Sfila il corteo del 25 Aprile. “Lecco città della Resistenza”

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LECCO – Un corteo partecipato, forse più di altri anni, quello che ha animato le celebrazioni per il 25 Aprile a Lecco: la Festa della Liberazione nell’anno in cui a Lecco ricorre anche il 40° Anniversario del conferimento della Medaglia d’argento al Valore Militare alla Città, consegnata il 14 marzo 1976 da Sandro Pertini, allora presidente della Camera dei Deputati, successivamente presidente della Repubblica.

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Le celebrazioni sono iniziate in mattinata con la messa al Santuario della Vittoria officiata da monsignor Franco Cecchin e allietata dai canti del Coro Grigna dell’associazione Alpini di Lecco, alla presenza delle autorità civili e militari. A margine del rito religioso, l’omaggio ai caduti della Grande Guerra nella cripta del santuario e poi il corteo, guidato dal Corpo Musicale “Alessandro Manzoni”,  che ha sfilato per le strade cittadine, percorrendo viale Costituzione e imboccando successivamente Piazza Garibaldi, risalendo via Cavour per raggiungere il monumento ai caduti in Largo Montenegro; qui la deposizione della corona di fiori a ricordare le vittime della lotta per la liberazione dal dominio nazi fascista.

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Dopo un momento di silenzio, il corteo è ripartito alla volta del municipio per i discorsi delle autorità. Sono stati però due giovanissimi ad aprire questa seconda parte delle celebrazioni: si tratta di studenti di terza dell’Istituto comprensivo Stoppani, Chiara Soatti e Daniele Valenzisi, nipote di Rodolfo Tirinzoni, sindaco di Lecco all’epoca del conferimento della medaglia d’argento al capoluogo. A loro l’incarico di leggere il decreto attraverso il quale era stato allora assegnato l’importante riconoscimento alla città.

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“Si rinnova l’orgoglio come sentimento di un paese che è stato capace di resistere e di lottare per un sogno di libertà divenuto vivida realtà; l’orgoglio è il sentimento di una città, la città di Lecco, valorosa protagonista della Resistenza e della lotta di liberazione – ha sottolineato il sindaco Brivio – Un ruolo nitido, quello della nostra città, dei suoi uomini e delle sue donne, che grazie al loro coraggio e sacrificio, 40 anni fa ha ricevuto un’onorificenza che ha suggellato nella fiera resistenza, nella lotta e nel prezzo di sangue generosamente versato, il contributo di Lecco alla Liberazione d’Italia”.

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“La cittadinanza attiva che guadagnò per Lecco la medaglia d’argento al valor militare nella Lotta di liberazione – ha proseguito Brivio – sia la stessa che oggi guadagna per la propria città piccoli quotidiani traguardi in grado di valorizzare e consolidare quanto ottenuto dai padri, ma anche rivalutarlo, rilanciarlo e adeguarlo alle nuove sfide. È l’ora della tolleranza e della comprensione ma anche del coraggio di misurarsi con le profonde trasformazioni che caratterizzano la nostra complessa stagione: è bene che anche nei comportamenti quotidiani, nella sfera pubblica e privata ci si eserciti per allentare i conflitti, per nutrire invece quella tensione civile che dobbiamo consegnare come patrimonio inalienabile alle generazioni degli anni a venire”.

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Il prefetto Lilliana Baccari ha ricordato che la liberazione dell’Italia dall’oppressione della dittatura è stata possibile “grazie al sacrificio di tanti giovani che, pur appartenendo ad un ampio ed eterogeneo schieramento politico, non indugiarono a combattere ed in molti casi a sacrificare, insieme a tanti militari che si schierarono contro le truppe di occupazione tedesche, la propria esistenza per uno dei valori più alti a cui l’individuo può tendere: la libertà”.

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Una libertà conquistata “pagando un prezzo molto alto – ha proseguito il prefetto – Dobbiamo, però, essere consapevoli che questi valori, questi diritti fondamentali dell’individuo, non sono qualche cosa di acquisito per sempre: essi vanno quotidianamente coltivati, difesi, e finanche posti in discussione se necessario, ma unicamente per migliorarli, per renderli sempre più attuali e consoni alle esigenze moderne. E ciò deve avvenire nell’ambito di uno spirito dialettico e costruttivo, perché il dialogo ed il confronto rappresentano, e devono rappresentare, i basilari cardini di ogni democrazia”.

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Alla celebrazione, in rappresentanza della Provincia, è intervenuto Fabio Crimella, mentre Enrico Avagnina, presidente provinciale ANPI Lecco, oltre ad aver ricordato le vittime del nazifascismo e gli eroi della liberazione, ha lanciato un monito alle istituzioni affinché non sia dato spazio in città a manifestazioni di partiti di ispirazione fascista. Il riferimento è ai banchetti in centro di Forza Nuova che nei mesi scorsi aveva invitato in città il suo leader nazionale Roberto Fiore, contestato con un presidio dall’associazione partigiani e da tante altre realtà dell’associazionismo lecchese, oltre che dai movimenti di sinistra. La stessa richiesta urlata da un giovane presente tra il pubblico, “Basta Forza Nuova ”, all’indirizzo del sindaco Brivio che aveva appena preso parola. (a breve l’articolo).

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Infine l’omaggio del primo cittadino a Giancarla Pessina e Riccardo Benedetti, storici rappresentanti dell’associazione partigiani, ai quali il primo cittadino ha voluto donare la  nuova edizione a stampa di “Lecco e il suo territorio nella Lotta di Liberazione”, opuscolo  pubblicato in occasione della visita del presidente  Pertini.

Il 25 aprile a Lecco prosegue con alcune iniziative tra cui il concerto Resistente, in piazza Garibaldi (qui tutte le iniziative).

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