CALOLZIO – “Leggiamo sulla stampa locale che la svastica per la seconda volta ha fatto la sua comparsa a Calolziocorte: prima sul monumento ai carabinieri caduti, adesso sul negozio africano. Non sappiamo se le mani che l’hanno tracciata nel buio sappiano che cosa abbia voluto dire anche nel nostro territorio, oltre che in Italia e nel mondo: quali immani tragedie, i campi di sterminio, una guerra con 50 milioni di morti, e un immane disperazione tra la gente. Forse farebbero bene a chiedere agli anziani, prima che scompaiano del tutto, cosa ricordino di quel periodo”.
Il commento giunge dal comitato Noi Tutti Migranti riguardo al vandalismo che ha visto vittima il market africano di corso Dante (vedi articolo).
“L’Italia democratica, nata dalla Resistenza e dal rifiuto del nazismo e del fascismo, si basa su una Costituzione che all’art. 3 sostiene la pari dignità di tutti, indipendentemente dalla razza e dalle opinioni politiche – prosegue la nota del comitato – La svastica invece è il segno terribile del suo annientamento. Chi ne fa sfoggio con tanta leggerezza, e forse ignoranza, che almeno lo sappia. Anche nel nostro territorio è stato simbolo solo di tragedie, dolore e morte, e lo è anche ora: non simboleggia libertà, né umanità, né grandezza per nessuno: bianco o nero che sia. Neppure di chi l’ha tracciata. Per questo come comitato noi tutti migranti esprimiamo il nostro appoggio a chi di questi segni e stato vittima, convinti che il territorio saprà reagire, come fece 60 fa, a difesa dei diritti e della società libera”.