoso legame che da sempre conservo nei confronti del mio paese e della sua gente”.

Domenica 16 agosto, dunque, il traguardo dei 60 anni di matrimonio di Rosy e Angelo Bonacina è stato ricordato in occasione della messa celebrata nell’arcipretale di San Lorenzo da monsignor Dante Lafranconi, vescovo di Cremona, originario della terra mandellese, presenti i figli Piergiacomo e Giordana, la nuora Fabienne, il genero Gianfranco e i nipoti Chiara e William.

Prima che il rito eucaristico avesse inizio l’arciprete ha dato lettura del messaggio pervenuto a Rosy e Angelo dalla Città del Vaticano con la benedizione apostolica di Papa Francesco, che ha invocato sulla coppia “continue grazie celesti”.

“Avete raggiunto un traguardo ambito e quasi invidiabile”, ha detto don Donato Giacomelli, che ha altresì esortato i due coniugi a continuare il loro cammino.

Alla preghiera dei fedeli, poi, è stata rivolta un’invocazione al Signore “perché i 60 anni di matrimonio di Rosy e Angelo siano ancora fonte di giovinezza nello spirito”.