Soccorso Alpino e sindaco: “Il sentiero delle vasche non è per tutti”

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Uno scorcio del Sentiero delle Vasche a Valmadrera

 

VALMADRERA – Domenica pomeriggio è stato teatro di ben due interventi del Soccorso Alpino, con tanto di elicottero, a causa di due infortuni che si sono verificati sul suo percorso. Parliamo del Sentiero delle Vasche, itinerario che da Valmadrera si ‘addentra’ nella forra del torrente Inferno: un sentiero bellissimo e avventuroso, ma non adatto a tutti.

Un passaggio lungo il sentiero con catene e appoggi in ferro

 

Proprio per il fatto che risale una stretta gola incisa nella roccia dal fiume, il Sentiero delle Vasche non è un itinerario semplice: chi lo percorre deve cimentarsi con salti, attraversamenti, staffe, catene, gradini scavati nella roccia spesso scivolosi.

La segnaletica all’imbocco del Sentiero delle Vasche specifica ‘per escursionisti esperti’

 

Nonostante le relazioni lo indichino come ‘sentiero attrezzato’ e al suo imbocco ci sia tanto di segnaletica con la scritta ‘per escursionisti esperti’, nella bella stagione l’itinerario è preso d’assalto da numerose persone: tra di loro tanti escursionisti, conoscitori del luogo e delle sue difficoltà, ma anche gente inesperta e talvolta impreparata che si cimenta nella risalita del fiume anche con calzature ed abbigliamento non adatto, per cercare refrigerio nelle note vasche d’acqua.

E così, c’è chi rischia, anche grosso, come nella giornata di ieri (domenica) quando i soccorsi sono dovuti intervenire per ben due volte lungo l’itinerario. La prima chiamata è giunta in mattinata, a causa di una ragazza che sarebbe scivolata nella parte alta del sentiero, riportando lesioni ad una gamba. I volontari della stazione del Triangolo Lariano del Cnsas sono stati allertati intorno alle 10.30 di mattina. L’intervento si è concluso dopo l’una di pomeriggio. L’elicottero infatti non può intervenire nella stretta forra del Sentiero delle vasche, e i soccorritori hanno dovuto percorrere a piedi tutto l’itinerario e tornare indietro con la barella in spalla, prima di ‘consegnare’ il ferito ai sanitari.

Il secondo intervento è avvenuto poche ore dopo, intorno alle 16.30. Stesso luogo, stessa dinamica: una ragazzina di 12 anni è scivolata sulle rocce battendo la testa. Fortunatamente questa volta l’incidente è avvenuto all’inizio del sentiero, cinque minuti di cammino, e i soccorritori sono stati più veloci, ma il rischio che la caduta della piccola avesse ben altro  – e più tragico – esito è stato alto.

Alberto Redaelli, capostazione sezione Triangolo Lariano del Soccorso Alpino

Lo sa bene Alberto Redaelli, capostazione della stazione del Triangolo Lariano del Cnsas, intervenuto domenica con i suoi uomini. Non è la prima volta che Redaelli si trova a dover coordinare un recupero lungo il Sentiero delle Vasche, ma due nella stessa giornata non capitava da tempo come ci conferma. La circostanza ha spinto il soccorritore ad una riflessione.

“Il vero problema, che la gente dimentica, è che stiamo parlando di un sentiero nato attrezzato, per risalire la forra di un torrente – ha dichiarato Redaelli – naturalmente questo non implica che chi si cimenta debba farlo con casco e imbrago, ma quanto meno con le scarpe giuste. Ieri il Sentiero delle Vasche sembrava il lungolago di Malgrate, c’erano persone di ogni tipo: coppie, escursionisti, famiglie con cani e bambini, chi in ciabatte, chi a piedi nudi, chi in infradito. Questo non è un sentiero facile, affrontarlo alla leggera può portare alle conseguenze che abbiamo visto ieri. E per fortuna non è successo niente di grave”.

Redaelli ha poi fatto un’altra riflessione: “Oggi probabilmente grazie ai blog e ai social molte più persone vengono a conoscenza di questo sentiero, un tempo noto solo ai valmadreresi e civatesi, senza però avere idea di che cosa li aspetta. Probabilmente anche le relazioni veicolate da internet sono approssimative”.

“Non è un sentiero vietato ai bambini, ma tutto dipende da chi li accompagna – ha sottolineato Redaelli – se i genitori arrivando sul posto si rendono conto che è più difficile del previsto e non hanno le scarpe adatte non dovrebbero proseguire, ma tornare indietro. Anche perché, quando poi accadono gli incidenti, sono i soccorritori stessi ad essere messi in pericolo: scendere dal Sentiero delle Vasche con una barella sulle spalle non è facile. Come dico sempre: stortarsi una caviglia in piazza è un conto, sul Sentiero delle Vasche, o in altri luoghi impervi, è un altro. E a questo chi va in montagna dovrebbe pensare più spesso”.

Donatella Crippa, sindaco di Valmadrera

Dello stesso avviso il sindaco di Valmadrera Donatella Crippa: “La segnaletica alla base del sentiero parla chiaramente – ha dichiarato – il Sentiero delle Vasche è per escursionisti esperti. Purtroppo oggi siamo di fronte ad una diffusa superficialità della gente che non si informa, o lo fa male, trovandosi poi in difficoltà e rischiando. Io stessa, anni fa, ho voluto percorrere quel bellissimo sentiero: quando sono arrivata all’imbocco e ho visto com’era sono tornata a casa a cambiarmi per affrontarlo nella maniera più sicura possibile. Non è da prendere sotto gamba, ma questo non vale solo per il Sentiero delle Vasche, ma per tutte le nostre montagne”.

Nessuna intenzione di ‘chiudere’ il sentiero durante la stagione estiva: “Non sono dell’idea che mettere un divieto risolva le cose, non lo ritengo necessario. Quello che serve è più educazione, e noi, come Comune, possiamo impegnarci a comunicare maggiormente, ribadendo che il Sentiero in questione non è per tutti ma per escursionisti esperti. Soprattutto però, serve più buonsenso. Chi si mette in situazioni di pericolo coscientemente deve pensare anche al rischio a cui espone i soccorritori” ha concluso il sindaco.