Silverij: “Ma per lo svincolo della 36 a Mandello cos’è cambiato?”

Tempo di lettura: 2 minuti
Francesco Silverij, consigliere comunale di "Mandello al centro".
Francesco Silverij, consigliere comunale di “Mandello al centro”.

MANDELLO – “Dopo gli interventi sui diversi mezzi di informazione sulla conferenza stampa che si è tenuta settimana scorsa in Provincia in merito alla realizzazione dello svincolo di Maggiana molti mi hanno chiesto perché non fossi presente. Evidentemente curiosi del fatto che nelle immagini apparse sui media facessero bella mostra non soltanto gli amministratori, peraltro solo di maggioranza, ma anche qualche maggiorente locale. Semplice la risposta: non ne ero informato e quindi tantomeno invitato”.

Francesco Silverij, consigliere comunale di “Mandello al centro”, interviene nel merito del previsto svincolo della Statale 36 da realizzare a Mandello, da e per Sondrio.

“Nonostante quella “dimenticanza” attribuibile spero soltanto all’inesperienza dovuta alla giovane età, tormentone che da circa un anno accompagna le gaffes di questa Amministrazione – scrive Silverij al nostro quotidiano online – credo da sempre alla bontà di quest’opera. La sua realizzazione, per ora soltanto da e per Sondrio, ma spero in un prossimo futuro anche da e per Lecco, permetterà alla nostra Mandello un collegamento che, oltre a rappresentare un’opportunità di valenza turistica, risolverà finalmente i disagi di quanti, sempre più, lavorano e operano in Valtellina”.

“Quindi non solo meno chilometri da percorrere – sottolinea – ma anche un importante alleggerimento del traffico sulla Provinciale 72, oggi percorsa fino all’Orsa Maggiore sia per l’andata sia per il ritorno”.

Silverij aggiunge peraltro: “Ho solo due domande da porre. Una al sindaco Riccardo Fasoli e l’altra al consigliere provinciale con delega per i lavori pubblici, architetto Rocco Cardamone. Al primo, per quanto sentito e poi letto circa “la copertura finanziaria si troverà”, chiedo come, dove e se da finanza creativa. Al secondo se e cosa è cambiato da parte di Anas e dei Vigili del fuoco sull’utilizzo del famoso sottopasso. Ben ricordo su questo argomento la chiarezza e la fermezza di Anas già a suo tempo esplicitata”.

“Il sottopasso – osserva sempre l’esponente di minoranza – mai avrebbe potuto configurarsi come strumento di collegamento alla superstrada per carenza dei requisiti di legge di larghezza e di pendenza. Insomma, il transito era destinato unicamente ai mezzi della polizia stradale, di soccorso e di sicurezza in genere. Cosa è cambiato? Non vorrei che ancora una volta un’opera in cui credo e che serve ai mandellesi diventi, ormai prossime le elezioni regionali, un altro specchietto per le allodole, considerato che circa 20 anni fa siamo già passati per polli”.