Segnali di ripresa: industria e artigianato hanno chiuso bene il 2013

Tempo di lettura: 6 minuti
Vico Valassi

Vico-Valassi-e1353488218636LECCO – Secondo l’ultima analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici Studi e Statistica delle Camere di Commercio lombarde, il 2013 si è chiuso con dati molto positivi sia per il comparto dell’industria che per il settore artigiano.

Il quarto trimestre ha evidenziato, infatti, una crescita della produzione (+6% l’industria e +2,4% l’artigianato), degli ordini (rispettivamente +4,1% e +2%) e del fatturato (+7,1% l’industria e +6,2% l’artigianato). Nel comparto industriale, l’indice medio della produzione del 2013 (ponendo il valore 2005=100) si è attestato a 101,3 (+1,4% rispetto al 2012), quello degli ordini a 120,2 (+0,6%) e quello del fatturato a 106,6 (+1,4%). Nell’artigianato, l’indice medio della produzione del 2013 si è attestato a 78,2 (evidenziando un calo del 2,1% rispetto al dato del 2012), quello degli ordini a 85,6 (-0,7%), e quello del fatturato a 84,9 (-0,6%).

I dati del comparto industriale sono positivi anche a livello lombardo: +2,4% la produzione, +2,5% gli ordini e +2,9% il fatturato (gli indici medi del 2013 si sono attestati a 95,4 per la produzione, -0,1% nei confronti del 2012; a 124,9 per gli ordini, +0,9%, e a 108,7 il fatturato, +1%). Nell’artigianato solo gli ordini evidenziano un calo rispetto al 4° trimestre 2012 (-0,2%), mentre tornano positive le variazioni tendenziali della produzione e del fatturato (rispettivamente +0,9% e +2,1%). L’indice medio della produzione nel 2013 si è attestato a 68,7 (-1,9% rispetto al 2012), quello degli ordini a 75,1 (-2,7%) e quello del fatturato a 73,1 (-1,5%).

Al termine di un 2013 molto difficile, i dati lecchesi mostrano i primi segnali di un’inversione di tendenza significativa”, commenta il presidente dell’Ente camerale Vico Valassi. “Non dimentichiamo che il nostro territorio, in virtù della composizione del tessuto economico produttivo locale, spesso anticipa gli andamenti nazionali: infatti se l’Italia è a tutt’oggi uno dei principali Paesi manifatturieri (il secondo in Europa dopo la Germania) e uno dei pochissimi dove le esportazioni totali sopravanzano le importazioni, Lecco è ai primissimi posti in Italia per ‘peso’ del manifatturiero (grazie ai Distretti Metalmeccanico e Tessile, alla filiera nautica, alla coltelleria premanese, ecc.) e rappresenta un caso emblematico per l’attivo commerciale, da anni stabilmente oltre il miliardo di Euro, a fronte del deficit lombardo di oltre 3 miliardi”.

Nonostante la crisi che continua a ‘mordere’”, prosegue il presidente Valassi, qui esistono tutte le condizioni per coniugare la radicata tradizione manifatturiera e artigianale con le straordinarie opportunità offerte dalle nuove tecnologie in tema di innovazione, internazionalizzazione e personalizzazione del prodotto/servizio, raggiungendo una platea molto più ampia. Per questo la Camera di Lecco, quale Ente al servizio dell’economia e delle imprese, è impegnata a sostenere il trasferimento tecnologico e la ricerca (mettendo a frutto la presenza del Politecnico e del CNR nel Campus cittadino), la nascita di aziende ad alto contenuto innovativo, le ‘reti’, l’apertura verso i Lavorazioni meccaniche (1)mercati esteri, l’investimento nel capitale umano”, conclude il presidente Valassi.

A Lecco il numero di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria autorizzate nel 2013 è calato rispetto al 2012 (-12,1%, da 7,7 milioni a 6,7 milioni di ore; Lombardia +6%; Italia +2,4%). Viceversa, cresce la cassa straordinaria: circa 5,2 milioni di ore autorizzate nel 2013 contro 4,8 milioni del 2012 (+8,7%). Cala invece la CIG in deroga: da circa 2,6 milioni di ore autorizzate nei primi nove mesi dello scorso anno a 1,8 dello stesso periodo del 2013, ovvero -28,3%, contro il -19,8% lombardo e il -22,9% nazionale. Per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’INPS nel 2013 sono calate dell’8,2%, attestandosi a 13,8 milioni (contro +5,5% lombardo e il -1,4% nazionale).

SETTORE INDUSTRIA
Come detto, nella nostra provincia tutti i principali indicatori industriali evidenziano un ulteriore miglioramento rispetto alla scorsa indagine (produzione +6%, contro il +2,7% del trimestre precedente; ordini +4,1%, contro il +0,2% del 3° trimestre 2013; fatturato +7,1%, contro il precedente +1,6%). Anche in Lombardia migliorano le variazioni tendenziali di produzione (+2,4% contro il +0,6% dell’indagine precedente) e fatturato (+2,9% contro il +2,7% del 3° trimestre 2013); cala leggermente quella degli ordini (+2,5% contro il +3% della scorsa indagine).

L’occupazione a Lecco cresce rispetto al 3° trimestre 2013 (+0,1%), mentre cala leggermente in Lombardia (-0,5%).

Nella nostra provincia evidenziano una crescita della produzione rispetto al 4° trimestre 2012 soprattutto i settori: “abbigliamento” (+13%), “tessile” (+10,5%) e “meccanica” (+8,3%). Viceversa, i settori “legno mobilio” e “alimentari” evidenziano un calo (rispettivamente -8,4%, -0,9).

A livello regionale i tre settori con il maggior incremento della produzione sono: “mezzi di trasporto” (+11,4%), “siderurgia” (+6,4%), “meccanica” (+3,6%). Viceversa i settori “minerali non metalliferi”, “abbigliamento” e “tessile” evidenziano i cali più significativi della produzione (rispettivamente -3,3%, -3% e -1,2%).Lavorazioni meccaniche (3)

 

SETTORE ARTIGIANATO
A livello tendenziale la produzione artigiana mostra una crescita del 2,4% (contro il -2,8% del trimestre precedente); il fatturato totale cresce del 6,2% (contro il +1,2%); gli ordini totali registrano un aumento del 2% (contro il +1,1%). Anche i dati regionali evidenziano un miglioramento dei principali indicatori: produzione +0,9%; ordini -0,2%; fatturato totale +2,1% (nel 3° trimestre, rispettivamente -0,9%, -1,7%, +0,2%). Negativo l’andamento dell’occupazione in Lombardia (-0,6%), contro il +1,3% a Lecco4.

Si nota un incremento della produzione soprattutto del “tessile” (+11,5%), della “gomma-plastica” (4,9%) e della “meccanica” (3,3%); viceversa evidenziano un calo in particolare il “legno-mobilio” (-5,1%), l’“abbigliamento” (-3,1%) e “minerali non metalliferi” (-1,9%).

In Lombardia mostrano incrementi della produzione il “tessile” (+6,5%), la “meccanica” (+2,5%) e gli “alimentari” (1,7%); viceversa i settori maggiormente in difficoltà sono: i “minerali non metalliferi” (-3,8), la “siderurgia” (-3,7%) e la “carta editoria” (-1,9%).

 

SETTORE COMMERCIO E SERVIZI
Per quanto riguarda il commercio, anche nel quarto trimestre 2013 tutte le province lombarde mostrano una diminuzione tendenziale del volume d’affari (Lecco -4,3%; Lombardia -5,5%), anche se in miglioramento rispetto al trimestre precedente. Negativo anche il saldo tra coloro che dichiarano un aumento e un calo degli ordini a fornitori (-33,3%, a fronte del -34,9% regionale). Rispetto al 4° trimestre 2012, l’occupazione cala del 2,7% (contro il -2,4% regionale).

Per quanto riguarda i servizi, nel quarto trimestre 2013 la provincia di Lecco ha visto un calo tendenziale del volume d’affari (-4,1%, contro il +2,6% regionale; nel trimestre precedente le variazioni erano rispettivamente -6,2% e -0,9%). Rispetto al 4° trimestre 2012, a Shopping  di sera (10)Lecco diminuisce del 10,3% l’occupazione (contro il -1,7% regionale).

 

LE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE LECCHESI PER IL 1° TRIMESTRE 2014
Nel comparto industriale sono ancora positive le previsioni sulla produzione industriale del prossimo trimestre: il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti e quelli pessimisti passa dal +5,3% della scorsa indagine all’attuale +15,4%. Anche le aspettative per la domanda estera e interna migliorano (per la prima il saldo passa da +9,5% a +17,3%; per la domanda interna il saldo passa da –10,9% a +2,6%). Migliorano anche le aspettative sull’occupazione (il saldo passa da -0% a +5,1%). e quelle sul fatturato (il cui saldo passa da +2,1% a +23,4%).

Peggiorano rispetto al terzo trimestre, invece, le previsioni relative al comparto artigiano. Il saldo negativo tra imprenditori ottimisti e pessimisti riferito alla produzione passa da -10% a -15,2%; quello relativo alla domanda interna passa da -13,8% a -18,4%, quello del fatturato da -10,1% a -20,3% e quello della domanda estera da -4,9% a -8,1%. Tornano negative anche le aspettative degli imprenditori con riferimento all’occupazione: il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -5,1% (contro il +2,2% del 3° trimestre 2013). Peggiorano anche le aspettative sulla domanda estera: il saldo tra ottimisti e pessimisti passa da -2,4% a -4,9%.

Peggiorano le previsioni del settore commercio: il saldo tra ottimisti e pessimisti con riferimento al volume d’affari si attesta al -30% (era -11,4% nel 3° trimestre); quello sull’occupazione passa da -4,7% a -15%. Anche nel comparto dei servizi peggiora il saldo tra ottimisti e pessimisti sull’occupazione (da -8,6% a -10,5%), mentre migliora sul volume d’affari (da -21,5% della scorsa indagine all’attuale -16,2%).