Scuola-lavoro. A Lecco il ministro Poletti incontra gli studenti

Tempo di lettura: 6 minuti
L'intervento del ministro Poletti
L’arrivo del ministro Poletti all’auditorium della Camera di Commercio di Lecco

 

LECCO – “La libertà è prima di tutto possibilità di scegliere, noi dobbiamo garantire le condizioni affinché i giovani possano avere questa opportunità, possano decidere come spendere il proprio talento e le proprie capacità, in che modo realizzare sé stessi nel lavoro,  che rappresenta una parte essenziale nella vita di tutti”.

Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si è rivolto ai rappresentati del mondo delle istituzioni e delle imprese, della scuola e agli studenti che lunedì mattina  hanno affollato l’auditorium della Camera di Commercio di Lecco per un incontro sul tema dell’alternanza scuola-lavoro.

Un lavoro che ancora non c’è per tanti ragazzi, nonostante le recenti schiarite dello scenario economico e la discesa del tasso di disoccupazione al 5,8% nel lecchese:

“Il numero di Neet nella nostra provincia sono triplicati rispetto all’inizio della crisi” ha ricordato il presidente della Camera di Commercio, Daniele Riva, facendo riferimento a quell’11% di giovani tra i 15 e i 24 anni che non non studiano e nemmeno cercano un lavoro; secondo i dati dell’ultimo rapporto provinciale un altro 10% di giovani lecchesi invece è in cerca di occupazione, il 23% ha trovato un impiego e il restante 56% frequenta scuole e università .

Il ministro al centro tra il sindaco Virginio Brivio e Daniele Riva, presidente della Camera di Commercio

 

“Innovazione e crescita occupazionale  sono legate a filo doppio – ha continuato Riva – per questo è importante accelerare le riforme e rilanciare la sinergia tra scuola e impresa. Progetti di alternanza tra questi due mondi possono valorizzare le capacità dei nostri ragazzi, li possono orientare in un mercato che oggi, sempre di più, vuole professionalità e intraprendenza”.

Perché se tanti giovani cercano occupazione, “il divario tra domanda e offerta di lavoro si è ridotta troppo lentamente in questi anni e per i laureati è addirittura aumentata” dice Rita Pavan presidente di Network Occupazione e segretaria della Cisl , dall’altra parte le imprese, “hanno difficoltà nel reperire le figure professionali di cui hanno bisogno”.

L’auditorium gremito dagli studenti di diverse scuole lecchesi

Ecco quindi l’importanza di coinvolgere le scuole in progetti che consentano agli alunni di avere un assaggio della realtà del lavoro, un’esperienza guidata dagli stessi istituti scolasti in collaborazione con le imprese e gli enti locali. “Lo scorso anno nel nostro ateneo sono state 21 mila le ore di alternanza lavoro realizzate, con il coinvolgimento di 450 studenti” ha riferito il prorettore del Politecnico, Manuela Grecchi.

Eppure le difficoltà per realizzare questi percorsi non sono poche:  “La sfida lanciata con la riforma della ‘buona scuola’ non ci ha colti impreparati perché in provincia di Lecco già diversi istituti già da tempo hanno guardato a progetti di alternanza, sopratutto i tecnici – ha sottolineato la dirigente scolastica Manuela Campeggi – diverso è stato per i licei che hanno accolto questa novità con un corpo estraneo inserito nella normale didattica. Nelle oltre venti scuole superiori, 14 solo quelle statali, il prossimo anno avremo quasi 9 mila studenti in alternanza ed è sempre più complesso, per le imprese garantire questi posti, ma anche per le stesse scuole che devono portare avanti la didattica e in certi momenti dell’anno è  impossibile allontanare gli studenti dalle aule”.

Il tavolo dei relatori: da sinistra Manuela Campeggi, Rita Pavan, Daniele Riva, il ministro Poletti, il sindaco Brivio e l’assessore Salvatore Rizzolino

 

La critica, espressa dalla voce della rappresentante del mondo della scuola e rivolta al ministro, è soprattutto per il numero di ore che gli alunni devono trascorrere sul posto di lavoro, 400 per gli istituti tecnici e 200 per i licei: “Un’enormità – ha commentato Campeggi – sarebbe già un’esperienza significativa per i ragazzi se facessimo due settimane l’anno per gli istituti tecnici ed una per i licei. Un’altra preoccupazione è come valutare questa esperienza e quale peso avrà nell’esame di maturità, temiamo ritardi nella definizione di queste regole. Le scuole hanno bisogno di chiarezza fin dall’inizio del prossimo anno scolastico”.

“Si è scelto di inserire l’alternanza scuola-lavoro come obbligo, anziché facoltativa come in passato, affinché tutti si impegnino a realizzarla.  Affronteremo i problemi emersi in questo percorso ma c’è un gran pezzo di mondo che vuole restare come sta e arrivare a sera senza tanti problemi, sia nel mondo della scuola che dell’impresa” ha risposto nel suo intervento il ministro Poletti,  lodando il territorio lecchese per aver tessuto una rete importante tra mondo scolastico e del lavoro.

L’intervento del ministro Poletti

 

“C’è ancora una grande discussione in atto sui licei, in molti c’è la convinzione che questa sia un’attività professionalizzante, che venga insegnato un mestiere specifico, invece è solo una parte dell’apprendere, è un tassello della formazione. Sono convinto che didattica e alternanza possano coesistere. A cosa serve? – si è chiesto il ministro – ognuno conosce meglio sé stesso,  fa un’esperienza che nell’attività didattica non è possibile realizzare. Si impara studiando  ma si impara anche facendo”.

Anche gli enti pubblici, non solo il mondo delle imprese, sono chiamati al processo di formazione degli studenti: “Nel primo anno sono stati 200 gli alunni che hanno svolto progetti di alternanza nel nostro Comune – ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio, presente al convegno insieme all’assessore all’istruzione Salvatore Rizzolino – quest’anno se ne sono aggiunti altri 100, trovando spazio in diversi ambiti dell’amministrazione pubblica. E’ un’esperienza in cui si cresce insieme, perché i ragazzi, con la loro freschezza e il loro sguardo esterno, possono dare un grande contributo alle imprese e agli enti che li accolgono”.

Gli studenti del Liceo Manzoni hanno presentato la propria esperienza di alternanza

Gli istituti Fiocchi e Badoni, Collegio Volta, Parini, Maria Ausilatrice e i Liceo Grassi, Manzoni, Medardo Rosso e Leopardi hanno preso parte all’appuntamento con il ministro, illustrando al ministro tre esempi di iniziative realizzate durante l’anno, nello specifico dagli studenti del Fiocchi, del Liceo Manzoni e del Collegio Volta.

E’ intervenuto al convegno, oltre al prefetto Lilliana Baccari, anche Giuseppe Barlassina, presidente della sezione lecchese dell’associazione invadili e mutilati sul lavoro che ha consegnato a Poletti un volume sulla storia dell’acciaieria del Caleotto.

 

Giuseppe Barlassina il suo ‘dono’ al ministro Poletti