Scurria (Casa Comune): “Sui canoni demaniali il sindaco cerca scuse”

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Grazia Scurria
Grazia Scurria

MANDELLO – “Il sindaco accusa le Amministrazioni che lo hanno preceduto di “distrazione”  nel riscuotere i canoni demaniali e sostiene che altri comuni lo hanno già fatto. Forse non sa, Fasoli, che l’Amministrazione che lo ha preceduto è stata una delle prime ad attivare nel 2006 un vero e proprio censimento del demanio, partendo dalle rive del lago”.

Nei giorni in cui vengono recapitate le lettere relative ai canoni arretrati del cosiddetto reticolo idrico minore, Grazia Scurria replica al sindaco. In una sua nota Riccardo Fasoli aveva scritto tra l’altro: “Pagare è un obbligo di legge che il Comune deve far adempiere utilizzando i proventi per intervenire a protezione del territorio. Far finta di niente, come è stato fatto per più di 10 anni, è illegittimo e non è un merito delle passate Amministrazioni, quantomeno “distratte”.  Un po’ più colpevole l’ultima, che aveva nel cassetto parte delle lettere già dal 2014”.

Pronta, come detto, la risposta del capogruppo di “Casa Comune”. “In realtà siamo passati da circa 50.000 a circa 300.000 euro di incassi per le occupazioni delle rive, che fino ad allora erano abusivamente e massicciamente occupate da darsene, costruzioni, giardini e imbarcazioni – osserva Grazia Scurria – tanto che il Comune di Mandello è entrato nel Consorzio del Lario con una partecipazione molto importante rispetto a tanti altri comuni, che non avevano mai aggiornato le concessioni e a tantissimi che non lo hanno fatto ancora adesso”.

La capogruppo dello schieramento di centrosinistra aggiunge: “E’ stato un lavoro lungo che ha dato ottimi risultati. Per quanto riguarda il reticolo idrico minore l’Amministrazione di “Casa Comune” ha incassato in questi anni dalle grandi aziende che occupano gran parte delle vallette con i loro fabbricati e l’alveo con i ponti di comunicazione tra le due rive quasi 100.000 euro. Come si vede dalle cifre, la nostra Amministrazione ha fatto il suo dovere (per la cronaca, quella precedente dal 2002 al 2005 non aveva mosso un dito!) e allora non cerchi scuse, Fasoli, e non dica che abbiamo lasciato le lettere nel cassetto”.

logo_Casa-ComunePer quanto riguarda i privati, ai quali viene chiesto il pagamento per il solo scarico delle acque piovane nel fiume, l’ex assessore afferma: “La mia Amministrazione stava valutando la possibilità di “scontare” il 50% dei canoni che resterebbe al Comune, visto che la metà va poi girata alla Regione. A questo punto perché non valuta questa possibilità e dimezza i canoni che ha richiesto? Garantendo l’incasso del dovuto alla Regione e con la rinuncia del Comune alla sua metà di canone, i cittadini si vedrebbero ridotta del 50% questa tassazione che, per quanto riguarda i pluviali di una casa privata, quindi di modeste dimensioni, risulta odiosa e incomprensibile e l’Amministrazione non verrebbe meno ai propri obblighi”.

Quindi l’ultima considerazione: “Il “Paese di tutti” ha già aumentato l’addizionale Irpef e le tariffe delle scuole materne. Sicuramente potrà trovare le risorse per rinunciare a questo incasso, no? Poi magari, in uno dei suoi frequenti viaggi in Regione, Fasoli potrebbe anche chiedere a uno dei consiglieri regionali di proporre una mozione per abrogare una legge ingiusta. Se propone la raccolta delle firme, sarò la prima a sottoscriverla”.