Silverij: “Ma serve davvero un centro commerciale?”

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Francesco Silverij, consigliere comunale di "Mandello al centro".
Francesco Silverij, consigliere comunale di “Mandello al centro”.

MANDELLO – Continua a tenere banco, negli ambienti politico-amministrativi di Mandello, il dibattito sul previsto insediamento commerciale nell’area Cortesi.

A prendere posizione è ora Francesco Silverij, consigliere comunale dello schieramento di minoranza “Mandello al centro”. Questo il suo intervento:

“La discussione su progetto di realizzazione nell’ax area Cortesi di un centro commerciale sta alzandosi nei toni ma credo pochi, se non gli addetti ai lavori, ne conoscono i contenuti.

A confronto ci sono due letture diverse che si misurano su quanto di più e di meglio l’Amministrazione comunale potrebbe per così dire “incassare” in relazione a quanto previsto dal Pgt e a quanto propone il privato come programma integrato di intervento.

Ci sarebbe da dire molto e, a tempo debito, non mancherò di farlo. Ora però vorrei porre all’attenzione dei mandellesi quello che secondo me è il vero nocciolo della questione. Ovvero, sentiamo la necessità di un centro commerciale?

In relazione all’attuale presidio alimentare, garantito in sede locale da due supermercati e da un discount e nel territorio limitrofo da diversi ipermercati, questa nuova ipotesi è veramente utile e strategica?

E poi ancora: si è pensato a verificare la disponibilità di un supermercato oggi in posizione critica sia per viabilità sia per mancanza di parcheggi a entrare in questo progetto?

Ecco, a me sembra che sia mancata una preventiva e compiuta analisi dei bisogni e penso che mettere a rischio il tessuto commerciale cittadino mortifichi la conduzione familiare, tarpi le ali di quei giovani imprenditori che ultimamente hanno promosso l’apertura di attività di nicchia e in particolare penso azzardato il rischio di impoverire le zone periferiche che proprio nella presenza di negozi trovano la ragione non solo di servizio ma anche di socialità.

Un passo indietro per tutti, insomma, anche per quegli esercenti che pur in momenti difficili hanno saputo difendere con caparbietà la loro attività ed anche qualche posto di lavoro.

Centro commerciale, quindi. Ottocento metri quadrati di superficie alimentare, quattrocento di non alimentare, bar, farmacia, centro medico-diagnostico, uffici, spazi espositivi e via dicendo. Questa l’ipotesi. A corredo, una viabilità da razionalizzare e armonizzare, spero non soltanto a beneficio di questo progetto, oneri da scomputare e 430.000 euro da incassare.

Tanti o pochi in relazione a quanto previsto dal Pgt per quell’ambito che prevedeva la realizzazione di un asilo nido a carico del privato?

Vedremo la somma degli “sconti” che si leggono in relazione e come e chi pagherà il ridisegno della viabilità.

Insomma rimane aperta, oltre alla questione dell’opportunità, anche quella della congruità. Per la prima, atteso che fino a oggi dagli operatori del settore si è elevata una sola ma decisa voce, sarebbe interessante conoscerne il parere. Per la seconda c’è pur sempre la Corte dei Conti”.