Striscione contro il centro islamico di Chiuso che replica a Forza Nuova

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Lo striscione appeso da Forza Nuova fuori dai cancelli del centro islamico

LECCO – Un atto di intolleranza verso la comunità islamica si è consumato nella notte a Chiuso: uno striscione recante la scritta “Lecco Cristiana, mai musulmana” è stato appeso ai cancelli del centro culturale islamico, luogo di preghiera e di ritrovo per i fedeli islamici residenti in città.

A rivendicare il gesto è il movimento di estrema destra Forza Nuova che ha diffuso la foto dello striscione ai media: “I casi di Schio del nord est di qualche mese fa, dove in un cosiddetto centro culturale islamico, fresco di inaugurazione da parte del sindaco locale, un imam è stato arrestato per i suoi messaggi che incitavano all’odio e per aver impedito a dei bambini di ascoltare musica occidentale, oltre ai numerosi arresti di questi ultimi giorni in Lombardia e Piemonte, per arrivare alla vicina, tranquilla ed insospettata cameriera di Bevano tutti arrestati con l’ accusa di essere terroristi jihadisti, ci allarmano parecchio, come dovrebbero allarmare tutti voi” scrivono in un comunicato i referenti lecchesi del movimento.


Forza Nuova denuncia “il fallimento dell’integrazione e della società multiculturale. multietnica, multi religiosa” e non fa distinzione “tra Islam moderato e Islam integralista” dichiarando di opporsi “con tutte le sue forze allo scellerato progetto di una moschea a Lecco”.

Chiuso - musulmani preghiera per sorelline uccise (6)
L’interno della palestra di Chiuso oggi centro islamico per la comunità musulmana

Ad essere bersagliato dal movimento estremista è quel centro islamico lecchese che ha più volte espresso posizioni forti contro l’Isis e contro gli atti terroristi. Per questo motivo il gesto ha creato amarezza e sorpresa nel coordinatore del centro, Moez Samti, stupito anche perché il cartello non lo ha neppure visto, era già stato rimosso prima del suo arrivo, all’alba di venerdì:

Moez Samti - responsabile del Centro Islamico
Moez Samti – responsabile del Centro Islamico

“Alle 5 della mattina già non c’era più – spiega – io credo vogliano solo farsi pubblicità e che ci sia molta ignoranza. Hanno scelto il posto sbagliato: noi abbiamo sempre condannato il terrorismo, anche queste persone coinvolte nel lecchese non pregavano presso il nostro centro. Il nostro è un luogo aperto a tutti, musulmani e fedeli di tutte le altre religioni, abbiamo istituito la preghiera in italiano, installato le telecamere, colloquiamo con il Comune e lo coinvolgiamo nelle nostre iniziative. Più di così cosa dobbiamo fare?”

“Lecco è cristiana – questa volta a dirlo è il referente del centro islamico – e noi rispettiamo i cristiani, le nostre feste sono aperte a tutta la comunità e partecipano sempre sacerdoti cristiani con cui siamo in buonissimi rapporti. L’integrazione non è un percorso semplice, necessita di tanto tempo, c’è chi esce da questo percorso, ma sono rari casi rispetto a tutti quelli che invece vogliono integrarsi nella società dove vivono e vogliono continuare a vivere. Anziché appendere cartelli, queste persone potrebbero venire a parlare con noi, siamo completamente disponibili al dialogo”.

Riguardo al progetto della moschea, che era stato ideato negli scorsi anni e poi accantonato dopo le polemiche, Moez spiega che c’è l’intenzione di realizzare solo degli interventi interni all’attuale struttura di Chiuso “per renderlo un posto migliore e degno a chi lo frequenta. Questo centro culturale non è nostro, è pubblico, è di Lecco”.