SS36: la riapertura parziale ci “salverà” dal lungo ponte?

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LECCO – Salvi, per un pelo: a poche ore dall’inizio del lungo weekend del 25 Aprile, la Statale 36, dopo un giorno e mezzo di chiusura dovuta alla frana sul San Martino,  è stata riaperta al transito dei veicoli.

Un vero sollievo per la viabilità locale, reduce da due giornate da incubo con code e disagi per gli automobilisti, in particolare tra Civate e Lecco oltre che sulla provinciale 62 della Valsassina, unica via praticabile per raggiungere Bellano e immettersi nuovamente sulla SS36 o scendere verso Abbadia.

Frana san martino centrale guzzi 23 aprile 2014 (038)Una riapertura per ora solo parziale: la carreggiata nord  resta chiusa nel tratto interessato dallo smottamento in attesa che le barriere protettive vengano sostituite con delle nuove reti, mentre i rocciatori proseguiranno la loro opera di messa in sicurezza del versante. Ci vorrà qualche giorno, forse due settimane.

Nel frattempo, per i veicoli che viaggiano in direzione di Sondrio, è stata predisposta una corsia sulla carreggiata opposta,  dall’uscita del tunnel che segue la galleria delle Betulle, per poi tornare sulla carreggiata nord in prossimità dello svincolo per Abbadia Lariana.

Circa 2 chilometri di doppio senso di marcia che risolvono l’emergenza ma che, con l’incremento del traffico dovuto al lungo ponte, potrebbero incidere pesantemente sulla situazione viabilistica.  La criticità maggiore è attesa per domenica, nel momento del rientro dei vacanzieri della Valtellina che ci ha già abituati a domeniche da bollino “nero” sulla statale.

Dallo scorso marzo è stato attivato il piano anticode, nel tratto più alto della SS36 (tra Piona e Corenno), per attenuare i disagi dovuti alla chiusura della canna nord della galleria Monte Piazzo e che destina le due corsie della carreggiata sud (tra le ore 16 e le 24) al traffico diretto verso Lecco, deviando quello verso Sondrio allo svincolo di Bellano.

Alle porte di Lecco, però, il restringimento della carreggiata ad una sola corsia per chi viaggia in direzione del capoluogo, se ci ha salvato dal “disastro”, rischia di trasformarsi in un “imbuto” per i tanti che sfrutteranno il lungo weekend per recarsi nelle località rivierasche lecchesi e verso le montagne del sondriese. All’orizzonte, dopo il 25 Aprile, si affaccia la festività del 1 Maggio il prossimo giovedì ed un ponte ancor più lungo.

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