Soccorso Alpino: i dimissionari sputano fuoco

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LECCO – Nubi sempre più nere sembrano addensarsi sulla XIX Delegazione Lariana del Soccorso Alpino.

A tuonare sono ancora gli otto dimissionari Riccardo Riva, Christian Meretto, Valerio Corti, Marco Madama, Vasco Lanfranconi, Giulio Rompani, Mario Barelli e Marco Clozza, che non hanno digerito le dichiarazioni del Delegato Gianattilio Beltrami, rilasciate in seguito alle loro dimissioni motivate dal “perdurare di continue prevaricazioni di regole statutarie, leggi sul volontariato e nuove convenzioni da parte della ‘catena di comando’” come da missiva inviata allo stesso Beltrami, ma anche a Piergiorgio Baldracco, presidente nazionale e a Danilo Barbisetti, responsabile regionale (vedi articolo).

“Beltrami in risposta alla nostra lettera di dimissioni ha dichiarato che ‘sono due anni che ne stiamo discutendo‘ – spiegano gli otto ex volontari – e infatti finora è stata una discussione con un unico interlocutore in quanto, a richieste più o meno formali, non sono mai giunte risposte. All’inizio del 2011, dopo molti anni di appartenenza alla Stazione delle Grigne, forse proprio per interrompere il dialogo, Beltrami ha deciso di trasferirsi nella Stazione della Valsassina. Un fatto che certamente non denota coerenza con ciò che afferma”.

Poi si domandano: “Come puo’ Beltrami arrogarsi il diritto di esprimere con certezza ciò che pensano i 250 uomini della delegazione e i 1100 a livello regionale? Non ci risulta che abbia ricevuto un formale mandato da cui si evincono anche i nominativi dei suoi rappresentati e la natura del mandato a lui conferito così come previsto dal vigente Codice Civile. Siamo certi che anche in Valsassina non tutti siano con Lui – poi proseguono – Il Delegato ha inoltre detto che le nostre dimissioni ‘sono state accettate‘. Bene, la smentita è che la Stazione delle Grigne ha respinto con una votazione le dimissioni che poi si sono rivelate irrevocabili. Nel momento in cui Beltrami afferma che le aspettative erano ‘in netto contrasto con tutto il resto dell’associazione‘ sostiene l’esatto contrario delle ragioni che hanno portato alle dimissioni. Infatti, come

Gianni Beltrami

possono essere in contrasto con l’associazione, delle richieste formali di chiarimento e approfondimento di alcuni fatti e vicende alla luce dello statuto, dei regolamenti e della normativa vigente? Richieste giunte ai vertici dell’associazione. E’ innegabile invece che Beltrami in un caso, è stato in netto contrasto con l’associazione: per quale ragione non ha firmato l’esposto depositato da 29 volontari della Stazione delle Grigne presso la Procura della Repubblica a tutela della sicurezza di tutti i volontari della delegazione? Per quale ragione non ne ha discusso nelle sedi opportune?”.

L’esposto è stato presentato in Procura lo scorso febbraio in seguito al disguido accaduto nell’ottobre 2010 durante la giornata di formazione avvenuta al Resegone, quando un istruttore si accorse che una delle due corde alla quale erano appesi tre volontari era fortemente rovinata, in gergo addolorata. Scoppiò un vero e proprio caso, vennero chieste giustificazioni in merito e nel frattempo la corda “incriminata” sparì. Fu così che 29 uomini del Soccorso Alpino decisero di depositare un esposto per furto e sabotaggio.

Tornando invece al botta e risposta, gli otto concludono con una frecciata velenosa la quale svela un altro retroscena che complica ulteriormente le cose: “Beltrami ha sostenuto che: ‘le ragioni dei dimissionari non corrispondono a verità‘. Eppure la smentita c’è stata quando alcuni giorni prima delle dimissioni, ai Volontari della stazione delle Grigne è pervenuta un’altra lettera di dimissioni, quella del vice di Beltrami (Alessandro Spada, ndr), giunta dopo l’ennesima critica di alcuni che, come riporta la missiva, gli contestavano ‘di non aver fatto nulla per far rispettare statuto e regole dell’associazione, programma di delegazione compreso‘. E se per Beltrami, come ha sempre dichiarato ‘quello che è successo non è nulla di eclatante‘, allora a fronte di più raccomandante e messaggi di posta elettronica certificata inviate a tutti gli organi istituzionali interni, sarebbero dovute pervenire altrettante risposte”.

Quindi, gli otto ex volontari si congedano così: “In ultimo, a Beltrami si consiglia di circostanziare fatti e affermazioni sulla base di documenti e riferimenti ufficiali; in caso contrario, è pregato di mantenere quell’atteggiamento silenzioso che ha messo in atto per molto tempo”.

Sul caso Spada abbiamo contattato il diretto interessato, che ci ha confermato: ”E’ vero, ho presentato le mie dimissioni circa tre settimane fa. Poi il Consiglio di zona (Delegato, Vice-delegati e i sette capostazione, ndr) le ha rifiutate confermandomi e rinnovandomi piena fiducia”, senza però andare oltre.

L’aria che si respira al Soccorso Alpino non è certo quella fresca di montagna alla quale sono abituati gli angeli custodi delle nostre vette.