S. Stefano, un intero rione in aiuto di anziani e bisognosi

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LECCO – Sempre più anziani in città e sempre più soli: solamente nel rione di S. Stefano la percentuale delle persone sopra i 65 anni ha raggiunto il 31,06 % sul totale dei residenti, il dato più alto tra i quartieri del capoluogo.

Si parla di più di 1600 persone, di cui 883 sopra i 75 anni e 253 “over” 85; nulla di grave se non fosse che un terzo di loro vive in solitudine ed è quindi più esposto alle difficoltà (economiche e sociali) della vita quotidiana.

Il contesto di forte individualità presente anche nella società lecchese non è certo d’aiuto, se non fosse per le diverse associazioni di volontariato che nel rione si occupano delle situazioni di fragilità.

Nasce così un progetto ambizioso che vuole da una parte sostenere le persone che necessitano di assistenza, dall’altro coinvolgere l’intero quartiere in una riscoperta dello stare insieme dell’aiuto reciproco.

“Un sistema di welfare di comunità dove le istituzioni, le associazioni, il mondo no-profit uniscano le proprie competenze, risorse e capacità per trovare le soluzioni migliori per aiutare le persone in difficoltà” ha spiegato Luca Longoni dell’Associazione Volontari Caritas durante l’inaugurazione del progetto al bar Mojito, in un festoso aperitivo che venerdì pomeriggio ha animato viale Turati.

Raccolte di alimenti, recupero delle eccedenze dei supermercati e delle mense scolastiche, pranzi calmierati in bar e locali del rione per creare anche momenti di aggregazione sociale, realizzazione di orti pubblici in aree non utilizzate, istituzione di punti di ascolto per i bisognosi, pranzi comunitari sono solo alcune delle iniziative in quello che è stato definito come “L’Abc del quartiere”.

Insieme alle associazioni e ai singoli cittadini, si punterà a coinvolgere le famiglie e i commercianti del rione: le prime per farsi “tutor” delle persone a loro più vicine; i secondi, in accordo con la Confcommercio, creando una tessera punti per conferire risorse ai soggetti bisognosi e dare nuova linfa all’economia del quartiere. Sempre da questi soggetti potranno giungere segnalazioni di lavoretti da destinare a disoccupati che verranno pagati con vouchers.

Anziani, inoccupati ma anche gli immigrati verranno interessati dalle iniziative, in modo da rompere il muro dell’isolamento sociale che spesso tende a costruirsi rispetto al restante tessuto cittadino.

Un progetto pilota dalla durata iniziale di sei anni e dal costo complessivo di 373 mila euro, sostenuto dalla fondazione Cariplo per 218 mila euro. Ente capofila è l’Associazione Volontari Caritas che ha coinvolto nell’iniziativa la Società San Vincenzo de Paoli, il Consorzio Consolida, la cooperativa l’Arcobaleno, l’associazione Qualcosa In Più, la Parrocchia S. Francesco, la Polisportiva Aurora San Francesco e il Comune di Lecco.

“Oggi con questo progetto parte qualcosa di importante, come un seme i cui frutti li vedremo anche tra qualche anno – ha commentato il vicesindaco Vittorio Campione, presente all’inaugurazione insieme all’assessore Francesca Bonacina – Per questo dovrà essere coltivato e gestito da tutti noi giorno per giorno, come una pianta che speriamo che sparga i propri semi sugli altri quartieri e sulla città intera”.