Sentiero del Viandante: un anno (al massimo) per collegare Lecco

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LECCO – “Riuscirò a campare abbastanza per vedere il Sentiero del Viandante collegato con Lecco?” Questa la domanda che Giuliano Maresi, noto alpinista lecchese del Gruppo Ragni, ha rivolto al termine della conferenza stampa di presentazione de “Le Vie del Viandante 2.0”.

Per quel tratto di sentiero, un pugno di chilometri tra Lecco e Abbadia, Giuliano Maresi sta lottando da anni, con i fatti prima che con le parole. Ha impiegato tantissime ore per ritrovare un collegamento che risale alla notte dei tempi e che negli ultimi decenni era andato perduto. Ha cercato le tracce, a volte sbagliando, per riaprire la via che corre a monte della SS36. Tanti tentativi che oggi si concretizzano in un percorso logico che, grazie alla sue guida, qualche mese fa abbiamo percorso.

Giuliano Maresi ci ha guidato alla scoperta del sentiero da lui realizzato tra Lecco e Abbadia

 

Il problema più grande resta il tratto più vicino ad Abbadia: quello della famosa frana e quello del superamento delle gallerie all’altezza dello svincolo. “Grazie al progetto ‘Le Vie del Viandante 2.0’, per questo particolare tratto, abbiamo affidato lo studio di fattibilità a professionisti di uno studio di ingegneria che hanno potuto garantire l’effettiva realizzazione del collegamento in totale sicurezza e questo è l’aspetto fondamentale” ha detto Carlo Montisci, destination manager del progetto e consulente senior della società Ideas specializzata nella pianificazione, nell’organizzazione e nella promozione dell’offerta turistica del territorio.

L’imbocco del sentiero in zona trattoria “I Bodega”

 

Le tempistiche di realizzazione non potranno andare oltre l’anno: “Al massimo un anno e un mese, sono tempi inderogabili altrimenti sono a rischio i finanziamenti del progetto”.

Lo studio di fattibilità del collegamento tra Lecco e Abbadia è stato affidato allo Studio Protea Associati Anselmini & Adamoli di Dervio che ha confermato che, in alcuni tratti, il sentiero seguirà quello riportato alla luce proprio da Giuliano Maresi.

L’arrivo del sentiero nella zona dello svincolo per Abbadia

 

I punti più critici rimangono quello della frana, alle porte di Abbadia, e quello dello svincolo. Per quest’ultimo tratto verranno superate in discesa le balze dei tetti delle gallerie dello svincolo in zona Torraccia per giungere sulla riva del lago e, per evitare di attraversare la strada proprio all’inizio di Abbadia, si risalirà sul tetto della parte finale delle gallerie che immettono su via Nazionale ricollegandosi al sentiero del viandante tutt’ora esistente (di fatto l’inizio) passando a valle delle reti paramassi per arrivare alla chiesetta di San Martino.