Torre de Busi, come nel ’91, così oggi. Rispolverati i vecchi quotidiani

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consiglio comunale torre de busi (8)
dall’ “Eco di Bergamo” del 13/01/1992

 

 

TORRE DE BUSI – “Fa sorridere scoprire che a 24 anni di distanza le cose che vengono dette sono sempre le stesse” così Eleonora Ninkovic, sindaco di Torre de Busi, mostrando durante la seduta del consiglio comunale di giovedì, in cui è stato deciso di avviare le pratiche per l’annessione alla Provincia di Bergamo, le copie di alcuni vecchi giornali risalenti al 1991 e 1992, e degli articoli a riguardo dell’annessione del Comune montano alla Provincia di Lecco, allora ancora in stato embrionale, nonostante il parere nettamente a sfavore, espresso dai cittadini in un referendum.

 

“Quella di Torre de Busi è una storia a parte” si legge, e come smentirlo oggi, a 24 anni di distanza? Quando l’intera faccenda sembra riproporsi con le stesse dinamiche, ma calata in un contesto ovviamente differente?

 

Eleonora Ninkovic
Eleonora Ninkovic

Tutto ruota attorno ad una lettera, inviata al Ministero degli Interni, che “avrebbe dovuto salvare capra e cavoli” e del cui mittente si sono perse, per così dire, le tracce.  Dopo che Torre si era espressa, per il 76% a favore di Bergamo, come ben si ricorda in paese, non era risultata effettivamente accorpata alla Provincia di Lecco nel decreto ministeriale, questo almeno inizialmente o fino all’entrata in scena  della famosa lettera che avrebbe riportato in auge una delibera comunale precedente, del 1981, ben dieci anni prima, che dichiarava il proprio “sì” a Lecco,  che avrebbe consentito di disegnare i confini tutt’ora vigenti.

Nel ’81 i sindaci  avevano deliberato per il cambio di Provincia, senza ascoltare i propri cittadini – ha continuato Eleonora Ninkovic- inevitabile, poi, la confusione che si è creata contando i cambi di amministrazione… già allora si sentiva parlare di unitarietà”.

“Si può fare il discorso dell’unità del territorio e ci va bene, ma si deve tenere conto delle percentuali favorevoli o meno dei singoli Comuni, perché altrimenti non avrebbe senso la consultazione. La popolazione di Torre de Busi è soddisfattissima di rimanere con Bergamo e non potrebbe accettare sopraffazioni per un’ unità del territorio basato sul numero di abitanti”, così nel 1991, così anche nel 2016, Donato Nava, che oggi ricopre la carica di vicesindaco.

 

Donato Nava
Donato Nava

Torre de Busi, sta rivivendo, quindi, quello che si definirebbe un de ja vù, oppure, in una visione ciclica della storia, una seconda opportunità, che a conclusione del consiglio comunale appare sempre più vicina, di ristabilire l’equilibrio e ricomporre il sodalizio con Bergamo. “Anche allora tutti i politici di  Bergamo ci volevano con loro e avevamo i lecchesi contro, stavolta anche Como e Sondrio sono insorte, speriamo che stavolta non finisca come 25 anni fa!” ha ironizzato il sindaco.

Una nota a margine, un po’ impolverata, questa, in una vicenda che vede un piccolo paese riuscire in un’ impresa su cui pochi avrebbero scommesso qualche mese fa, che svela un pezzetto di storia che mancava; in quanti si saranno chiesti il perché dell’annessione a Lecco nonostante il referendum?  Ecco svelato il mistero.