Rovagnate: il Web si mobilita per il prete “anti-Cav”

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ROVAGNATE – Commenti poco lusinghieri a Berlusconi sul proprio blog e la curia che decide di trasferire il sacerdote “dissidente”. Potrebbero essere gli ultimi giorni da parroco di Monte di Rovagnate per don Giorgio De Capitani.

Il prete “anti-Cav” a settembre dovrà lasciare la chiesa di S. Ambrogio così come deciso dalla Congregazione del Clero che ha definito le sue affermazioni come un incitamento all’odio.

“Da anni sto dicendo che è un porco, corrotto e corruttore, pederasta, criminale, stragista! Va’ all’inferno, subito!” scriveva dell’ex premier e  allo stesso modo anche la Lega Nord era tra i soggetti presi di mira dall’asprezza del sacerdote: “La Lega gli occhi ce li ha sul culo: vede solo ciò che la società espelle di brutto, e vorrebbe farne un cibo succulento per i suoi milioni di zombi”.

Un prete che non si è tirato indietro neppure nel denunciare contraddizioni nella Chiesa: “Anche il Vaticano è un puttanaio” , “Il sesso è stato strumentalizzato dalla Chiesa, e non solo dalla Chiesa, come arma per soggiogare i fedeli”.
Una crudezza nell’esprimere le proprie opinioni che non è mai piaciuta agli alti prelati, al contrario dei fedeli che affollano la S. Messa da lui celebrata e degli oltre tremila che seguono il suo blog.

Nella lettera, consegnata a don Giorgio da monsignor Maurizio Rolla, la Congregazione chiedeva al prete lecchese di eliminare tutti i post dai lui pubblicati e che riguardavano l’ex premier. Una richiesta alla quale don Giorgio non ha voluto ottemperare. A 75 anni, il sacerdote ha raggiunto l’età per il “pensionamento” e già nel 2010, come spiegato dallo stesso don Giorgio, la curia lo aveva invitato a lasciare i suoi incarichi e ritirarsi a vita privata.

I fedeli e gli estimatori del sacerdote stanno però organizzando la “contro offensiva” e lunedì su Facebook è stata creata una pagina a suo sostegno: “Un tam-tam di voci per don Giorgio, da Monte fino a Papa Francesco”.

“Raccoglieremo qui oltre alle testimonianze dirette dei parrocchiani di Monte, delle persone coinvolte sul territorio e vicine a don Giorgio, anche le parole di chi lo ha incontrato attraverso il web. Dei tanti che, pur abitando distanti da Monte, il sabato sera fanno i pendolari per assistere alla sua celebrazione e a un’omelia capace di smuovere qualcosa dentro. Di quelli che, essendo troppo distanti, si accontentano di seguire un’omelia su Youtube – spiegano i fondatori della pagina – Dei tanti credenti che, per le più svariate delusioni, hanno smesso di frequentare la parrocchia e ora trovano in un anziano prete “virtuale” distante centinaia di chilometri quel punto di riferimento che un parroco vicino non ha saputo essere”.

Invitiamo la gerarchia a farsi delle domande, se non vuole perdere ancora una volta la possibilità di un dialogo con i fedeli – proseguono – Perché noi un prete così faremmo carte false per averlo e se ce lo portassero via non staremmo di certo a guardare! Per questo siamo solidali con chi ha avuto la fortuna di fare concretamente un pezzo di strada assieme a lui ed ora se lo vede strappare via”.