Testamento biologico, in Comune va in scena la protesta dei cuscini

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Partenza movimentata per il consiglio comunale di ieri sera: prima dell’arrivo in aula dei consiglieri, alcuni rappresentanti dell’associazione Qui Lecco Libera e Cellula Coscioni Lecco hanno manifestato sotto palazzo Bovara per chiedere un’accelerazione della giunta sul tema del testamento biologico e della relativa istituzione di un apposito registro.

La protesta inscenata da alcuni membri dell’associazione lecchese, si è palesata con la presenza in sala consiliare di alcuni esponenti del movimento muniti di un cuscino, a sottolineare il ritardo e i continui rinvii accumulati dalla giunta Brivio e dai suoi consiglieri negli ultimi mesi relativamente a questo tema.

Questa, in breve, la storia della proposta di delibera sull’istituzione di un registro per il testamento biologico nel comune di Lecco: dopo la raccolta di ben 1.119 firme da parte del comitato promotore, avvenute molto velocemente già entro la fine di maggio 2011, i risultati sono stati fatti pervenire in Comune e, secondo regolamento, la discussione in Consiglio comunale sarebbe dovuta avvenire entro i 45 giorni dalla data del protocollo. A giugno 2011 la proposta di delibera è approdata presso le commissioni I e III, mentre in Consiglio comunale la discussione è stata calendarizzata per la fine di luglio. Tuttavia, a partire da quella data e fino al successivo mese di novembre, l’iter della proposta ha subito soltanto numerose sospensioni, collocando il punto all’ordine del giorno sempre più in fondo tra le priorità della giunta.

Ecco quindi spiegato il motivo della protesta portata avanti da Qui Lecco Libera e dell’associazione Cellula Coscioni: ai cuscini che volevano rappresentare lo stato di ritardo della giunta comunale rispetto al provvedimento, si sono aggiunti degli ironici “buonanotte” durante l’appello all’inizio della seduta. Il malcontento manifestato ieri dalle associazioni si è andato a sommare alle mancate promesse di alcuni consiglieri della stessa maggioranza, soprattutto da parte di Stefano Angelibusi (Pd). Il consigliere democratico, in data 14 novembre 2011, aveva infatti dichiarato che “l’impegno che mi sono preso, ma che si è preso tutto il gruppo del PD nei confronti dei cittadini, va rispettato, quindi nella prossima seduta quel punto dovrà essere all’ordine del giorno, discusso e votato”. Tuttavia, dopo quella data, come ricorda ancora una volta il volantino distribuito dai rappresentanti di Qui Lecco Libera, “nulla a riguardo verrà più iscritto all’ordine del giorno”.

Dalla data di presentazione delle 1.119 firme sono ormai passati 19 mesi e 570 giorni e quello che dal comitato promotore della delibera viene definito come “un diritto mancato” non è ancora stato discusso dai membri del Consiglio comunale – ha spiegato Sergio De Muro, coordinatore di Cellula Coscioni Lecco –  Questo Consiglio Comunale dopo 15 mesi esatti dalla bocciatura e quasi 18 dalla consegna delle firme di 1119 cittadini si è peritato di fare nulla per venire incontro ad una esigenza ben chiarita non solo dalle firme ma, ancor di più dall’affollarsi di 2000 persone alla proiezione del film di Marco Bellocchio ‘Bella addormentata‘ . Non credo via sia bisogno di aggiungere altro, a parte il fatto che la medesima raccolta di firme in due Comuni limitrofi a Lecco, Abbadia e Mandello iniziata quasi sei mesi dopo ha già prodotto, approfonditi e seri dibattiti all’interno dei rispettivi Consigli Comunali, due delibere di istituzione del Registro delle DAT (Disposizioni Anticipate di trattamento dette Testamenti Biologici), i relativi regolamenti attuativi e, operativamente, dal 15 di questo mese, uno sportello informativo dedicato all’argomento opera di una scelta ben precisa di offrire un servizio ai propri cittadini, e non solo, dei Comuni di Mandello ed Abbadia , sportello a cui, noi della Cellula Coscioni Lecco,  prestiamo volentieri il nostro apporto di conoscenza medica e di informazione giuridica. Il tutto nel pieno rispetto della privacy e dell’esigenze di ogni singolo cittadino, nessuno escluso. Tale servizio informativo è aperto anche ai non residenti dei citati comuni”.