“Suk” del Lavello, Frabetti: “Se chiudo io devono farlo anche gli altri”

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CALOLZIO – Rompe il silenzio Mauro Frabetti, responsabile e gestore del “Suk” del Lavello a Calolziocorte.

Il mercato del baratto ospitato da circa tre anni sul piazzale della discoteca Dancing Lavello, negli ultimi mesi è stato al centro di forti polemiche sollevate dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Cesare Valsecchi, ma anche da alcuni cittadini ed esponenti politici che ne vorrebbero la chiusura, considerandolo degradante per il lungo fiume Adda, sia per la presunta dubbia provenienza della merce, sia per l’attività di compra- vendita, e non di scambio, che sarebbe irregolare.

Frabetti, che finora aveva preferito non pronunciarsi al riguardo, ha deciso di difendersi dalle accuse chiarendo la sua posizione e le sue ragioni. “Penso che tutto questo accanimento sia questione di razzismo nei confronti di alcuni espositori extracomunitari. Non voglio credere che sia solo una questione politica”. Ed è proprio rispondendo alle critiche circa la presenza di espositori irregolari e la dubbia provenienza della merce che il responsabile afferma: “Al Suk, come impropriamente è stato ribattezzato il mio mercato del baratto, entrano solo le persone con residenze e permessi di soggiorno validi e dopo aver firmato il regolamento, impegnandosi a non portare merce illecita” puntualizzando come, in seguito ai continui controlli da parte della Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia Locale “non è mai emerso niente di irregolare, la merce illecita è quella venduta nel mercato che si è creato fuori dal piazzale, che non ha nulla a che vedere con ciò che si svolge all’interno, anzi sono degli indesiderati!”.

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Frabetti coglie, poi, l’occasione per fare il confronto con gli altri mercatini: “Anche quelli che si svolgono la seconda e la terza domenica del mese, organizzati in collaborazione con il comune, fanno attività commerciale esponendo prezzi e vendendo prodotti alimentari”; è fuor di dubbio, però, che anche all’interno del “suk” non si tratti solo di baratto, ma si verifichino delle vere e proprie compra-vendite; “può darsi che ci sia uno scambio fra cose e soldi – ha risposto Frabetti – ma il commercio c’è se si rilascia fattura e scontrino”.

Una situazione tesa quella che si è venuta a creare con Frabetti che proprio ieri mattina, martedì, ha ricevuto la disdetta d’affitto da parte dei locatori, che domenica scorsa gli avevano richiesto l’autorizzazione, prassi doverosa in seguito ad un contratto d’affitto, di lasciare libero il piazzale i prossimi 11 e 18 settembre, “la richiesta mi è stata fatta per lasciare spazio ad altre due manifestazioni” . A tal proposito Frabetti fa sapere: “Ho già chiesto ai signori Malinverno un risarcimento danni per ciascuna data. Voglio che questi soldi siano devoluti ad associazioni che operano in campo della lotta alla leucemia infantile, e fin quando non vedrò i bonifici non firmerò per nessuna autorizzazione”.

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Un’altra contestazione mossa è quella che il mercato sorgerebbe su un’area a destinazione agricola.
Il suk fece tappa a Calolzio tre anni fa, quando Frabetti firmò il primo contratto d’affitto annuale con i coniugi Malinverno, proprietari del piazzale della discoteca Dancing. “Sul contratto ufficiale che firmai tre anni fa, controfirmato da un commercialista che attualmente ricopre una carica amministrativa, il terreno non risulta a destinazione agricola. Mi chiedo perché il comune mi abbia diffidato”. Cavillo, quest’ultimo, che potrebbe permettere all’Amministrazione Comunale la chiusura del suk.

Dal canto suo Frabetti si chiede, con un pizzico di sarcasmo; “se il terreno è davvero agricolo perché si autorizzano per settembre altre manifestazioni? si svolgono iniziative nel giardino botanico e io non posso fare un mercatino in un piazzale?”  e conclude domandandosi: “Perché questo accanimento contro di me? E’ per amore dei calolziesi o per amore delle poltrone? Che hanno già… Se chiude il mio mercato – prosegue – devono chiudere anche tutti gli altri per coerenza. Nonostante tutto non sono mai stato contattato da nessuno di coloro che finora mi hanno puntato il dito contro, ma tuttavia sono disponibile a sedermi ad un tavolo per cercare una soluzione”.