Si rialza il sipario
sul porto turistico di Lecco ma è scontro

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porto barcheLECCO – Alla Malpensata o alle Caviate? Una domanda a cui forse ben presto dovrà dare una risposta l’Amministrazione comunale di Lecco, perché la questione della realizzazione di un porto turistico sulle rive del capoluogo è tornata prepotentemente nel dibattito politico e lo ha fatto nella prima seduta del Consiglio comunale per l’adozione del PGT.

Già, perché più che del Piano di Governo della città nel suo complesso, giovedì sera è la stata la nuova apertura della Giunta Brivio all’eventuale costruzione della tanto discussa opera a riaccendere gli animi tra i banchi di maggioranza e opposizione.

Circa un anno fa, nel chiudere il project financing aperto dall’amministrazione Bodega, il sindaco Brivio aveva preannunciato che il porto delle Caviate sarebbe rimasto “un obbiettivo futuro”; così uno dei ben 120 punti dell’emendamento presentato giovedì dal primo cittadino ha rimesso in carreggiata l’eventualità sia di un porto alla località Caviate che alla Malpensata. Un emendamento contrapposto a quello del Nuovo Centrodestra guidato da Filippo Boscagli, che avrebbe voluto restringere le possibilità alla sola zona della Caviate.

Per quest’ultima, già negli anni ’70, l’architetto Momo Cereghini, a quei tempi presidente della Canottieri, aveva pensato alla realizzazione di un porto moderno e anche per la Malpensata la proposta è giunta lo scorso anno dal Circolo Canottieri, seppur in forma ridotta rispetto al progetto ben più “faraonico” di quello che sarebbe potuto sorgere alle Caviate (non solo gli approdi ma anche una struttura alberghiera). Un progetto bocciato sia dalla Regione che dalla Soprintendenza, oltre che dai circa 4 mila firmatari della petizione per bloccarne la realizzazione.

Il tutto andrebbe quindi rivisto e ristudiato in chiave di una reale sostenibilità ambientale, perché da più parti c’è chi avanza l’ipotesi del porto come una delle leve necessarie allo sviluppo turistico della città: ne sono convinti la Lega e il Nuovo Centrodestra, compatti sulla localizzazione alle Caviate, ne è convito anche il PD che non tralascia l’ipotesi di una realizzazione di minor impatto nell’insenatura della Malpensata.

Posizioni differenti che hanno aperto la strada allo scontro politico: “Una Lecco che guarda al turismo deve avere un porto e non un porticciolo” ha sottolineato Antonio Pasquini (NCD); “Quella del sindaco è un’indicazione meno prescrittiva e individua un’area più ampia” gli ha risposto il capogruppo PD, Stefano Citterio. Tra chi invece del porto non ne vuole proprio sapere c’è il consigliere Alessandro Magni (FDS- Sel) che ha invece auspicato una rivalutazione della spiaggia della Malpensata per le famiglie e gli amanti del lago.