Sciopero generale, la Cgil Lecco a Costamasnaga

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LECCO – La Cgil di Lecco ha indetto per oggi, venerdì 20 aprile, 4 ore di sciopero generale per confermare il diritto al reintegro in caso di licenziamenti illegittimi, per l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori e le lavoratrici, per ridurre il precariato e garantire un futuro ai giovani nel mondo del lavoro, per uscire dalla crisi con più sviluppo e occupazione.

Lo sciopero generale prevede un’iniziativa a Costamasnaga così strutturata:
– ore 14: presidio/concentramento presso il parcheggio dell’azienda Limonta Spa. Partenza del corteo.
– ore 14.30: presidi piazzale antistante l’azienda RSI Costa Ferroviaria con interventi di Romangelo Perego (Delegato Fumagalli Ed. Ind. di Bulciago), Angelo L’Altrella (Delegato RSI di Costamasnaga), Wolfango Pirelli (Segretario Generale Cgil di Lecco). Il presidio proseguirà con un volantinaggio alla cittadinanza.

“Lo sciopero si colloca all’interno di un calendario d’iniziative che si stanno svolgendo in tutte le province d’Italia, tra il mese di aprile e di maggio – spiega il segretario generale Wolfango Pirelli –  ed ha l’obbiettivo di premere sulla discussione parlamentare in merito al disegno di legge sul mercato del lavoro. In quel provvedimento vi sono questioni rilevantissime che riguardano la riduzione dei diritti dei precari, l’estensione degli ammortizzatori sociali, il tema dell’articolo18; questi sono aspetti non solo di carattere generale, ma che fanno sentire il loro peso sulla vita delle persone anche sul nostro territorio. Inoltre, rimangono anche aperti i nodi della riforma delle pensioni, a partire dalla grave questione degli esodati , per arrivare al tema delle pensioni di anzianità, tolte con il decreto di dicembre

Un primo risultato sull’articolo18 lo abbiamo già ottenuto, con il reinserimento il diritto al reintegro deciso dal giudice, in caso di provvedimenti illegittimi. Quell’articolo non è ancora pienamente realizzato, ci sono ancora aggiustamenti che chiediamo al Parlamento. Dopodiché il vero problema non è l’articolo18, bensì come si decide e quanto si decide di investire in Italia e nel nostro territorio per sostenere l’innovazione e la ricerca, la crescita delle imprese nei mercati internazionali, anche alla luce della crisi dei consumi interni, e il sostegno delle imprese con il credito. Queste sono le questioni principali sulle quali siamo disposti non solo ad accettare la sfida, ma anche a lavorare per raggiungere intese con le nostre controparti e con il Governo”.