“Stincata” la damigiana del Dino, che rilancia: “Ho altre 2 vie non ripetute”

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PIANI RESINELLI – Un brindisi condiviso con oltre 100 amici quello voluto da Marco Anghileri e Dino Piazza, i due protagonisti di una lunga storia cominciata 52 anni fa, per la precisione il 4 agosto 1959. Fu allora che i Ragni Dino Piazza insieme ad Arnaldo Tizzoni e Mario Colombo tracciarono la famosa via Direttissima sulla Torre Cecilia (Grigna Meridionale).

Da quel giorno più nessuno riuscì a ripeterla, nonostante i molteplici tentativi. Fu così che Dino decise di mettere in palio una damigiana di vino a colui o coloro che per primi fossero riusciti a ripetere la via. Nulla da fare, anche i più forti arrampicatori venivano “respinti” dopo soli 10 metri di scalata. Impossibile proseguire.

Si arriva così ai giorni nostri e al 22 luglio scorso quando il tenace e cocciuto Marco Anghileri parte deciso – ancor prima di ripetere la via – a scoprire per quale oscuro motivo nessuno riesce a spingersi oltre i primi 10 metri?
Quel giorno l’approccio alla parete avviene in compagnia di Benigno Balatti e di suo amico.

E proprio in quell’occasione Butch Anghileri si accorge che dopo i primi 10 metri le via è stata schiodata! Mistero risolto quindi, ma l’ora tarda fa desistere i tre e l’impresa viene rinviata. Passano solo 4 giorni e Butch si ripresenta al cospetto della parete gialla del Cecilia e con un lungo lavoro di chiodatura riesce finalmente a domare il Torrione Cecilia ripetendo la via.

Damigiana vinta. La notizia giunge al Dino Piazza il quale dopo nemmeno una settimana fece recapitare la damigiana al ristorante 2184 dei Piani Resinelli di proprietà dell’Anghileri. Da qui l’idea: perchè non condividere con gli amici questo storico brindisi?

Detto, fatto, venerdì sera grande cena a base di missoltini e polenta al toc ovviamente bagnati dal buon vino offerto dal Dino Piazza.

Da sinistra, il Ragno Emilio “Lupetto” Valsecchi, Aldino Anghileri e Vasco Bovolenta

A pancia piena, ecco il gran finale, con il Butch a ripercorrere tutta la storia (vedi articolo) con al suo fianco un Dino Piazza emozionato.  Poi, quando Anghileri si sofferma con la descrizione su un vecchio chiodo utilizzato 52 anni fa dal Dino: “l’ho visto, era arrugginito ma ben fissato, l’ho preso in mano, l’ho toccato e ho detto ma cosa succede…” e dalla tasca ha tirato fuori quel vecchio chiodo, l’emozione sul volto del Dino ha lasciato spazio alla commozione. Piazza con il chiodo tra le mani ha ringraziato aggiungendo: “Butch hai fatto una grande impresa”. Poi dimostrando di non aver perso lo spirito di sempre ha rilanciato… “comunque io ho altre due vie che non sono state ancora ripetute: una nelle Dolomiti del Brenta e una sul Cengalo…”. A buon intenditor…