Trovata in Grigna una stella marina di 240 milioni di anni

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PASTURO – La scoperta è avvenuta per caso, ma è uno di quei ritrovamenti che fanno diventare felice chiunque. L’esemplare fossile rinvenuto in Valsassina, rappresenta la prima stella marina del Triassico Medio ritrovata lontano dalla Germania e la più antica trovata in Italia, ed il ritrovamento è avvenuto durante le riprese di un servizio per la trasmissione Geo&Geo nel quale veniva intervistato il noto professore Andrea Tintori che da parecchi anni scava nella zona degli Scudi sotto le Grigne, vicino alla baita Aliprandi.

“Lo scavo degli Scudi a Pasturo purtroppo è fermo da due anni – spiega Tintori – mancano i soldi per andare avanti. Per questi scavi, un sostegno iniziale da parte degli enti locali ci è stato dato, soprattutto dal  parco regionale della Grigna Settentrionale, contributo che ha permesso di condurre diverse campagne di scavo e la preparazione di alcuni importanti di esemplari fossili, ma col passare dei mesi, tutto si è volatilizzato”.
Qualche iniziativa, come la mostra temporanea durante la settimana della Sagra delle Sagre ha funzionato, per il resto, prosegue Tintori, “non c’è mai stata la volontà di portare, anche attraverso proposte didattiche per le scuole, visitatori durante tutto l’anno.”
Tintori lancia un’idea per trovare fondi e promuovere allo stesso tempo la paleontologia: “Il turismo naturalistico è in grande espansione soprattutto all’estero e andrebbe sfruttato”, anche se lo stesso paleontologo poi aggiunge: “in Italia queste idee non vengono mai prese in considerazione, abbiamo molti ‘musei’ che definire penosi è un complimento, dove non si impara nulla, e dove peraltro i visitatori non sono certamente numerosi. Propongo di  ‘riqualificare’ le conoscenze della gente, non il territorio che è già ricco di suo. Non servono progetti megagalattici, ma bisogna crederci, bisogna veramente comprendere il valore del territorio, sfruttare  le competenze e supportare la divulgazione: il punto non è solo continuare gli scavi, ma far sì che questo lavoro renda in termini turistici a livello locale. Due anni fa abbiamo tentato la progettazione di un Geoparco Insubrico, dal lago di Lugano alle Grigne, ma, come al solito, tutto si è fermato. In questo caso è stato il canton Ticino ad affossare il finanziamento Interreg e quindi il progetto… Purtroppo senza finanziamenti non si va da nessuna parte”.

Andrea Tintori, il paleontologo lecchese che ha scoperto la stella marina

Il professor Tintori non ha dubbi: “Ci vorrebbe veramente un maggior interesse da parte dei politici da quelli comunali, provinciale fino a quelli che stanno in Regione solo così si potranno sfruttare le nostre conoscenze e il nostro studio”.

Per finire, Andrea Tintori fa una riflessione: “sono convinto che il problema fondi sia secondario: se ci sono le idee e la volontà di metterle in pratica, infatti, i soldi si trovano. Si ha sempre bisogno di un elemento che ‘colpisca’ e attiri, la nostra stella potrebbe essere questo elemento al di là dell’importanza scientifica. Per il resto, la divulgazione e la valorizzazione di un patrimonio ha bisogno di solide basi di conoscenza, quindi di ricerca scientifica, altrimenti di rischia di vendere fumo o il nulla”.

“D’altra parte” conclude il professore,  “la paleontologia è appassionante (e non solo per i bambini e i ragazzi) perché i fossili esprimono la nostra storia antica e l’evoluzione della vita ha sempre un grande fascino, soprattutto quando se ne danno le prove attraverso i fossili.”
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