Tares: ora è il caos, a Lecco “assaltati” gli uffici del Comune

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LECCO – Tutti in coda per la Tares: già dalla prima mattina di mercoledì è stato preso d’assalto l’ufficio Tributi del Comune di Lecco, con lunghe file e attese per quanti si sono presentati per chiedere chiarimenti riguardo al pagamento della nuova tassa dei rifiuti.

Per affrontare l’incredibile afflusso di utenti, sono stati aperti tutti e quattro gli sportelli e impiegati tutti e sei gli operatori disponibili. Addirittura, vista anche la presenza di anziani e bambini, il segretario generale Paolo Codarri ha distribuito bottigliette d’acqua per offrire un minimo di assistenza.

Il rinfresco non è servito però ad acquietare i bollenti spiriti delle persone in coda:

L’anno scorso ho pagato 100 euro, nulla è cambiato nella nostra situazione se non l’importo, salito quest’anno a 325 euro. Vogliamo un minimo di spiegazione. Ci si aspettava un aumento ma mi sembra eccessivo e crediamo ci sia un errore” ci confida Rosanna Maggi.

C’è invece chi come la signora Barbara Faini si è ritrovata tra le mani un bollettino “completamente sbagliato, nei metri quadri e negli occupanti. Oltretutto il modulo mi è arrivato l’altro ieri”. Non è la sola, anzi, alcuni l’agognato F24 non lo hanno ancora ricevuto e si domandano come comportarsi.

“Dopo dieci anni che pagava per due occupanti, ora mia madre deve pagare per sei persone, con un aumento di 200 euro” denuncia Maria Luisa Colombo.

Spendiamo 170 euro per un garage intestato a mio figlio, ma il numero degli occupanti riportato è tre. Praticamente mettiamo tre macchine una sopra all’altra nel garage” commenta ironicamente Alessandro F.

Insomma, una mattinata da incubo per utenti e impiegati: “E’ da un quarto alle nove che sono qui – ci dice Walter Perego – sono le 10.30 e mi riferiscono che devo aspettare ancora un’oretta”.

 – I CHIARIMENTI DALL’ASSESSORE ELISA CORTI

“I cittadini in questi giorni hanno ricevuto l’invito al pagamento con riportati i dati utilizzati per fare il calcolo e presi dalla banca dati. Qualcuno ci dice che prima pagava per 80mq ed invece ora per 100 mq; non è vero, perché questa è la prima volta che il contribuente riceve un avviso con tutti i dettagli e magari prima non li controllava o non li aveva”.

E’ l’assessore Elisa Corti a cercare di fare chiarezza nel “caos” provocato dalla nuova tassa sui rifiuti, in particolare dopo la retromarcia del Governo sul pagamento entro dicembre di tutto il tributo. Una scelta che ha costretto anche il Comune di Lecco a optare per il versamento in due rate (settembre e dicembre) anziché quattro come aveva inizialmente previsto.

Due bollettini F24 giunti nella posta dei lecchesi, uno per il pagamento della prima rata (corrispondente ad ¼ del totale) e l’altro con l’importo complessivo della Tares 2013. “I due bollettini non si sommano – spiega l’assessore – chi paga l’importo totale non deve pagare altro per quest’anno, chi invece paga il bollettino con l’importo più basso riceverà il mese prossimo un altro avviso con il calcolo del saldo”.

Dove si paga? “Come per l’IMU si può pagare in banca o in posta e senza tasse di pagamento”.

Una delle difficoltà di comprensione riscontrata dai cittadini riguarda la Tares sui box intestati ad una persona e sul cui modulo di pagamento è riportato il numero di occupati complessivi dell’abitazione di residenza : “I box sono pertinenza dell’alloggio, la loro superficie è calcolata sui dati dichiarati in precedenza dal cittadino e sommati a quelli dell’alloggio, con il relativo numero di occupanti”.

Altra problematica è per i non residenti per i quali, se non vi è stata dichiarazione dall’utente del numero di persone effettivamente utilizzanti l’immobile, il numero di occupanti è commisurata al massimo, ovvero sei persone: “Se sono meno, l’utente ha un termine per dichiarare il numero effettivo. In questa prima fase, non avendo agli atti questi dati, è stato l’unico modo per acquisirli perché se avessimo fissato il dato ad un solo utilizzatore, probabilmente nessuno avrebbe dichiarato il numero reale”.

Un caso particolare potrebbe emergere nel caso l’utenza sia stata precedentemente intestata ad una persona ora deceduta e l’abitazione è occupata attualmente dagli eredi: “La persona deceduta risulta come non residente e il sistema informatico potrebbe aver calcolato la composizione della famiglia come non residente, con un importo quindi valutato su sei persone. Anche in questo caso chi lo riceve può recarsi in Comune per effettuare la variazione dell’intestazione a persona residente e calcolare il numero effettivo degli occupanti”.

Sugli aumenti l’assessore Corti spiega: “Il gettito complessivo non aumenta, cambia la spartizione del peso. Non per una scelta nostra ma per previsione di legge. A parità di superficie, una famiglia di due persone paga meno di una famiglia di quattro, perché produce meno rifiuti e un minor aggravio sui costi sostenuti per raccolta e smaltimento. Da parte nostra abbiamo scelto una scala che penalizza meno le famiglie numerose, per contenere gli aumenti. Solo nel caso di alloggi molto piccoli, potrebbero esserci stati incrementi importanti legati alla quota di tributo calcolata sugli occupanti, ma sono casi rari e comunque vale la pena per l’utente fare una verifica”.

Nel caso non fossero ancora arrivati i moduli, l’assessore consiglia di aspettare ancora qualche giorno e poi contattare gli uffici. Vista anche la giornata di code “se un contribuente paga e poi verifica che ci sono stati degli errori, può successivamente chiedere la correzione e il rimborso. Per avere informazioni è possibile anche contattare gli uffici di zona”.